Gagliano Castelferrato festeggia gli 80 anni dell’arciprete mons. Vito Vasta

Gagliano. L’arciprete mons. Vito Vasta, classe 1932, ha festeggiato i suoi ottant’anni di vita tra l’affetto dei parrocchiani. Una celebrazione di ringraziamento per una vita spesa al servizio di Dio ed una festa a sorpresa organizzata all’auditorium Sant’Antonio da un gruppo parrocchiale, in segno di gratitudine e riconoscenza. E’ stata tanta infatti la vicinanza dimostratagli in questa particolare ricorrenza. Sacerdote da 57 anni, mons. Vasta oggi può fare un bilancio della sua vita e ripercorrere le tappe più importanti che ne hanno scandito la sua vita sacerdotale. “In questi anni una sola cosa mi è stata di guida – dice – fare l’obbedienza ai superiori”. La sua vocazione ebbe inizio quando era ancora molto giovane. A quasi 23 anni diventò prete e da quel momento iniziò il suo peregrinare tra le parrocchie della diocesi di Nicosia. Con particolare piacere ricorda i primi anni, in cui prestò servizio ad Assoro e a Troina. Successivamente fu trasferito a Gagliano, dove vi rimase per tre anni e poi, per sei anni, fu direttore spirituale presso il seminario di Nicosia. Dal ’68 in poi tornò a Gagliano, come parroco presso la parrocchia di campagna Santa Margherita. Nell’86 divenne arciprete della parrocchia San Cataldo, dove tutt’ora presta il suo servizio sacerdotale.
Uomo colto e fine di pensiero, si è dedicato alla scrittura, alla traduzione di opere dal latino all’italiano e alla composizione in versi. Particolarmente attivo nella gestione della parrocchia e sempre in prima linea nell’organizzazione della festa di San Cataldo, negli ultimi anni ha fatto sì che si potesse acquistare un terreno in territorio di Caronia, dove tutti gli anni si recano i pellegrini per raccogliere l’alloro in segno di devozione per il santo patrono. Si è inoltre fatto promotore per la creazione di una biblioteca ben fornita e con opere di pregio. Si è adoperato per il restauro della casa canonica e dell’ex casa Marino. Sogna la realizzazione di un museo parrocchiale, ma il merito più grande sta nell’aver voluto fortemente il restauro della chiesa madre, che purtroppo non si è ancora concluso, ragione per cui, anche quest’anno, la messa in onore di San Cataldo verrà celebrata all’esterno.
Valentina La Ferrera