Enna. Accusato e condannato ottantenne di avere divulgato materiale pedopornografico

Un ennese di 80 anni viene accusato di avere scaricato e diffuso su internet immagini pornografiche raffiguranti bambini. Il tribunale collegiale, presieduto da Elisabetta Mazza, ha condannato G.I. ad un anno e sei mesi di reclusione con pena sospesa, essendo stato ritenuto colpevole di divulgazione di materiale pedo-pornografico. L’imputato difeso dall’avvocato Luigi Ticino, essendo incensurato, ha ottenuto le attenuanti generiche e la condizionale. L’avvocato difensore attende il deposito delle motivazioni della sentenza per fare appello. L’imputato è accusato di aver messo quelle immagini a disposizione di tutti tramite internet, professandosi del tutto estraneo ai fatti. In un’udienza del processo ha deposto un agente della polizia postale di Bologna, che ha riferito dell’indagine nel senso che la polizia si è collegata con il motore di ricerca di “emule”, scaricando i file intitolati “Buena Vista social Club”, da una linea telefonica che apparterrebbe all’imputato. Ma dietro il disco afro-cubano, ha spiegato c’era una cartella con materiale pedo-pornografico. “Non è facile dire – ha precisato il poliziotto – se si trattasse di una linea wireless o una comune utenza internet”. Per la difesa non ci esiste una prova che a divulgare le immagini sia stato l’anziano che aveva un wireless e chiunque avrebbe potuto collegarsi da quella linea. Il computer dell’imputato, mesi dopo, fu sequestrato, ma non fu trovato niente di compromettente. In aula l’accusa era rappresentata dal pm Luigi Fede di Caltanissetta della Procura distrettuale competente per questo tipo di reati.