Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili 2013-2016: Enna e Bari ago della bilancia per il presidente
Enna-Provincia - 16/10/2012
Le elezioni in casa dei commercialisti si chiudono con 364 voti per la lista guidata da Claudio Siciliotti contro 358 voti per la lista guidata dal Gerardo Longobardi. Ma ci sono 13 preferenze espresse a Bari e 2 a Enna a fare da ago della bilancia per il futuro del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili per il mandato 2013-2016.
Con i voti dei due consigli territoriali, infatti, vincerebbe la lista «Vivere la professione» guidata dal candidato Claudio Siciliotti. Senza i voti dei due consigli degli ordini vincerebbe la lista «Insieme per la professione: la forza dell’identità» guidata dal candidato presidente Gerardo Longobardi.
Secondo quest’ultimo, infatti, i voti di Bari ed Enna non sarebbero legittimi in quanto i rispettivi consigli decaduti per vicende interne. Si apre quindi una fase molto delicata che nel giro di qualche giorno avrà un primo chiarimento importante almeno dal ministero della giustizia.
I consigli territoriali, chiuse le urne ieri alle 19, avranno tempo fino al 17 ottobre per la trasmissione dei verbali delle operazioni elettorali. Ma nella vicenda interverrà anche la magistratura. Ho presentato ieri un ricorso al «Tar del Lazio contro la lista “Insieme per la professione: la forza dell’identità’», ha dichiarato a margine del voto Claudio Siciliotti.
Secondo il presidente uscente del Cndcec, infatti, la formazione della lista guidata da Longobardi sarebbe viziata perché comprende un candidato di Aosta, Giorgio Sganga, che non avrebbe i requisiti della territorialità. Non solo. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, sono stati presentati più esposti alla Procura di Aosta contro il trasferimento di sede dello stesso Sganga dall’ordine di Paola a quello di Aosta.
«In base all’articolo 16 del dlgs 139/2005 istitutivo dell’albo unico», spiega Gerardo Longobardi, «i voti di Bari ed Enna sono illegittimi perché i due consigli territoriali sono decaduti e quindi vanno annullati. Ci rimettiamo al ministero della Giustizia che applicando la legge non potrà che decretare la nostra vittoria».
da: italiaoggi.it