Nicosia. Nell’ex mattatoio via libera all'”Orto delle Idee”

Nicosia. Via libera alla realizzazione del progetto “Orto delle Idee” presentato con la misura del Pist di Enna. L’assessorato regionale Famiglia ed Enti locali ha pubblicato il decreto definitivo di finanziamento per la riqualificazione a fini sociali dell’ex mattatoio, che nella graduatoria regionale è stato terzo su 11 progetti ammessi.
“Orto delle idee” prevede la riconversione dell’edificio del mattatoio comunale in centro per attività formative e di aggregazione. Il progetto dell’ex macello ha valenza sociale e culturale, requisiti che sono alla base della finanziabilità con i fondi europei concessi alla Regione. L’ex mattatoio comunale, dopo gli interventi di adeguamento e ristrutturazione, ospiterà un centro di aggregazione con laboratori didattici per portatori di handicap e persone con disagio psichico.
La somma finanziata dalla Regione ammonta a oltre 2 milioni di euro necessari ad adeguare la struttura con l’abbattimento delle barriere architettoniche, la sistemazione funzionale degli spazi in modo da realizzare lavoratori, sale di lettura e svago, servizi igienici e si pensa anche a una sala destinata ad incontri, dibattiti, esposizioni. Il macello ha chiuso i battenti alla fine del 2009. La struttura, dopo alcuni anni di chiusura, era stata adeguata alle nuove normative e riaperta nel 1997 e da allora aveva funzionato con un’autorizzazione speciale, trattandosi di un piccolo mattatoio a capacità ridotta. Si sperava in una ulteriore deroga dell’Unione europea all’applicazione del Regolamento del 2004, entrato in vigore negli Stati membri dal 2006.
Il regolamento era stato “congelato” con una proroga concessa agli stabilimenti a “ridotta capacità” di macellazione concessa fino al 31 dicembre 2010, che non è stata prorogata. Il cosiddetto “pacchetto igiene” ha abolito gli impianti di macellazione che non abbiano il “Bollo Ce”, che il mattatoio nicosiano non avrebbe potuto ottenere perché sorge nel centro abitato. Di qui l’idea di riconvertire l’immobile a un uso collettivo di rilevanza sociale quale quello di centro di aggregazione. Adesso con l’emanazione del decreto di finanziamento, il Comune deve avviare le procedure per predisporre il progetto esecutivo. La copertura finanziaria ammonta a circa un milione e mezzo di euro con i quali l’edificio, che non necessita di interventi strutturali, verrà reso idoneo ad ospitare i laboratori e le sale per le attività che coinvolgeranno i disabili.