Troina: “zona d’esodo”

Troina. Il paese ricade in quella che i ricercatori dell’ISVI di Catania e del Centro studi di economia agraria di Portici indicavano, in un ricerca del 1975 sull’emigrazione, come una “zona d’esodo”, un modo come un altro per dire che i suoi abitanti, soprattutto quelli in età di lavoro, lo lasciavano per andare a cercare lavoro altrove in paesi molto lontani dove mettevano radici e del paese di origine conservavano un nostalgico ricordo. Sono pochi e brevi i periodi in cui da Troina non emigrava quasi nessuno: negli anni ’30, sotto il regime fascista di cui i troinesi hanno un pessimo ricordo, che impediva ai troinesi di emigrare, e negli anni di costruzione della diga Ancipa dal 1949 al 1952 in cui non solo non emigravano troinesi, ma da altre regioni italiane venivano a Troina molti operai e tecnici con le loro famiglie. Nel 1951, Troina contava 14 mila abitanti, la punta massima raggiunta nel ‘900. Da Troina sono andati via a migliaia per andare a cercare lavoro e fortuna in Argentina, Brasile, Venezuela e Stati Uniti. Da questi paesi, sono tornati pochissimi troinesi. La stragrande maggioranza mise radici nei paesi d’oltreoceano e non ritornò più a Troina. Tra di loro ce ne erano molti dotati di talento, che hanno messo a frutto e si sono fatti un nome conquistando una diffusa notorietà. Convinto che tra i troinesi emigrati all’estero e tra i loro discendenti, ce ne siano alcuni dotati di talento che si sono fatti conoscere ed apprezzare, Silvestro Livolsi, che di professione fa il docente di italiano all’IISS Ettore Majorana, anni va ha voluto verificare questa convinzione conducendo delle ricerche su internet. Ci ha raccontato come ha scoperto che il calciatore della Roma, Gabriel Heinze, è di origini troinesi. “Nel corso di queste ricerche, credo nel 2007, mi è capitato di leggere l’intervista che Heinze aveva rilasciato ad un giornale argentino. Suscitò il mio interesse la dichiarazione sulle sue origini. Disse che suo padre era tedesco, ma sua madre era figlia di un siciliano di Troina, che si chiamava Motta. Nessuno a Troina ha quel cognome. Ho pensato che si trattasse di un refuso, ma non avevo idea di quale potesse essere il cognome del nonno materno di Gabriel. Sul paese di origine del nonno materno, non c’erano dubbi perché era scritto chiaro: era nato a Troina in Sicilia. Qualche giorno dopo, non ricordo in quale circostanza, di questa scoperta ne parlai a Salvatore Costantino”. Eletto sindaco nel 2008, Costantino pensò di mettersi in contatto con Gabriel Heinze: “Gabriel era in forza al l’Olympique Marsiglia quando, il 23 ottobre 2009, gli scrissi la lettera per comunicargli la mia intenzione di conferirgli la cittadinanza onoraria di Troina”. A distanza di più di due anni da quella lettera, ancora non si è fatto nulla. L’interesse per Heinze, qui a Troina, è tornato quando, nell’estate del 2011, il difensore argentino è passato dal Marsiglia alla Roma. Il giovane giornalista sportivo di Troina Filippo Conticello, avendo appreso che Heinze aveva origini troinesi, chiese informazioni sugli antenati di Gabriel a Basilio Arona, uno di quei cinque troinesi cultori di storia locale che fanno un apprezzabile lavoro di conservatori della memoria storica del paese. Sollecitato da Filippo, Basilio si mise a compulsare i registri anagrafici comunali ed accertò il nome esatto del nonno materno di Gabriel: Amata Antonino, nato a Troina nel 1907 ed emigrato nel 1924 in Brasile e dal Brasile, nel 1926, all’Argentina. Antonino Amata e la figlia Titina Amata, la madre di Gabriel, si sono tenuti in contatto con i loro parenti di Troina. Alcuni anni fa, la madre di Gabriel è venuta a Troina, per un breve soggiorno, ed è stata ospite dei suoi parenti troinesi.

Silvano Privitera