Piazza Armerina. NO MUOS: Difesa salute e rispetto territorio, per un mediterraneo mare di pace

Piazza Armerina. Nella splendida cornice del Chiostro di Sant’Anna, tornato a vivere dopo anni di abbandono, decine di persone, di cui molte venute anche da province lontane, hanno assistito all’incontro dibattito su “Il MUOS a pochi chilometri da noi? No, e spieghiamo perché”, organizzato dal gruppo No Muos di Piazza Armerina con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale tramite il giovane assessore Giuseppe Di Prima. Tanti gli argomenti affrontati nel silenzio della platea molto attenta e interessata ad approfondire i molteplici aspetti legati al MUOS, il sistema di telecomunicazioni militari in via di ultimazione all’interno della base della Marina Militare americana costruita dentro la sughereta di Niscemi, area paesaggistica definita di interesse comunitario, eppure deturpata da 144 ettari di terreno spianato con 41 antenne e tre nuove parabole di 18metri di diametro e 150 metri di altezza.
È stato letto all’inizio l’appello rivolto da Oliviero Beha a Ezio Mauro, direttore del quotidiano La Repubblica” perché il suo giornale incominci a parlare del MUOS di Niscemi: “… Ce ne sono quattro (di MUOS, nda) sul pianeta, una delle quali è appunto a Niscemi. Fioccano da mesi le manifestazioni in tutta la Sicilia: è politica, questa, Mauro, dovrebbe interessare ai partiti almeno quanto la Costituente…”.
E il ruolo dei mass media su argomenti quali MUOS è stato più volte rimarcato negli interventi che hanno focalizzato come non parlarne sia funzionale a chi sta scegliendo una politica di guerra e di militarizzazione, nel silenzio delle istituzioni e della politica, chiamate, invece, a difendere e a tutelare salute e territorio. Il sindaco di Piazza Armerina ha ribadito che il diritto alla salute è inviolabile e come il MUOS, posto all’interno della sughereta di Niscemi, sia profondamente incompatibile con il modello di sviluppo di questa parte di Sicilia. L’assessore Massimiliano Ficicchia di Niscemi ha ripercorso la storia della base della Marina Militare americana a Niscemi, città che si è strenuamente opposta ad essa e che oggi sta affrontando un’altra grande battaglia contro le mega antenne del MUOS. Peppe Cannella, del comitato No Muos di Modica, ha ribadito come sia necessario e non più procrastinabile che i governi locali e le istituzioni debbano schierarsi uniti e accanto ai cittadini in modo visibile. E di Niscemi e della sua splendida sughereta violata ha parlato Enzo Traina, del comitato No MUOS niscemese, che ha posto l’accento sulla sfida dei territori e delle popolazioni per la difesa della natura, dell’ambiente e della salute. Il giornalista e scrittore Antonio Mazzeo, autore tra l’altro di “I padrini del Ponte” e di “Un Eco MUOStro a Niscemi, l’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo”, ha illustrato la relazione tra il MUOS, le basi e le nuove armi di guerra come i droni, aerei militari senza pilota già operanti sui cieli siciliani e già usati per bombardare la Libia. Le parabole del Muos di Niscemi sono uno strumento di comunicazione satellitare al servizio di Sigonella per dirigere i droni e rappresentano un gravissimo ostacolo per un corretto funzionamento dell’Aeroporto Fontanarossa di Catania e l’apertura del futuro Aeroporto civile di Comiso. Sarà sempre più compromessa la sicurezza dei voli e delle popolazioni. Elementi che lasciano presagire tragici scenari di guerra nell’intero scacchiere mediterraneo e mediorientale, con la Sicilia non più isola di cultura in un mare di pace ma avamposto per la guerra permanente nel Mediterraneo. Al termine delle relazioni, coordinati dalla giornalista Antonella Santarelli, numerosi gli interventi di esponenti di associazioni operanti sul tema della difesa della salute e della pace, come Tonino Palma del Coordinamento delle Associazioni Ennesi per il Rispetto e la Tutela dell’Ambiente e della Salute, e di Vincenzo Pezzino, rappresentante del Movimento Pax Christi di Catania.


Il Coordinamento delle Associazioni Ennesi per il Rispetto e la Tutela dell’Ambiente e della Salute rappresentato da Tonino Palma nel proprio intervento ha garantito la presenza del Coordinamento a fianco dei comitati No Muos a difesa del territorio siciliano e della incolumità dei cittadini. Tonino Palma ha dichiarato alla fine dell’incontro: ”Si è respirato un clima di coinvolgimento empatico e di condivisione, tra pessimismo e fervore trainante, tra echi di antiche e nuove prevaricazioni e rinnovo di vecchie e ancora vive passioni. Rievocazioni di sit in, proteste contro i missili, comitati antinucleari, veleni, scorie, miniere-pattumiere, diffusione di tumori e poi squarci di nuovi scenari di una guerra invisibile ma pervasiva, fatta con aerei senza piloti, onde elettromagnetiche a bassa e ad alta frequenza, telecontrollo, contaminazione dell’etere, intrecci tra interessi militari, mafiosi e industriali. Un autore di romanzi di fantascienza forse avrebbe avuto maggiore pudore nel mettere assieme tutto questo. Eppure una regia militare che non bada agli effetti collaterali ma rincorre gli effetti speciali, non ha motivo di mostrare alcun pudore. Se per l’interesse supremo della nazione, in questo caso no l’Italia, no la NATO ma gli USA!, si deve fare qualche sacrificio, si proceda pure.
La Sicilia si presta perfettamente come base logistica, non per il libero scambio delle merci del Mediterraneo, ma per il controllo dello spazio aereo mondiale, l’importante è garantire sicurezza e protezione ai militari di stanza a Sigonella, per questo il progetto iniziale che prevedeva l’installazione delle antenne nella base militare, è stato modificato, per “motivi di sicurezza” spostando le antenne a Niscemi. In un Sito di Interesse Comunitario, in una Riserva Naturalistica, dove un comune mortale non può piantare neppure un chiodo, verranno installate tre antenne di 18 metri di diametro, con relativi tralicci e opere di cemento armato, strade e recinzioni.
Altre antenne simili a queste, con emissioni inferiori, sono state installate in zone desertiche. Evidentemente la salute e la vita della popolazione siciliana è considerata pari a nulla.
Occorre allargare la protesta in tutta la Sicilia ed oltre, in Italia, coinvolgere istituzioni e politica, amministrazioni comunali, provinciali e la regione per bloccare i lavori, riaffermare il diritto del Popolo Siciliano di autodeterminare il proprio destino, respingere qualsiasi intromissione che collide con gli aspetti vocazionali del territorio e rifiutare interventi che contrastano con il principio costituzionale che sancisce che “l’Italia ripudia la guerra”. Il Coordinamento delle Associazioni Ennesi per il Rispetto e la Tutela dell’Ambiente e della Salute si schiera a fianco dei No Muos perche i Siciliani, ancora una volta, non possono essere trattati come carne da macello”.