Villa Casale Piazza Armerina. Confcommercio: “Passata la festa, gabbato il santo”

Piazza Armerina. “Passata la festa, gabbato il santo”. Con questo detto popolare il Presidente della Delegazione comunale dei Commercianti di Piazza Armerina Luigi Vivacqua commenta la cerimonia di inaugurazione della fine dei lavori alla Villa Romana del Casale celebrata lo scorso 4 luglio.
“Un’inaugurazione anomala, dal sapore sfacciatamente propagandistico e bandita ai cittadini di Piazza Armerina – sostiene Luigi Vivacqua – gli organizzatori della cerimonia inaugurale hanno privilegiato una serata altisonante fatta di lustrini e di apparenza, ma nella sostanza lo spettacolo che si è presentato al pubblico presente è stato quanto meno desolante. Lungi dall’essere finiti, i lavori all’interno della Villa rischiano di durare ancora a lungo, se mai si riusciranno a trovare i soldi necessari. La Villa è un patrimonio dell’umanità, appartiene a tutti, primi tra tutti ai cittadini piazzesi che però sono stati completamente tagliati fuori dall’evento e costretti a guardare la parata delle autorità dal buco della serratura”.
“Un ulteriore schiaffo inferto alla comunità piazzese che si aggiunge a quello precedente inferto agli operatori commerciali: una grave miopia che sta creando disagi ed incertezze ai commercianti – accusa il Presidente Luigi Vivacqua – L’amministrazione comunale dovrebbe decidersi a prendere coscienza del problema dell’area commerciale e mettersi alla ricerca del dialogo con i commercianti, anziché cercare lo scontro e la contrapposizione. Invitiamo il sindaco a spogliarsi dei lustrini della trascorsa festa e di mettersi seriamente attorno a un tavolo con le associazioni di categoria per concordare con le parti la soluzione dei problemi”.
“Nel frattempo lo stato di agitazione permanente dei commercianti che operano all’interno del mercatino giornaliero della Villa Romana del Casale continua, in attesa che intervengano elementi di novità rispetto al conflitto ed alle provocazioni che si sono registrate finora. I commercianti della Villa Romana del Casale meritano ogni attenzione possibile e va salvaguardata la loro dignità lavorativa. La sola idea che qualcuno possa pensare di trattarli come pacchi da spostare a piacimento, cozza violentemente contro ogni regola del diritto e del buon senso”.
“L’invito che voglio rivolgere all’amministrazione – conclude Luigi Vivacqua – è quello di sotterrare l’ascia di guerra e di trovare insieme soluzioni adeguate al problema della sistemazione del mercatino giornaliero di souvenir, evitando di svendere la dignità dei commercianti”.