Enna. Banca Carige chiusa “per rapina” bottino 175mila €

Enna. “Chiusa per rapina” è il cartello affisso sulla vetrina dell’agenzia della Banca Carige di via Duca d’Aosta , ieri mattina sino alle 12 , dopo la rapina subita giovedì pomeriggio da parte due rapinatori che hanno portato via un bottino di 175 mila euro in biglietti di diverso taglio. Una rapina che si è consumata tra l’orario di chiusura pomeridiano della banca e l’uscita dei due rapinatori, avvenuta intorno alle 17,40, dopo avere razziato tutto il contante che si trovava nella cassaforte e nell’apparecchio di bancomat. Infatti, da una ricostruzione della rapina, avvenuta intorno alle 16, ci sono circa due ore di attesa da parte dei rapinatori per sbloccare cassaforte e bancomat. Intanto i due rapinatori avevano chiuso i due coniugi, che si trovavano occasionalmente all’interno della banca, il direttore Giuseppe Macaluso ed il cassiere Andrea Spagnolo. Una mezz’ora prima della chiusura della banca, c’era stato per effettuare un deposito il padre di Andrea,Nino Spagnolo, ed era andato via senza notare niente di anomalo. Andrea Spagnolo è alla sua seconda esperienza in questo campo, l’ultima rapina l’aveva subita a Centuripe qualche anno fa. Sia lui che il direttore Macaluso hanno cercato di mantenere la calma per evitare che potessero esserci danni alle persone, hanno cercato di difendere i due clienti che disgraziatamente si sono trovati dentro la banca al momento della rapina, ma è anche vero, come affermato dal direttore, che i due rapinatori hanno dimostrato grande professionalità e sangue freddo, invitando tutti alla calma, non c’è stata alcuna violenza. La prima cosa che hanno fatto è stato quello di sequestrare i cellulari di tutti, togliendo poi la batteria. “Hanno consentito di aiutare la signora che si era sentita male ed era molto agitata, di portarle dell’acqua, di farla sedere in una poltrona – ha dichiarato il dottor Macaluso, ieri mattina –Non c’è stata alcuna violenza, si sono comportati con tranquillità, hanno parlato poco, perché la bocca era coperta da fasce pesanti, che deformavano la voce, alle mani avevano dei guanti, ed uno di loro era armato di coltello, ma non sappiamo se avevano altre armi addosso. Dopo che sono usciti, sono riuscito a liberarmi, perché mi avevano legato e così ho potuto avvertire la centrale operativa della Polizia. Poi sono riuscito a forzare la porta del bagno per fare uscire i due coniugi e Andrea Spagnolo”. Gli agenti della squadra Mobile e della sezione volanti stanno svolgendo delle indagini per cercare di identificare i due rapinatori. Ieri mattina la Polizia Scientifica ha incominciato ad esaminare tutti i fotogrammi venuti fuori dal sistema di videosorveglianza della banca che, al momento della rapina, era operativo. Probabile che la visione di queste immagini possa consentire la identificazione dei due rapinatori, mentre la stessa Scientifica ha cercato all’interno della banca di rilevare se i due abbiano lasciato delle impronte. E’ stato accertato che c’era un terzo complice, che aspettava probabilmente parcheggiato in via IV novembre, perché, dopo l’uscita dei rapinatori, è stata notata una macchina, che, a tutta velocità, ha attraversato il semaforo del quadrivio Monte con il rosso, sfiorando un incidente, e dirigendosi velocemente verso corso Sicilia per dirigersi probabilmente verso l’autostrada.