A Villarosa “governano” ingiuste ed inique tassazioni

“Consapevole che il tecnocrate governo Monti è insensibile alle condizioni di marginalità di quei territori periferici e depressi, applicando con uniforme precisione meccanismi di ingegneria finanziaria asettici e iniqui che colpiscono con maggiore virulenza le popolazioni che nei contesti suddetti vivono, sono altrettanto consapevole che un Comune come quello di Villarosa, costruito e vissuto sul lavoro ed il risparmio di tanti zolfatari non può offenderne la memoria ed i loro sacrifici. Ecco che mi vedo costretto a fare una colpa alla memoria dei miei genitori di aver sacrificato la loro intera vita per aver acquistato una casa in questo Comune e, soprattutto per averla lasciata in eredità” così inizia una lettera aperta dell’urbanista Giuseppe Vitale, villarosano non residente, che negli anni passati è anche stato Amministratore al Comune.

Vitale, con un pizzico di ironia continua: “Ecco allora che da quando sono diventato ricco proprietario immobiliare possedendo oltre alla mia abitazione dove risiedo, un’altra casa nel mio comune di nascita, lasciatami in quota parte in eredità, devo finanziare in maniera assai più cospicua il Comune di Villarosa. Adesso oltre a contribuire al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono chiamato a pagare l’IMU per una seconda casa con una quota percentuale più alta di quella del Comune di Roma e di quello capoluogo di provincia. Non mi sottraggo certamente ai miei doveri di cittadino – contribuente ma come tale e, soprattutto, come non utilizzatore dei servizi del Comune di Villarosa, in cui non vivo, mi faccio partecipe anche delle esigenze degli altri cittadini-villarosani che si trovano nella mia stessa posizione, di sperare almeno che i villarosani residenti possano avere con queste esose entrate – basate più su politiche di strozzinaggio che di corretta fiscalità locale – servizi degni di un moderno comune, possano avere un’amministrazione comunale snella ed efficiente i cui amministratori si dedichino al bene comune rinunciando alle loro piccole prebende e il cui Consiglio comunale, in maniera creativa, possa trovare occasioni progettuali di crescita economica, sociale e culturale per un comune che oggi si trova a serio rischio di scomparsa e di desertificazione economica, demografica e sociale”.

Dopo le preoccupazioni l’urbanista Vitale lancia un forte grido di allarme, che non può essere assolutamente sottovalutato, che deve occupare assolutamente il primo posto nei “pensieri” degli Amministratori locali: “Nessuno forse si è chiesto, nemmeno tra tutti i miei compaesani, che il declino finanziario è sinonimo di altre povertà che se non affrontate e risolte nel giusto modo rischiano di produrre nuove ingiustizie. Adesso far pagare l’IMU al massimo delle aliquote in un contesto in cui il patrimonio immobiliare è fortemente svalutato e privo di qualsiasi valore aggiunto è operazione finanziaria alquanto approssimativa e disastrosa se non accompagnata da politiche di valorizzazione territoriale in grado almeno di creare una “speranza di futuro”. Una politica locale che nei contesti deboli si basa solamente a far quadrare le varie poste di bilancio alla fine è destinata a soccombere di fronte alla velocità e voracità delle trasformazioni”.



Foto: veduta aerea Villarosa e Valle del Morello