Enna. Turi Seminara e Gaetano Drago, della famiglia Cosa Nostra ennese, accusati anche di gioco d’azzardo
Enna-Cronaca - 10/10/2012
Enna. Per Turi Seminara di Mirabella Imbaccari e per Gaetano Drago, aidonese i guai non finiscono mai, e dopo l’accusa da parte della Dda di Caltanissetta e la condanna perchè vengono ritenuti il primo il responsabile provinciale della famiglia Cosa Nostra ennese e il secondo il suo braccio destro, l’uomo che era adibito a contattare tutti gli altri componenti della famiglia Salvatore Seminara e Gaetano Drago si stanno preparando a rispondere di un’accusa insolita, per persone già imputate di associazione mafiosa, perché sono accusati di gioco d’azzardo. Secondo il pm della Procura antimafia Roberto Condorelli, che ha coordinate le indagini dell’inchiesta “Game Over”, condotta dalla squadra mobile ennese, le bische clandestine di gioco d’azzardo che erano sorte in provincia di Catania e di Enna erano gestite dagli uomini di Turi Seminara. La posizione dei due, che sono accusati di aver organizzato delle bische, è a dir poco insolita: trattandosi di imputati detenuti al 41 bis. Ad ogni udienza si deve attivare il collegamento in videoconferenza, per dare l’opportunità agli imputati di seguire il processo. Il prossimo 18 febbraio si entrerà nel vivo della processo. A Seminara e Drago inizialmente fu contestata l’aggravante di aver agito favorendo l’associazione mafiosa Cosa Nostra e trattandosi di un reato “contravvenzionale”, il collegio penale del processo “Game Over” l’anno scorso, accogliendo l’eccezione presentata dagli avvocati Franco Azzolina e Egidio La Malfa, ha stabilito che non è possibile formulare circostanze aggravanti. Così la loro posizione era stata stralciata dal processo e furono rinviati di fronte al giudice monocratico Giovanni Milano che li dovrà giudicare solo perché accusati di avere favorito il gioco d’azzardo, creando in provincia di Catania ed Enna delle bische clandestine, che molto spesso si trovavano nei pressi di agriturismo per attrarre i clienti.