Enna Calcio: Mai così in basso, forse è meglio chiudere adesso!

All’abbandono del campo dopo appena venti minuti ci si era già arrivati, ma alla fuga ad appena sedici minuti dalla fine no, questa triste pagina non era ancora stata scritta nel libro dell’Enna Calcio, una raccolta divenuta horror in questi ultimi mesi, quasi vietata ai deboli di cuore e tifosi ennesi. Mai si erano viste le maglie gialloverdi dirigersi mestamente verso gli spogliatoi a testa bassa, con un 5-0 sulle spalle e, soprattutto, a pochi minuti dalla fine. Una resa che non fa onore perché segno che si è arrivati al limite, ai titoli di coda. Il ritiro di domenica è più grave di quel che si possa credere perché rischia di avere degli strascichi. La società è passibile di multa, mentre il dirigente che ha firmato la distinta rischia la squalifica. Il motivo è presto spiegato. L’Enna ha abbandonato il campo per inferiorità numerica causata dagli infortuni di alcuni giocatori, ma al momento di tornare negli spogliatoi la squadra gialloverde aveva a disposizione una sostituzione; in panchina c’era infatti Anzalone e poco conta se il giovane era infortunato, ai fini del regolamento essendo a disposizione poteva entrare. Una decisione affrettata, dunque, quella presa da Cannarozzo, dettata forse dal nervosismo dell’andazzo della partita e dai problemi societari. Sta di fatto che sarebbe stato meglio perdere con più gol di scarto, che subire una simile disfatta che avrà certamente ripercussioni e non solo federali, ma anche interni perché sono già diversi i giocatori sul piede di guerra. Non ci sono prospettive e lo spettro delle tre rinunce che porterebbero alla radiazione non sono fantasia e già domenica potrebbe saltare la trasferta a Ragusa. Per l’ennesima volta si sta cercando di tamponare la crisi e c’è sul tavolo la possibilità di coinvolgere Sergio Colaianni che dovrebbe fare da collante con i giovani locali, gli unici che potrebbero accettare le condizioni della società. Una sorta d’amor di patria difficilmente ipotizzabile, però, perché nessuno pare più disposto a collezionare brutte figure. Quei pochi giovani rimasti sono da tutelare e la società non pare essere nelle condizioni di poterlo fare, la bussola è stata persa e la strada madre per uscire dalla crisi è irraggiungibile. La fine dell’Enna, infatti, pare essere alle porte e, francamente, non si capisce più se esistono speranze di salvezza; anche i più ottimisti, oggi, dubitano che possa arrivare fino al termine della stagione e, aspetto anch’esso grave, nessuno nel capoluogo sta provando a fermare questa vergogna, come se si stesse solo aspettando che anche gli ultimi fiati si spengano.