Liceo Alighieri Enna primo premio per il corto “A mani libere” a Gravina di Catania

Enna. Ha vinto il premio per “il miglior corto” nella sezione “scuola” alla prima edizione del festival “Non è mai troppo corto”, organizzata dall’associazione “Gravina Arte” e dal comune di Gravina di Catania. Per il mini film “A mani libere”, realizzato nel 2011 dal regista professionista Giuseppe Tumino e dagli studenti del liceo “Dante Alighieri” di Enna (oggi guidato dal dirigente scolastico Angelo Moceri), è l’ennesimo riconoscimento.
Alla premiazione, avvenuta domenica 14 ottobre all’auditorium Musco del centro civico di Gravina di Catania, ha preso parte una delegazione di liceali ennesi accompagnati dalla docente Giovanna Fussone, autrice delle musiche originali del film. «Per noi questo premio è la conferma del grande valore dei progetti di ambito artistico prodotti dal nostro liceo», hanno commentato i ragazzi.
La giuria del festival ha espresso la seguente motivazione: «”A mani libere” rappresenta il “corto per definizione”, sintetizzando, con l’uso di un apparente banale gomitolo, la costrizione dell’esiguo spazio carcerario, avendo sullo sfondo ma ben visibile, una riabilitazione raffigurata attraverso il concetto del filo che rappresenta la libertà espressiva sia nella vita reale che in quella immaginata… fino a farle coincidere».
Il corto “A mani libere” è nato da un dibattito intavolato a scuola sulla condizione della donna nella società moderna, ed è ispirato alla storia di alcune donne detenute nel carcere di Enna che, con il lavoro delle loro mani, tentano di riannodare i fili della proprio vita. «La lana grezza, modellata dalle sapienti mani della signora Biagina, diventa filo e arriva dietro le sbarre tramite l’impegno dell’associazione culturale “A mani libere” che da anni lavora nel territorio ennese a stretto contatto con le detenute – spiega il regista – le detenute realizzano “a mani libere”, semplicemente intrecciando la lana, diversi oggetti e mentre lavorano pensano a un futuro diverso. Questo corto – continua – vuole rendere così omaggio a tutte le donne che combattono per una vita senza catene fisiche, mentali e culturali in ogni paese del mondo”.