Imprese edili provincia di Enna di Confartigianato denunciano crisi del comparto

Le imprese edili della provincia di Enna aderenti alla Confartigianato faranno una manifestazione, subito dopo le elezioni regionali del 28 ottobre, per denunciare la grave crisi che da un paio coplisce il comparto edile. L’hanno deciso nella riunione del 19 ottobre promossa dal presidente del consorzio delle imprese edili Confartigianato, Franco Di Dio Randazzo. Alla riunione è intervenuto il segretario regionale della Confartigianato Sicilia, Salvatore Puglisi, che ha detto: “Vogliamo organizzare una grande manifestazione provinciale che coinvolga anche altri settori produttivi, oltre quello edile che assieme al settore agricolo rappresenta la spina dorsale dell’economia, per chiedere alle istituzioni pubbliche di adempiere ai loro doveri di pagare i debiti che hanno verso le imprese e di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per fare ripartire il comparto edile”. Il comparto dell’edilizia in provincia di Enna, secondo stime della Confartigianato, ha perso negli ultimi due anni circa 2 mila posti di lavoro. La Confartigianato segnala il paradosso che vivono le imprese edili dell’Ennese: da un lato vantano numerosi crediti da parte della pubblica amministrazione, dall’altro lato devono far fronte ad momento drammatico che li ha condotti ad un passo ormai dal fallimento. La Confartigianato punta il dito contro il patto di stabilità che, imponendo drastiche misure di contenimento della spesa pubblica, sta di fatto strangolando l’economia. Secondo la Confartigianato dell’Ennese, la Provincia regionale di Enna sarebbe nelle condizioni di cantierare subito lavori per 30 milioni di euro. I vincoli alla spesa posti dal patto di stabilità impediscono alla Provincia di Enna, ai 20 Comuni ed ad altri pubblici di pagare le imprese che hanno già eseguito i lavori. Tutto ciò ha dell’incredibile se, come ci dicono quelli della Confartigianato, “il Comune di Enna ha progetti pronti per circa 3 milioni di euro, che non può appaltare perché poi non è sicuro di poter pagare le imprese aggiudicatarie che li hanno realizzati a causa dei vincoli del patto di stabilità, ed il Comune di Valguarnera è in grado di spendere altri 3 milioni di euro per l’ampliamento del cimitero”. A complicare la vita alle imprese artigiane del comparto edilizia – denuncia la Confartigianato dell’Ennese – ci si mettono anche la burocrazia e le lungaggini dell’ iter di approvazione dei piani regolatori dei Comuni e delle procedure per il completamento della zone artiginali e dell’assegnazione dei lotti alle imprese artigiane che devono costruire i loro capannoni.

Silvano Privitera