È stato letto all’inizio l’appello rivolto da Oliviero Beha a Ezio Mauro, direttore del quotidiano La Repubblica” perché il suo giornale incominci a parlare del MUOS di Niscemi: “… Ce ne sono quattro (di MUOS, nda) sul pianeta, una delle quali è appunto a Niscemi. Fioccano da mesi le manifestazioni in tutta la Sicilia: è politica, questa, Mauro, dovrebbe interessare ai partiti almeno quanto la Costituente…”.
E il ruolo dei mass media su argomenti quali MUOS è stato più volte rimarcato negli interventi che hanno focalizzato come non parlarne sia funzionale a chi sta scegliendo una politica di guerra e di militarizzazione, nel silenzio delle istituzioni e della politica, chiamate, invece, a difendere e a tutelare salute e territorio. Il sindaco di Piazza Armerina ha ribadito che il diritto alla salute è inviolabile e come il MUOS, posto all’interno della sughereta di Niscemi, sia profondamente incompatibile con il modello di sviluppo di questa parte di Sicilia.
Il Coordinamento delle Associazioni Ennesi per il Rispetto e la Tutela dell’Ambiente e della Salute rappresentato da Tonino Palma nel proprio intervento ha garantito la presenza del Coordinamento a fianco dei comitati No Muos a difesa del territorio siciliano e della incolumità dei cittadini. Tonino Palma ha dichiarato alla fine dell’incontro: ”Si è respirato un clima di coinvolgimento empatico e di condivisione, tra pessimismo e fervore trainante, tra echi di antiche e nuove prevaricazioni e rinnovo di vecchie e ancora vive passioni. Rievocazioni di sit in, proteste contro i missili, comitati antinucleari, veleni, scorie, miniere-pattumiere, diffusione di tumori e poi squarci di nuovi scenari di una guerra invisibile ma pervasiva, fatta con aerei senza piloti, onde elettromagnetiche a bassa e ad alta frequenza, telecontrollo, contaminazione dell’etere, intrecci tra interessi militari, mafiosi e industriali. Un autore di romanzi di fantascienza forse avrebbe avuto maggiore pudore nel mettere assieme tutto questo. Eppure una regia militare che non bada agli effetti collaterali ma rincorre gli effetti speciali, non ha motivo di mostrare alcun pudore. Se per l’interesse supremo della nazione, in questo caso no l’Italia, no la NATO ma gli USA!, si deve fare qualche sacrificio, si proceda pure.
La Sicilia si presta perfettamente come base logistica, non per il libero scambio delle merci del Mediterraneo, ma per il controllo dello spazio aereo mondiale, l’importante è garantire sicurezza e protezione ai militari di stanza a Sigonella, per questo il progetto iniziale che prevedeva l’installazione delle antenne nella base militare, è stato modificato, per “motivi di sicurezza” spostando le antenne a Niscemi. In un Sito di Interesse Comunitario, in una Riserva Naturalistica, dove un comune mortale non può piantare neppure un chiodo, verranno installate tre antenne di 18 metri di diametro, con relativi tralicci e opere di cemento armato, strade e recinzioni.
Altre antenne simili a queste, con emissioni inferiori, sono state installate in zone desertiche. Evidentemente la salute e la vita della popolazione siciliana è considerata pari a nulla.
Occorre allargare la protesta in tutta la Sicilia ed oltre, in Italia, coinvolgere istituzioni e politica, amministrazioni comunali, provinciali e la regione per bloccare i lavori, riaffermare il diritto del Popolo Siciliano di autodeterminare il proprio destino, respingere qualsiasi intromissione che collide con gli aspetti vocazionali del territorio e rifiutare interventi che contrastano con il principio costituzionale che sancisce che “l’Italia ripudia la guerra”. Il Coordinamento delle Associazioni Ennesi per il Rispetto e la Tutela dell’Ambiente e della Salute si schiera a fianco dei No Muos perche i Siciliani, ancora una volta, non possono essere trattati come carne da macello”.