Piazza Armerina. La morte di Angelo Belfiore potrebbe essere “omicidio preterintenzionale”

Piazza Armerina. Proseguono le indagini da parte degli agenti del commissariato di Piazza Armerina, diretti dal commissario capo Gabriele Presti, per fare luce sull’episodio della morte di Angelo Belfiore per infarto a seguito di una lite avvenuta con il pregiudicato Salvatore Nicotra, 41 anni, ed anche sull’episodio dell’incendio, nella notte, del portone di casa Nicotra le cui fiamme hanno provocato delle ustioni alle mani di Nicotra e della moglie. Intanto c’è l’attesa di conoscere i risultati dell’autopsia, che dovrà effettuare il dottor Raffino sul corpo di Angelo Belfiore, 77 anni, per sapere se l’infarto che ha provocato la sua morte è da addebitare alle numerose ferite alle testa, provocate dai colpi della stampella di Nicotra. La lite è avvenuta perché Belfiore ha strappato un manifesto necrologico che Nicotra aveva affisso nell’abitazione del Belfiore. Non è la prima volta che i due litigavano e qualche volta Angelo Belfiore gli mostrava la pisola lo aveva minacciato tanto è vero che gli organi di polizia, in via cautelare gli avevano ritirato il permesso di detenere le armi. La lite di giovedì scorso si è tramutata in un’autentica rissa e Salvatore Nicotra ha colpito con la sua stampella più volte e con violenza alla testa il Belfiore, provocandogli ferite profonde suturate con 14 punti. E’ da accertare se i colpi ricevuti siano stata la causa dell’infarto. La famiglia di Belfiore si è costituita parte civile ed ha affidato la difesa agli avvocati Lorenzo Caruso e Sinuhe Curcuraci perché si ritiene che la morte di Angelo Belfiore sia stato omicidio preterintenzionale. Altro episodio da chiarire, in questa vicenda, è sicuramente l’incendio del portone dell’abitazione di Salvatore Nicotra, che potrebbe essere la causa di una reazione, di una vendetta di persone vicine ad Angelo Belfiore,ma questo è difficile da stabilirlo, ci vogliono indagini più accurate perché è stato accertato che si tratta di incendio doloso che avrebbe potuto provocare dei danni consistenti se non fossero intervenuti tempestivamente i vigili del fuoco del distaccamento di Piazza Armerina.