Valguarnera. Si riaccendono di nuovo i riflettori sul sito archeologico di contrada Marcato

Valguarnera. Si riaccendono di nuovo i riflettori sul sito archeologico di contrada Marcato venuto alla luce nel lontano 1992 e di cui dopo l’inaugurazione in pompa magna nel 1998, si sono perse completamente le tracce. L’annosa questione viene alla luce, dopo la nomina ad assessore ai Beni culturali dell’archeologa Eleonora Draià, voluta dal sindaco Leanza, per dissotterrare appunto “le pratiche” relative a questi scavi e al Museo di piazza Tuttobene. A presentare un’interpellanza sull’argomento è il capogruppo dell’MpA Enrico Scozzarella che scrive al sindaco Leanza, al presidente del consiglio Arcuria e al nuovo assessore, rilevando che “allo stato non risulta alcun progetto seguito a Roma attraverso la società Arcus, concernente il sito archeologico di contrada Marcato. Il mancato investimento di tale progetto- afferma- penalizza il turismo e lo sviluppo economico di Valguarnera. Oggi i ritrovamenti sembrano essere stati dimenticati in qualche polveroso magazzino mentre la zona in questione è stata abbandonata a se stessa , tanto da essere infestata da erbacce selvatiche che più, volte, nei caldi periodi estivi originano pericolosi incendi. “ . Gli scavi effettuati nel ‘92 fecero venire alla luce un villaggio preistorico risalente al III millennio Avanti Cristo, con i resti di un insediamento abitativo e di reperti archeologici. Per Valguarnera quel ritrovamento poteva costituire in chiave futura, un patrimonio di estimabile valore per i riflessi turistici. Ma non fu così. Dopo una prima campagna di scavi disposta dalla Sovrintendenza di Enna, quel sito cadde praticamente nell’oblio e non se n’è saputo più nulla. Scozzarella ora chiede al sindaco in che modo si intende intervenire per la risoluzione definitiva del problema e invita il presidente del Consiglio di inserire l’interpellanza al primo consiglio utile.

Rino Caltagirone