Sicilia. Manifestazione pensionati, in 2000 davanti Palazzo d’Orleans

Duemila pensionati in strada. È scattata così la campagna di mobilitazione degli anziani siciliani, con un presidio davanti Palazzo d’Orleans. I segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, rispettivamente Saverio Piccione, Carmelo Raffa e Antonino Toscano, hanno consegnato al governo, a fine mattinata, le oltre centomila firme che le tre sigle sindacali dei pensionati hanno raccolto con una petizione negli ultimi mesi del 2010. Una petizione che era stata avviata per chiedere una legge regionale che accolga le necessità legate alle politiche sociali e alla non autosufficienza dei siciliani.
E oggi pomeriggio alle 16 i tre segretari saranno ricevuti dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
L’obiettivo del sit-in di questa mattina è stato quello di far sì che inizi tra sindacati e governo regionale un negoziato, che dia risposte a chi versa in situazioni economiche più difficili. E in effetti, affermano i sindacati, la manifestazione ha dato i suoi primi frutti. Prima Raffa, Piccione e Toscano, sono stati ricevuti da Totò Cianciolo, responsabile del comitato regionale per le politiche sociali, e oggi pomeriggio ci sarà il primo confronto con il presidente Lombardo.
I pensionati, questa mattina, sono arrivati in massa da tutti i comuni siciliani. Erano organizzati con bandiere, megafoni e tamburi. Ma è stata una protesta pacifica, studiata proprio per non creare disagi alla città.
La petizione avviata nel 2010 e chiusa a dicembre dello stesso anno, era stata ideata per chiedere:
1. Una legge quadro organica delle politiche sociali e di integrazione socio sanitaria in Sicilia, che recepisca la legge 328/00 e prenda il meglio della legislazione siciliana prodotta in materia;
2. Una legge regionale sulla Non autosufficienza;
3. Una legge sull’Accreditamento dei servizi e delle prestazioni sociali;
4. Interventi immediati di contrasto alla povertà, attraverso il recupero diretto ed indiretto del potere d’acquisto delle pensioni ( esenzioni addizionali irpef, tassazione sociale e tariffe sociali, ecc), e l’abolizione dei ticket sanitari su farmaceutica e diagnostica.


“I pensionati siciliani, che superano il milione e che hanno i redditi più bassi della media italiana, sono stanchi di assistere a sprechi e clientelismo mentre la politica resta sorda alle loro richieste. Per questo chiediamo che le risorse vengano utilizzate per dare loro servizi veri ed efficienti”. Lo dice il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, che aggiunge: “L’assistenza domiciliare agli anziani in Sicilia, ad esempio, viene garantita solo a poche centinaia di unità a fronte di un milione di cittadini che sono in età superiore ai 60 anni. Questo comporta un ingolfamento delle strutture sanitarie che hanno più del 50 per cento di ricoveri impropri: cioè giornate inutili trascorse in ospedale a un costo esorbitante da una parte e liste d’attesa inaccettabili dall’altra. Chiediamo quindi – continua il leader della Uil – di smetterla con il clientelismo per dare ai giovani la possibilità di nuovi posti di lavoro utili, come l’assistenza agli anziani di cui c’è un estremo bisogno. Bisogna promuovere, poi, iniziative che valorizzino il contributo che queste persone possono ancora dare alla società. E’ necessario, infine, non disperdere le risorse tra i vari assessorati ma decidere insieme di destinarle in modo utile e trasparente per creare servizi efficienti”.

“Gli anziani sono oggi in Sicilia tra i soggetti piu’ disagiati. Basta guardare alle pensioni Inps per rendersi conto di quanto la poverta’ incalzi tra questa fascia di popolazione e della necessita’ di un intervento pubblico che garantisca un welfare adeguato”: lo dice Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia, che ha partecipato oggi alla manifestazione dei pensionati Cgil, Cisl e Uil per chiedere una legge che metta ordine e dia efficacia alle politiche sociali e per la non autosufficienza, norma per la quale i sindacati hanno raccolto oltre 100 mila firme in calce a una petizione.
“L’87, 4 % delle pensioni Inps- rileva Maggio- è sotto i mille euro contro un dato nazionale del 74,5%, e di queste il 35,8% raggiunge appena i 500 euro, Tra mille e duemila euro- aggiunge- troviamo appena un 8% dei trattamenti, meno della meta’ della media nazionale che e’ pari al 18,6%. Le pensioni sopra i 2.000 euro sono infine il 2,8% contro il 7% del dato italiano”. Questi numeri, osserva la segretaria della Cgil, “danno conto di una situazione di estrema difficolta’ degli anziani: tirare avanti con redditi così bassi e con la perdita del potere d’acquisto delle pensioni diventa ogni giorno piu’ difficile. Per questo- prosegue la Maggio- chiediamo al governo regionale “politiche sociali che tengano conto dei bisogni reali e intercettino il disagio dando ad esso risposta in termini di welfare. E’ necessario che si vari la legge che chiedono i pensionati – conclude- ma anche che venga data piena attuazione alla legge 328 del 2000 sull’integrazione socio- sanitaria”. E’ in corso al momento una discussione tra i rappresentanti sindacali e Salvatore Cianciolo. Il presidente della Regione, rispondendo alle presanti richieste di Cgil, Cisl e Uil, ha fatto loro sapere che li incontrerà oggi pomeriggio al ritorno da Roma.

“Governo e parlamento regionali varino, già con la prossima manovra di bilancio, interventi normativi di ristrutturazione radicale della spesa sociale. Occorrono scelte di ripensamento profondo del modo dispersivo nel quale vengono sperperate le risorse per un sistema di assistenza ormai inadeguato, permeato da logiche spartitorie e di consenso elettorale”. Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, si rivolge così a Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni, nel giorno della manifestazione organizzata dai pensionati di Cgil Cisl e Uil. “I pensionati siciliani – afferma – oggi, davanti alla sede della presidenza della Regione – hanno mostrato a tutti l’altra faccia del dramma sociale che la Sicilia vive”. Assieme alla mancanza di politiche per lo sviluppo in grado di fronteggiare l’emergenza-recessione “è, questo, il terreno sul quale l’intera classe politica e di governo dell’Isola dovrà misurarsi con iniziative visibili, coraggiose, immediate”. La crisi che ipoteca l’economia della regione, insiste Bernava, si riversa pesantemente sugli anziani e le loro famiglie. È da qui che scaturiscono le proposte che le federazioni sindacali della terza età hanno messo al centro, oggi, dell’attenzione generale, assieme a una petizione che ha raccolto oltre 100 mila firme. Eccole, le proposte: una legge organica per le politiche sociali; la riorganizzazione della sanità con la medicina territoriale e l’integrazione socio-sanitaria; il fondo unico per le povertà. “Ci auguriamo – rimarca Bernava – che governo e Ars, già con la prossima sessione di bilancio, adottino le misure necessarie dando il giusto riconoscimento di dignità e responsabilità agli anziani che, pur sperimentando quotidianamente in larga parte in Sicilia, gravissime difficoltà di sussistenza, non si prestano a modalità di lotta perniciose per il resto della società”.