Centuripe, vaso del terzo secolo A.C., rubato e recuperato, in esposizione all’ARS

Centuripe.
Sarà esposto a Palermo nei locali dell’Assemblea regionale, a cominciare da oggi ,per poi tornare in provincia di Enna per essere collocato quasi certamente nella sua sede “naturale”, al museo di Centuripe, il vaso policromo “Lekanis”, che era stato rubato. Si tratta di un prezioso reperto archeologico, risalente al terzo secolo avanti Cristo , che era stato trafugato dai tombaroli a Centuripe, recuperato dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale di Palermo, diretti dal capitano Marseglia. Gli esperti della Sovrintendenza ai beni culturali di Enna ne hanno certificato l’originalità, tanto da essere diventato uno dei reperti più preziosi in visione al pubblico. L’evento palermitano è patrocinato anche dalla Procura di Enna, che ha disposto la rogatoria internazionale per recuperare l’opera, oltre che dalla presidenza della Regione e dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale. L’esposizione palermitana è prevista in occasione della riunione del consiglio regionale siciliano dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Il recupero del vaso è stato possibile grazie a una rogatoria internazionale; il vaso, a sorpresa, era finito all’asta su “ebay” e un appassionato d’arte di Lisbona, in Portogallo, se l’era aggiudicato per poche migliaia di euro da un venditore che vive in Australia e che, a sua volta, l’aveva comprato da una casa d’aste australiana. In Portogallo, così, sono andati il sostituto procuratore Francesco Rio e due sottufficiali palermitani dell’Arma per recuperare il reperto; un grande vaso “da toletta” (hanno spiegato gli esperti) che avrebbe avuto una funzione ornamentale, adornato solo frontalmente forse per essere poggiato su una mensola. Quando i carabinieri annunciarono il rinvenimento, il capitano Marseglia definì la vicenda un caso di “globalizzazione del mercato illecito dei reperti archeologici”. I dati diffusi evidenziarono che sono presenti casi di furti d’arte in Sicilia, ma soprattutto in provincia di Enna; è avvenuto uno nel 2011 e uno nel 2010. Nel resto dell’isola invece la statistica mostra un calo dei furti.