Enna Calcio. Spitale, “o la svolta o vado via!”

Trova ancora ostacoli il cammino gialloverde di Gaetano Spitale che, viste le continue difficoltà, potrebbe dire addio all’Enna Calcio. Gli impedimenti che non permettono all’imprenditore di far decolarre il suo progetto sono due e riguardano la trattativa con Cannarozzo e gli ostacoli con l’amministrazione comunale per la riapertura dello stadio. “È veramente incredibile quello a cui sto assistendo in queste settimane ad Enna, non c’è collaborazione e sono tanti i bastoni tra le ruote” dice Spitale che ieri sperava di veder riaprire lo stadio dopo che la Commissione si è riunita dando sostanzialmente un parere positivo. Spitale infatti è stato invitato a fare un ultimo “sforzo” mettendo una rete a protezione della tribuna coperta: “Nella parte esterna ho fatto dei lavori ed ho spiegato che è sicura e non c’è nessuna necessità di altri interventi, ma – dice Spitale – mi hanno detto di fare un altro sforzo, di tasca mia, per riaprire lo stadio altrimenti non ci sarà l’autorizzazione”. È uno Spitale deluso quello che racconta le ultime vicende: “Voglio rilanciare l’Enna, ma non è certo arrivato babbo Natale”. Spitale ha avuto l’impressione di una scarsa collaborazione ed interesse da parte delle istituzioni e a peggiorare il suo stato d’animo è il tira e molla di Peppino Cannarozzo: “Bastano tre minuti per firmare le dimissioni ed invece non sono bastati ancora sei giorni perchè è impossibile sederci attorno ad un tavolo” tuona Spitale che, stremato, lancia il suo definitivo ultimatum: “Adesso penso sia stato oltrepassato il limite, non verrò più ad Enna – annuncia l’imprenditore di San Cono -, se qualcuno ha interesse mi chiama e, forse, solo allora ne riparleremo”. Un passo indietro di Spitale equivale alla possibile fine dell’Enna Calcio perchè ad ora è l’unica opportunità che ha la società di non fallire. Nell’ultimo mese il dirigente ha tenuto in vita l’Enna rappresentando l’unica opzione affidabile presente e futura. Di questo deve tenerne conto Cannarozzo che più volte ha detto di non essere nelle condizioni di tenere in vita l’Enna, per cui è arrivato il momento che si ritagli quei minuti utili a svincolarsi dalla società perchè ora è serio il rischio che l’Enna muoia nelle sue mani, una macchia indelebile per chi, come lui, dice d’essere uomo di sport. Altro passo in avanti è richiesto anche al Comune di Enna affinchè vada incontro a Spitale che già a titolo personale ha fatto tanto, considerando che il progetto dell’imprenditore sembra essere serio.