Consiglio provinciale boccia emendamento, 50 ragazzi dei Csr di Enna, Piazza Armerina e Barrafranca rimangono a casa

Che è sempre più difficile fare quadrare i conti negli enti locali, a causa dei continui tagli, non è certo una novita; ma che a rimetterci, come sempre, debbano essere i più deboli no. Ogni fine anno, intanto, si assite costantemente allo stesso film che, peraltro, non diverte nessuno. 50 ‘ragazzi speciali’ dei Csr di Enna, Piazza Armerina e Barrafranca fra qualche giorno saranno costretti a rimanere a casa perchè il Consiglio provinciale ha bocciato a maggioranza un emendamento finalizzato a rinpinguare di 90 mila euro il capitolo di spesa dei tre Centri siciliani di riabilitazione. Una bocciatura che ha mandato su tutte le furie i familiari dei ragazzi che annunciano battaglia perchè in mancanza di tale somma i loro figli non potranno più usufruire del “servizio di seminternato che prevede –scrive un papà-, oltre alla riabilitazione, anche attività varie che fino alle 15 tengono occupati i ragazzi che, diversamente, sarebbero costretti a casa”. La delusione è stata esternata anche dal procuratore del Csr di Enna, Giuseppe Adamo, nel corso della decima manifestazione “Natale fra la gente”, che da anni chiede invano ai vari sindaci di istituzionalizzare. “Abbiamo appreso dalla gente -ha detto- che nonostante un impegno formale, un protocollo d’intesa, il Consiglio provinciale ha bocciato la proposta di un emendamento che serviva per coprire le spese delle attività svolte nel 2012. Questo significa che nel 2013 non ci saremo e adesso vedremo chi dovrà pagare quelle di quest’anno”. Adamo poi, abbracciando il figlio ha affermato: “Antonello, siccome papà ha la testa dura, non fa marcia indietro e quindi prima di Natale cercherò di convincere chi di dovere che voi non siete diversi”. “Terremo gli occhi aperti per come viene gestita la sanità alla regione da qui in avanti –ha commentato il vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino-. La sanità, per moltissimo tempo ha costituito il vaso di Pandora per molti e oggi porta a vedere situazioni come queste, dove delle persone splendide, aiutate e coadiuvate da insegnanti che si spendono per filantropia, per amore, si trovano oggi a gestire una situazione molto difficile. Non sanno se domani continueranno o meno ad assicurare il servizio di riabilitazione. Mi impegno, assieme a tante altre persone di buona volonta, a fare in modo che la sanità finisca di essere un territorio di conquista finanziario per qualcuno”. “Non c’è dubbio –ha dichiarato il vice presidente della provincia Antonio Alvano, presente alla manifestazione- che in un momento difficile tante volte anche l’aula consiliare può bocciare qualche cosa. Io credo questa sera di essere stato chiamato indirettamente alla responsabilità. E’ un impegno che dovremmo vedere in che modo possa essere perseguito”. “E’ la vergogna delle vergogne –ha gridato con rabbia la mamma di Valentina, una ragazza che frequenta il Csr- ci organizzeremo per dare battaglia per fare sentire la nostra voce e quella dei nostri ragazzi”.

Giacomo Lisacchi