Enna. Prove tecniche di conciliazione nel PD ennese

Enna. La prove tecniche di conciliazione nel Partito Democratico ennese sembra abbiano preso la via giusta per arrivare ad una conciliazione vera e propria tra le due anime del Pd, quella che fa capo al senatore Crisafulli, e quella che fa capo al deputato regionale Elio Galvagno. L’opera mediatrice dell’ex senatore Michele Lauria pare che sua portando dei buoni risultati perché si incomincia a parlare di contatti, di possibili incontri, di trattative concrete, e magari di un incontro chiarificatore tra i due leader perché non bisogna dimenticare che la conciliazione fa bene a tutti, un partito diviso in due nelle prossime elezioni regionali potrebbe provocare una sonora sconfitta elettorale del primo partito della provincia di Enna. Michele Lauria, interpellato telefonicamente, non ha voluto parlare molto ma ha detto che ci sono le premesse per arrivare ad una conciliazione di queste due anime, venute fuori da diverse situazioni che si sono registrate in precedenza qualche anno fa,compresa la candidatura di Paolo Garofalo a sindaco, poi eletto anche con il contributo notevole di Primavera Democratica, che ora si trova all’opposizione in consiglio comunale. La conciliazione delle due parti modificherebbe sostanzialmente la posizione dei consiglieri di Primavera Democratica nel senso che il gruppo approverà tutto quello che l’amministrazione comunale porta per favorire la crescita del capoluogo e della collettività ennese. Ovviamente ci sarà qualcuno che non è favorevole a questa conciliazione per motivi personali o per aspirazioni ad essere candidato alle prossime elezioni regionali. Ancora c’è da chiarire la situazione dei due deputati regionali, Elio Galvagno e Salvatore Termine, che hanno inviato il loro tesseramento on-line alla segreteria del PD, con cui non corre buon sangue, ma c’è anche da chiarire dove sono finiti i soldi che i due deputati hanno versato alla segreteria regionale e una parte di questi soldi dovevano finire alla segreteria provinciale, che dichiara di non avere ricevuto niente. Questa è una situazione molto delicata perché i due deputati hanno versato 18 mila euro l’anno e Salvatore Termine vuole andare a fondo a questa questione, magari chiamando in causa il segretario regionale Giuseppe Lupo, il quale deve dare chiarimenti sui soldi versati.