Tentato omicidio nelle campagne di Agira, fermato l’autore del ferimento di un operaio

Nella mattinata odierna sottoposto a fermo di indiziato di delitto per lesioni gravi Salvatore Liccardi 41enne di Agira, resosi responsabile nella serata i ieri del ferimento di un operaio di Agira.
Il Liccardi, nel pomeriggio di ieri a causa di un incendio di sterpaglie partito dalla sua proprietà di contrada Ponte di Agira e che si sarebbe esteso anche agli appezzamenti confinanti, sarebbe stato protagonista di un diverbio con i vicini proprietari che lo ritenevano il responsabile del danneggiamento derivato dalle fiamme che avevano interessato i loro terreni. La lite, prima solo verbale, si è conclusa in modo ben più grave poiché il Liccardi, dopo aver recuperato un’arma che deteneva nella sua diponibilità la usava per fare fuoco contro coloro con i quali si era scaturito il diverbio.
A dare l’allarme i Vigili del Fuoco che erano giunti sul posto per domare le fiamme e che, sentiti i colpo di un’arma da fuoco informavano immediatamente i Carabinieri della Stazione di Agira. Giunti sul posto, i militari constatavano il ferimento al ginocchio destro di Alfio Burzillà, 52 enne, operaio di Agira alle dipendenze dei confinanti del Liccardi. Quest’ultimo invece si rendeva da subito irreperibile, facendo perdere inizialmente le proprie tracce. Sul posto i militari rivenivano alcuni bossoli cal. 7,65, risultato dei colpi esplosi dall’autore del ferimento, di cui uno aveva attinto il Burzillà ed un secondo terminato sul piede di un secondo soggetto presente che non veniva ferito solo grazie al fatto che questi indossava un paio di scarpe antinfortunistiche.
La ricerca dell’autore del reato si concludeva solo nella mattinata odierna quando lo stesso, tramite il suo legale, presumibilmente ormai ritenendo di essere comunque rintracciato da lì a breve, si consegnava ai Carabinieri. Grazie alle ricerche e alle indicazioni fornite dallo stesso Liccardi, i militari rinvenivano a qualche chilometro di contrada Ponte, la pistola utilizzata per il ferimento che, dopo i primi accertamenti risultava essere una scacciacani modificata per poter sparare munizioni cal. 7,65 e di cui si stanno effettuando gli opportuni accertamenti per chiarirne la provenienza.
Nel contempo, il Burzillà dapprima ricoverato presso l’ospedale di Leonforte in prognosi riservata, veniva poi trasferito presso l’ospedale di Enna dove veniva operato al ginocchio destro e giudicato guaribile in gg. 45 s.c..
I Carabinieri, coordinati dalla Procura di Nicosia (interessata per i luoghi di accadimento dei fatti) e dalla Procura di Enna (che dovrà chieder la convalida del provvedimento di fermo del Liccardi che è stato rintracciato nel territorio del comune di Enna), dichiaravano pertanto il Liccardi in stato di fermo per lesioni gravi nonché per detenzione e porto abusivo di arma modificata.