Aidone. Momenti di panico per gli incendi a Morgantina

 


Do voce al Sig. Angelo Drago, componente del Comitato Cittadino di Aidone e residente con la famiglia da alcuni anni proprio a Morgantina, che ha deciso così di sfogare il senso di preoccupazione, impotenza e frustrazione che serpeggia tra gli aidonesi e quanti amano la bella contrada di Morgantina che incastona l’omonima preziosa città ellenistica. Gli incendi degli ultimi giorni sono la goccia che fa traboccare tutta l’indignazione e l’amarezza provata e convince anche le persone più riservate e ritrose a manifestarle apertamente. Se pensiamo che questi incendi seguono di pochi giorni la sterile polemica seguita all’articolo di Giulio Giallombardo su SiciliaInformazione.com, pubblicato anche da ViviSicilia.it, al rimpallo di responsabilità, alle prese di posizione scandalizzate e anche un po’ pretestuose, ci rendiamo conto che molto probabilmente si continuano a sottovalutare da una parte le cattive condizioni in cui è tenuto il sito e dall’altra l’estrema importanza che esso riveste all’interno del patrimonio culturale siciliano.
“E’ una situazione ormai insostenibile quella degli incendi nell’area del parco archeologico di Morgantina – esordisce Angelo Drago – in pochi minuti giorno 24 agosto, nel tardo pomeriggio a partire dalla SS 288, il fuoco, alimentato dal forte vento, con fiamme alte almeno una ventina di metri, ha spazzato via tutta la bellissima vegetazione della vallata di contrada San Francesco Bisconti, compreso il sito archeologico dell’area sacra, famosa perché da quest’area sono stati trafugati i preziosi reperti degli acroliti delle dee Demetra e Persefone e della ancor più preziosa Dea di Morgantina.
Anche quest’anno dopo aver segnalato l’incendio al corpo forestale ed a quello dei vigili del fuoco, ci siamo allontanati in auto dalla folta nube di fumo che in pochissimi minuti ha lambito l’area circostante. Solo il tempestivo intervento del personale antincendio del corpo forestale, dei vigili del fuoco e l’intervento di due elicotteri antincendio hanno potuto limitare i danni.
Le fiamme hanno avvolto e devastato tutto il colle della Cittadella compreso il pianoro sul quale sono presenti i resti archeologici della città arcaica di Morgantina, distruggendo un inestimabile patrimonio boschivo.

E’ una lenta agonia, un territorio completamente trasfigurato, viene distrutta una porzione importante della macchia mediterranee del territorio aidonese, un territorio ricco di essenze rare e di una fauna che va dal riccio, alla volpe, al coniglio selvatico, al porcospino, via di transito di molti uccelli migratori.
Mentre ci si prodiga per divulgare l’importanza che il nostro sito archeologico ha e quale tesoro contiene il nostro museo, si lascia che un sito così importante sia abbandonato a se stesso.
Lo stato in cui versa l’area del parco archeologico di Morgantina è sconfortante.
E’ evidente che se si vogliono evitare i danni occorre prevenirli, almeno in parte. Quasi ovunque all’interno del sito archeologico la fa da padrone l’erba ormai secca da mesi che, oltre ad impedirne la visibilità, rappresenta un pericolo costante ed un impatto sconfortante agli occhi dei turisti che si cimentano a visitare il sito.
E’ molto bello, sento dire spesso dai turisti, ma è tenuto male.
Speriamo per il futuro – conclude Drago – che chi è preposto alla sua gestione possa trovare il modo di organizzare una manutenzione costante e fare apprezzare al turista finalmente la meraviglia archeologica e paesaggistica del nostro sito.

E’ inconcepibile come una realtà del genere non sia dotata ancora di una rete di acqua potabile e perché no anche di un sistema rivelazione incendio e di una rete idrica antincendio.
Infine, esprimo la mia convinzione che una politica volta alla incentivazione ad abitare l’area del parco possa rappresentare un motivo in più per garantire una maggiore sicurezza e vigilanza del territorio”.

Franca Ciantia