Piazza Armerina. Moglie denuncia il marito: rapporti nelle ascelle e nelle gambe piegate

E’ finita nelle aule del Tribunale di Enna. I fatti risalgono a non più di cinque anni fa, la moglie doveva soddisfare ogni sua perversione. Come quella di avere rapporti nelle ascelle o nelle gambe piegate. L’accusa di tentata violenza sessuale, ma non solo, ed un catanese, S.S. di 68 anni, è sotto processo di fronte al tribunale collegiale di Enna. La moglie, che ha sedici anni meno di lui e che ha confermato tutto, è assistita dall’avvocato Paolo Giuseppe Piazza. L’ex moglie lo ha denunciato di vari reati e l’altro ieri è stata interrogata dal pm e dagli avvocati di fronte ai giudici del tribunale, presieduto da Elisabetta Mazza. L’imputato è difeso dall’avvocato Vincenzo Pirracchio del foro di Caltagirone. Quattro imputazioni: maltrattamenti, minacce, tentata violenza sessuale (anche attraverso ingiurie) e porto abusivo di un taglierino, che avrebbe usato per minacciarla.
L’udienza si è svolta a porte chiuse e la donna ha confermato tutte le accuse già rivolte all’uomo nella sua denuncia-querela. Agli atti del dibattimento è stato posto anche l’esito delle indagini e degli accertamenti di pg delegati dalla Procura, poi fu il pm Paola D’Ambrosio a chiedere e ottenere il rinvio a giudizio, in quanto tramite violenze e minacce, avrebbe tentato di costringere la donna a compiere atti sessuali morbosi, sotto le ascelle o “nell’angolo che si forma quando le gambe vengono aperte”. Però non sarebbe riuscito a compiere queste depravazioni per la ferma opposizione della moglie, che avrebbe apostrofato insultandola pesantemente. Gli episodi sono avvenuti dove la coppia viveva, un pò in territorio ennese e un pò in provincia di Catania, tra l’agosto del 2007 e il gennaio dell’anno successivo, quando poi lei decise di denunciarlo e di chiudere una volta per tutte la relazione. L’ex moglie ha -anche-raccontato che lui l’avrebbe sottoposta a continui maltrattamenti fisici e psicologici, tali da rendere intollerabile la convivenza coniugale, in particolare pretendendo di fare sesso contro la sua volontà, minacciandola e offendendola ripetutamente e mostrando una gelosia morbosa.

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