Enna. Sindaco Cerami chiede chiarezza su incarichi: ATO Rifiuti, società di mutuo soccorso e albero della cuccagna?

Enna. Con una lettera, inviata al presidente della commissione di liquidazione, Giovanni Interlicchia, il sindaco di Cerami ,Michele Pitronaci, chiede un’assemblea dei sindaci  per discutere sull’argomento.  “Contesto  vibratamente tale irresponsabile comportamento –scrive Michele Pitronaci – e si fa espressa richiesta di urgente convocazione del consiglio dei sindaci facenti riferimento all’Ato Rifiuti  e,  nelle more, sollecito l’adozione di provvedimenti di revoca delle operate determinazioni di nomina”.

“E’ paradossale, infatti- prosegue Michele Pitronaci – che un Collegio di liquidazione, chiamato a fare chiarezza sui conti di una società in fallimento, ponga in essere atti comportanti gravose ed ingiustificate spese che, da un lato, pregiudicano irrimediabilmente ed ulteriormente le residuali speranze di soluzione del grave dissesto economico dell’Ato rifiuti, dall’altro, riversano sugli incolpevoli malcapitati cittadini utenti i costi di una gestione, passata e presente, non esente da gravissime responsabilità gestionali e forse anche di natura penale”.

“Nessuno – precisa il sindaco di Cerami – e meno che mai chi rappresenta una collettività, può sottacere di fronte a tali anomalie che gridano vendetta agli occhi ed alle tasche delle martoriate famiglie che, giorno dopo giorno e sempre più costantemente, non riescono a sopperire alle irrinunciabili esigenze di sopravvivenza.    Infine, oltre alla irritualità (forse anche illegittimità) degli operati provvedimenti di nomina dei legali, puerile appare la giustificazione data dal presidente della commissione  all’operato che con la presente si contesta e che tanto somiglia ad un “albero della cuccagna” (“I destinatari sono stimati professionisti ed alcuni giovani che si preparano all’avventura di una professione difficile con l’obbiettivo di acquisire esperienze e competenze sul campo…”.  Il nominato Collegio è stato chiamato ad un compito, non certo facile, di liquidazione di una azienda in fallimento e non certo alla conversione od al traghettamento di detta azienda in società di mutuo soccorso in favore di professionisti che, seppure di presunto sicuro indiscutibile livello e valore, devono essere aiutati a cimentarsi nell’arte forense”.

Per Michele Pitronaci l’incarico professionale si determina a seguito di avviate procedure selettive o se si vuole secondo il principio “intuitu personae”. Sia nell’uno che nell’altro caso la scelta resta fuori da voleri e preferenze personalistiche che non attengano direttamente alla documentata e riconosciuta professionalità e competenza dell’incaricato. Non sarà sicuramente il caso in contestazione ma, gravissima, oltreché penalmente perseguibile, sarebbe l’ipotesi di nomine consulenziali e/o difensive determinate da paventate pressioni elettoralistiche e similari”.