Barrafranca. Aveva fatto la “scorta” di hashish per uso personale, rimesso in libertà

Giuseppe Calì, giovane di 33 anni di Barrafranca, trovato in possesso di quasi 50 grammi di hascisc in due distinte perquisizioni, quella personale e quella nell’abitazione del giovane, e quindi arrestato dai carabinieri di Barrafranca martedì scorso, è stato immediatamente rimesso in libertà dal Gip presso il Tribunale di Enna, dottoressa Maria Luisa Bruno, la quale ha accolto la tesi difensiva del difensore, avvocato Sergio Bonincontro, e quindi ha deciso di non convalidare l’arresto, non accogliendo la richiesta, formulata dal Pubblico ministero, di applicare nei confronti del giovane barrese la misura cautelare in carcere. Praticamente i carabinieri lo avevano pescato poco dopo che il giovane aveva fatto la “scorta” di hashish, procurandosene cinquanta grammi, ma ha confessato ed ha dimostrato che non aveva intenzione di venderla, perché non è uno spacciatore. In sede di convalida l’avvocato Sergio Bonincontro ha sostenuto che la sostanza rinvenuta nelle due diverse perquisizioni, benché in quantità superiore a quella massima prevista dalle tabelle ministeriali, non era detenuta a fini di spaccio ma solo per uso personale.
In tal senso deponeva il fatto che la sostanza non era ripartita in dosi e che non erano stati rinvenuti strumenti atti al confezionamento come bilancino, bustine, carta stagnola, ed è stato dimostrato anche con una produzione documentale, che quanto detenuto era una scorta, assolutamente compatibile con le condizioni economiche di Giuseppe Calì, agricoltore, non sposato. I militari lo avevano arrestato nell’ambito di un servizio predisposto dalla compagnia dei carabinieri di Piazza Armerina e coordinato dal Sostituto procuratore Francesco Rio. I carabinieri lo hanno trovato davanti la porta con il garage aperto e stava preparando il camion per andare ad effettuare dei lavori in campagna.