Nicosia. Comune potrà recuperare 74mila euro per l’impalcatura della torre campanaria

Nicosia. Il Comune potrà finalmente recuperare oltre 74 mila euro per l’acquisto dell’impalcatura che da quasi 2 decenni ingabbia la torre campanaria della cattedrale. Si chiude una annosa vicenda che negli anni scorsi portò ad un contenzioso tra la ditta che aveva sistemato l’impalcatura e la soprintendenza, ma che alla fine venne risolto dall’intervento dell’Ente che la comprò. Sarà la ditta che sta eseguendo i lavori di consolidamento e restauro del campanile di San Nicola a pagare al Comune il ponteggio, perché si tratta di strutture di cantiere che rientrano negli oneri di impresa e che come tali sono coperti dal finanziamento.
L’impresa quindi negli stati di avanzamento delle opere dovrà indicare la voce del ponteggio tra gli oneri di impresa e quindi, con una partita di giro versarli al Comune che finalmente recupera la somma in un momento nel quale con i tagli di Stato e Regione e la crisi economica hanno ridotto drasticamente le disponibilità degli Enti locali. Alla fine degli anni ’90, l’allora sindaco Piergiacomo La Via aveva disposto lo smontaggio dell’impalcatura esistente che ingabbiava il campanile dopo una serie di devastanti interventi realizzati negli anni precedenti che ne avevano minato la stabilità. Il ponteggio era stato collocato per motivi di sicurezza perché la torre aveva subito uno schiacciamento a causa di una enorme quantità di cemento con il quale si voleva ricostruire la cuspide abbattuta da un fulmine negli anni ’60. Il progettista dell’epoca però non tenne conto che la cuspide originaria era leggerissima, di gesso, canne e pietre colorate. La struttura di cemento venne demolita ed asportata quando si comprese che la torre realizzata in più riprese a partire dalla fine del 1300 non avrebbe retto il peso.
Ad aggravare la situazione negli anni successivi ci furono le immissioni di cemento con il quale si voleva consolidare il campanile, ma che ha provocato danni enormi alla pietra. Il ponteggio venne smontato, malgrado il parere contrario di molti tecnici, ma poco dopo fu necessario rimontarlo d’urgenza per il pericolo di distacco di pietre. La soprintendenza all’epoca affittò l’impalcatura da una ditta nicosiana. Nel 2004 però l’ente di tutela, fatti i conti, scoprì che il costo era di oltre 20 mila euro all’anno e ne ordinò lo smontaggio, diffidando il Comune a garantire la sicurezza e l’incolumità di persone e cose. Tecnicamente responsabile in caso di crollo o distacco di pietre è il Comune e l’Ente, per non incorrere in responsabilità con conseguenti procedimenti per danno in caso di crollo aveva deciso di mantenere la struttura di sicurezza e per evitare contenziosi con la ditta proprietaria e costi esorbitanti di affitto, aveva alla fine deciso l’acquisto, con un accordo con la soprintendenza che nel momento in cui fossero partiti i lavori di consolidamento la ditta aggiudicataria avrebbe comprato il ponteggio. E’ stato l’assessore ai Lavori Pubblici Calogero Lociuro dopo l’insediamento a sbloccare la pratica riguardante il ponteggio della cattedrale.