Udienza ATO Rifiuti parti civili i comuni di Nicosia, Enna, Centuripe e Troina. Confermata richiesta parcella di 400mila € studio on.Armao
Enna-Cronaca - 19/10/2012
Enna. Mentre è confermata la richiesta di una parcella per avere difeso una causa dell’ATO rifiuti di Enna contro l’Associazione Assoutenti, da parte dello studio legale dell’on.Armao, attuale Assessore alla regione Sicilia (sembrerebbe poi transata per molto meno), spuntano fuori altre parcelle di qualche centinaio di migliaia di euro per parcelle di altri avvocati, l’altro ieri colpo di scena all’udienza preliminare a carico di 22 indagati per la gestione dell’Ato Rifiuti. Il Comune di Enna, quello di Troina e quello di Centuripe hanno depositato la richiesta di costituirsi parte civile. Il Comune di Nicosia che è stato il primo a costituirsi contro gli indagati di truffa aggravata, falso in bilancio e false scritture contabili, ha quindi “dato il la”. A fronte delle opposizioni dei difensori, il Gup che deve decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura, ha rinviato al 21 novembre per valutare la legittimità della costituzione dei Comuni, che sono soci dell’Ato, contro il Cda e gli ex sindaci che rappresentavano i rispettivi enti all’epoca delle presunte irregolarità.
Un colpo di scena perché fino a poche settimane fa, malgrado la procura avesse individuato quali parti lese oltre all’assessorato regionale Enti Locali che si è costituito, anche tutti i 20 Comuni ennesi, nessuno aveva chiesto di costituirsi. Il Gup deve decidere se rinviare o meno a giudizio i politici, gli amministratori pubblici ed i componenti dei Cda dell’Ato Ennaeuno, coinvolti nell’inchiesta sull’Ato che, nel gennaio 2010 aveva portato al sequestro di beni e somme contanti per quasi 9 milioni di euro e all’iscrizione di 22 persone nel registro degli indagati. Indagati sono il senatore Mirello Crisafulli, il deputato nazionale Ugo Grimaldi, i parlamentari regionali Elio Galvagno e Salvatore Termine e l’ex deputato regionale Carmelo Tumino, che devono rispondere di truffa aggravata per avere indebitamente percepito i 9 milioni dal Fondo di rotazione attraverso i falsi in bilancio; l’ex presidente dell’Ato ed ex sindaco di Cerami Salvatore Ragonese e all’ex sindaco di Nicosia Antonello Catania, devono rispondere, oltre che dell’ipotesi di falso in bilancio devono rispondere di una presunta evasione fiscale, per non aver pagato entro i termini ritenute per un ammontare di 203 mila euro. Di falso in bilancio e false comunicazioni sociali devono rispondere Serafino Cocuzza ex presidente dell’Ato; Antonio Cammarata ex amministratore delegato; Piero Capizzi sindaco di Calascibetta; l’ex presidente dell’Asi Gaetano Rabbito; il sindaco di Villarosa Franco Costanza; l’ex sindaco di Barrafranca Totò Marchì; l’ex sindaco di Regalbuto Nunzio Scornavacche; l’ex sindaco di Assoro Giuseppe Assennato; l’ex sindaco di Nicosia Giuseppe Castrogiovanni; l’ex sindaco di Piazza Armerina Maurizio Prestifilippo; gli ex consiglieri d’amministrazione Calogero Centone, Giovanni Vitale, di Leonforte, Francesco Santangelo, di Regalbuto; Claudio Cravotta, di Enna.