Prove di ricucitura nell’Enna Calcio

Prove di ricucitura tra gruppo che fa riferimento al presidente dell’Enna calcio, Peppino Cannarozzo, e il gruppo di dirigenti che fanno capo ad Antonio Monterosso i quali a metà della scorsa settimana hanno annunciato la volontà d’andare via dopo pochi giorni di “matrimonio”. Motivo della rottura il ritardo della proprietà nello scucire i quattrini pattuiti qualche giorno prima, ma anche divergenze di natura dirigenziale con Cannarozzo la cui presenza in società continua ad essere vista con diffidenza dalla città, mentre la proprietà non vuole privarsi di lui, tanto che lo ha rimesso a capo della società. Insomma una storia già vista negli ultimi anni.
Nella tarda serata di ieri era previsto un incontro tra Cannarozzo ed un politico ennese che pare possa dare un aiuto alla società; da questo incontro e dalle decisioni che ne verranno fuori dipenderà il futuro dell’Enna perché se verranno accontentate le richieste di Monterosso e soci ci potrà essere una ricucitura. A volerla sono stati gli stessi dirigenti siracusani decisi a non abbandonare la pista ennese perchè certi che con i giusti presupposti, ad Enna si potrà condurre una stagione interessante.
Da una prima programmazione per domani era previsto il raduno della squadra a Castiglione di Sicilia, ma gli intoppi degli ultimi giorni hanno fatto scivolare la data di qualche giorno proprio per consentire di riprendere il discorso avviato. In stand-by anche il tecnico designato Lucio Tosto il quale a sua volta ha già individuato i giocatori che vuole allenare. Alcuni di essi hanno chiesto delle garanzie ed è proprio sulla base di queste richieste che Monterosso ha messo pressione ai dirigenti ennesi dalla quale dipende il futuro dell’Enna. Non è una sorpresa che la squadra gialloverde dipende dalla cordata siracusana, l’unica ad oggi in grado di tenere in vita l’Enna, al di là di certe voci che danno Cannarozzo in movimento per tesserare ex giocatori gialloverdi i quali – a detta della società – sarebbero pronti a ritornare nella vecchia casa. Ma a oggi la società non è in grado di dare nessuna certezza economica se in società non entreranno nuove forze.