“In un momento economicamente disastroso, dice Eliana Chiavetta, Assessore alle politiche Giovanili, investire sulla prevenzione rappresenta una assicurazione per il futuro, perché il disagio non è solo un fenomeno personale, ma per le implicazioni che comporta diventa sempre di più un fenomeno sociale. Ruolo fondamentale e presa di coscienza deve venire sia dalla scuola che dalla famiglia, perché solo conoscendo si può fare squadra per un obiettivo comune qual è quello del benessere dei nostri giovani e delle loro famiglie”.
Emozionanti le testimonianze delle famiglie che hanno deciso di intraprendere un percorso con l’Associazione Amici San Patrignano Troina. “Quando sono venuto a conoscenza che mio figlio si drogava, racconta uno dei genitori di un tossico dipendente ospite della struttura, che ha voluto rimanere anonimo, è stato come un fulmine a ciel sereno, un dramma difficile da dire e complicato da vivere, per me che neanche conoscevo la differenza tra marijuana e cocaina. È stata come un’esplosione di sentimenti: dolore e colpa, odio, incredulità, ma il sentimento peggiore che ho provato è stata l’impotenza. Queste domande mi sfinivano, ero distrutto e scoraggiato. Mi sono reso conto che non dovevamo arrenderci ma prendere decisioni urgenti e difficili, come quella di farlo entrare in comunità. Decidere di buttare fuori di casa un figlio è un rischio, una scelta brutale, ma in questi casi è una scelta d’amore. Oggi mio figlio si trova a Sanpa da un anno e 6 mesi, il primo incontro è avvenuto dopo un anno e questo periodo di attesa è stato duro per noi e per lui. Abituato a vivere in maniera disordinata e senza regole, si è trovato subito davanti a persone che gli chiedevano senso di responsabilità. Il nostro primo incontro è stato veramente bello, ho trovato un’altra persona, più matura, riflessiva, consapevole, che ci ringraziava per quello che facevamo per lui. Non bisogna mai arrendersi, ma lottare, con pazienza, forza e coraggio, perché uscirne è possibile”.
Sandra La Fico