Enna, circonvenzione d’incapace di un ottantenne, concessi ai 4 gli arresti domiciliari

Arresti domiciliari per Giovanni, Mario e Gianfilippo Di Prima e Filippo Laneri, che sono stati arrestati mercoledì mattina in quanto ritenuti responsabili di circonvenzione d’incapace nei confronto di un ottantenne, al quale con diversi sotterfugi sono stati sottratti 200 mila euro, abusando della situazione di incapacità dell’anziano, mettendolo in grande difficoltà economico, lui che aveva una base finanziaria solida. I quattro saranno interrogati, mercoledì 6 giugno, alla presenza degli avvocati difensori, Di Mattia e Cantaro per i tre Di Prima e Biagio Scilla per Filippo Laneri. Gli avvocati hanno avuto la possibilità, soltanto, ieri mattina di visionare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, poi tramutata in arresti domiciliari. C’è stata una certa sorpresa, in città, per questi arresti, specie per quanto riguarda Filippo Laneri, ma soprattutto perché sempre presente presso la chiesa di Montesalvo, sempre pronto ad aiutare ed accompagnare anziani o malati. L’arresto dei quattro è l’argomento principale in città anche perché l’anziano, spogliato dai suoi avere è molto conosciuto, possedendo degli immobili in piazza Neglia (San Tommaso). I carabinieri hanno fatto un lavoro certosino, per quindici mesi hanno selezionato tutto, hanno controllato i movimenti in banca, rendendo conto con quale “voracità” l’anziano veniva spogliato dai suoi averi con un progressione sempre più alta senza tenere conto delle esigenze dell’anziano a cui veniva offerta una compagnia ed un’assistenza “ben pagata”. I carabinieri stanno anche valutando la posizione di ben 15 persone, tutte ritenute rispettabili, i quali anche loro hanno bussato alle casse, per diversi motivi, dell’anziano, il quale non si è reso perfettamente conto di quello che gli è successo, di come lo hanno giornalmente raggirato per appropriarsi del suo denaro. Dal giugno del 2010 è iniziato il prosciugamento dei depositi dell’anziano, una continuità impressionante, quasi giornaliera sino a quando i suoi assegni non risultarono “a vuoto” perché non aveva più fondi disponibili.


Lo aiutavano nei lavori domestici e in cambio ricevevano somme di denaro che loro stessi, interrogati, avrebbero definito esorbitanti, ma frutto della sua gentilezza e di “intenti di liberalità”. Lo aiutavano nei lavori domestici e in cambio ricevevano somme di denaro che loro stessi, nell’interrogatorio, hanno definito esorbitanti, ma frutto della sua gentilezza. I quattro avrebbero spillato qualcosa come 200 mila euro in un anno e mezzo a un anziano, gli facevano firmare degli assegni oppure si facevano prestare il bancomat per prelevare direttamente i soldi. E in queste emissioni continue di titoli di credito, il maggiore dei due fratelli Di Prima, Mario , oltre a incassare 27.500 euro in assegni e 3.070 euro in contanti, avrebbe ricevuto altri assegni per un totale di 150 mila euro, che però non sono stati scambiati per “mancanza di fondi”; ci sono alcune scritture private, con cui l’ultrasettantenne dichiarava di donargli 180 mila euro. Lo avrebbe fatto dal 7 gennaio al 7 aprile dell’anno scorso. Giovanni Di Prima, il padre, avrebbe incassato quattro assegni, per un totale 8 mila euro, dal 23 al 31 luglio 2010. La stessa somma, divisa però in due assegni, l’avrebbe ricevuta il figlio Gianfilippo, a cui l’anziano avrebbe consegnato anche un altro assegno da 4.900 euro, non incassato, per mancanza di fondi, tra il 27 dicembre 2010 e il 5 gennaio seguente. Filippo Laneri in tutto avrebbe incassato 24 assegni bancari per un totale di 43 mila euro, dal 23 giugno al 7 novembre 2010. Il Gip Luisa Maria Bruno ha concesso gli arresti domiciliari, richiesti dalla Procura, condividendo che ci sarebbe il pericolo di reiterazione del reato e scrivendo, in sintesi, che “il permanere delle condizioni che hanno fatto della persona offesa facile preda degli istinti predatori degli indagati, rendono concreto e al tempo steso attuale il pericolo di reiterazione di condotte analoghe a quelle per cui si procede”. L’inchiesta è partita su iniziativa dei carabinieri di Enna, diretti dal capitano Luca Ciabocco, che hanno indagato su notizie che venivano fuori dai vicini dell’anziano e sull’enorme esposizione debitoria, che avrebbe emesso in pochi anni assegni per un totale di 208.900 euro. Interrogato il direttore della banca, acquisiti i dati del suo conto e sentito altre persone. Poi hanno presentato la loro informativa alla Procura, ancora da valutare le posizioni di altre 15 persone di Enna.

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