Tentano fuga dal carcere Malaspina di Caltanissetta, c’era pure David Satariano di Piazza Armerina

David Satariano, pregiudicato di Piazza Armerina, è stato da tempo condannato a 30 anni in via definitiva perché l’esecutore dell’omicidio dell’ex suocero Calogero Contraffatto (omicidio che risale al 2007), ma la sua vita carceraria si è complicata notevolmente perché pochi giorni fa ha cercato di tagliare la corda dal carcere Malaspina di Caltanissetta. Infatti è lui l’ennese coinvolto nel tentativo di evasione. Quando gli agenti penitenziari sono intervenuti, lo hanno colto che svolgeva il suo ruolo di “palo” e mentre un altro detenuto continuava a segare con una lima le sbarre della cella. A Satariano gli è stata contestata l’ipotesi di concorso in tentata evasione. Satariano, che viene difeso dagli avvocati Sinuhe Curcuraci e Luca Di Salvo, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip, che lo ha interrogato nella saletta dello stesso carcere di Malaspina. Un’evasione molto improvvisata, effettuata da sprovveduti che difficilmente si sarebbero potuto allontanare dal carcere nisseno che è supercontrollato e tra l’altro avrebbero dovuto oltrepassare la barriera di intercinta, scavalcare il muro di cinta e passare inosservati davanti alle telecamere di vigilanza. Insomma un’impresa impossibile. Adesso Satariano, che ha ricevuto altre condanne per fatti commessi per lo più ai danni della famiglia dell’ex moglie, è indagato per tentata evasione. Il tentativo di fuga dei due detenuti era stato reso noto dal vice segretario generale dell’Osapp Mimmo Nicotra, anche se i sindacati degli agenti penitenziari non hanno comunicato i nomi degli evasi. Un ispettore di sorveglianza, durante il solito giro di ispezione, aveva notato dei movimenti strani nella cella dove si trovavano i due detenuti, tanto che è scattata la perquisizione, che ha permesso di scoprire che le sbarre della cella erano state segate e temporaneamente ripristinate con lo stucco. “La situazione all’intero del carcere – tiene a sottolineare l’Osapp – è diventata quasi impossibile per il sovraffollamento, al Malaspina ,che in questo momento accoglie 310 detenuti, quanto ne potrebbe contenere appena 200”.