Sindaco Villarosa chiede vertice in prefettura per la SS 290

Villarosa. “Ho chiesto ieri ufficialmente un incontro in prefettura in modo che il prefetto, Claudia Minerva, possa coordinare un vertice con tutti gli attori interessati alla vicenda della strada statale 290 Calascibetta bivio Villapriolo, chiusa ormai dal mese di marzo. Quindi dovrebbero essere convocati l’Anas, la Protezione civile, il Comune di Villarosa, in quanto competente per territorio nel tratto dove è avvenuto il crollo del costone roccioso, il Comune di Calascibetta, cointeressato perchè la strada collega il capoluogo alla frazione di Cacchiamo, e i due proprietari dei fondi, che dovrebbero cedere seppur temporaneamente una porzione dei loro terreni, affinchè si possa realizzare una bretella che baypassi il tratto ostruito da enormi massi rocciosi. Penso che in settimana questo incontro si farà e spero, mi auguro che con l’autorevolezza del prefetto e di tutti gli altri si possa addivenire ad un accordo, ad risultato positivo con i proprietari”. Così il sindaco di Villarosa Franco Costanza ad una nostra domanda sulla Ss 290, sulla quale l’Anas si era resa disponibile qualche mese fa a realizzare, a proprie spese, una pista di cantiere o via di fuga e poi consegnarla al comune di Villarosa. Sindaco, così come si era impegnato qualche mese fa nel corso del vertice con i massimi esponenti dell’Anas regionale, Lei ha incontrato i due proprietari? Sì, li ho incontrati e praticamente hanno dimostrato la loro indisponibilità a divenire a un accordo. Per questo ho chiesto al prefetto di convocare urgentemente questo incontro anche perchè i tecnici dell’Anas, così come si erano impegnati, hanno già approntato il progetto esecutivo della bretella, per cui se bonariamente e con senso di responsabilità si riesce a superare l’empasse con i due proprietari, nel giro di poco tempo potrebbero iniziare i lavori”. E se non si riesce a convincere i proprietari cosa succede? “Se non si riesce a risolvere il problema con i due proprietari, l’apertura della 290 è rimandata sine die; l’iter per i lavori della messa in sicurezza del costone roccioso rischia di diventare un’autentica storia infinita”. Questo perchè, secondo alcune indiscrezioni, l’Anas non ha finanziamenti, le casse sono vuote, il piatto piange e non ci sono risorse disponibili neanche per le emergenze. Intanto, cresce il malcontento dei cittadini dei comuni della parte Nord della provincia per gli enormi disagi che hanno per raggiungere Enna e non è detto che prima o poi non si possa trasformare in mobilitazione popolare. Attualmente, seppur tra mille e più difficoltà, alcuni pur di non fare un giro enorme, a loro rischio e pericolo, utilizzano una stradella che è in pessime condizioni. Un’ipotesi potrebbe essere quella di dare una sistemata a questa stradella anche se si allunga rispetto alla bretella progettata dall’Anas.

Giacomo Lisacchi