Enna. Rito abbreviato per Salvatore Termine nel processo dell’ATO Rifiuti

Enna. Salvatore Termine, ex deputato regionale del PD, si trova indagato in quanto è stato amministratore, assieme ad altri rappresentanti politici per un certo periodo, della società Enna Euno, e rispetto agli altri colleghi ha chiesto il rito abbreviato nel processo sulla presunta truffa alla Regione per l’Ato Rifiuti. Secondo la Procura della Repubblica ennese, i soldi usati per gestire il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani sarebbero stati ricevuti indebitamente dalla Regione e da qui nasce la presunta truffa, pur sapendo che quei soldi furono spesi per pagare gli operai e che nessun componente il Consiglio di Amministrazione ebbe a percepire un euro. Salvatore Termine faceva parte del Consiglio di Amministrazione, presieduto dal senatore Mirello Crisafulli e di cui facevano parte anche il deputato nazionale Ugo Grimaldi e gli ex parlamentari regionali Elio Galvagno e Carmelo Tumino. Ma questi ultimi quattro non hanno voluto chiedere l’abbreviato, e per loro il processo si riprenderà con l’udienza preliminare, dove ci sono imputati altri 17 ex amministratori, accusati a vario titolo di falso in bilancio o false comunicazioni societarie. Per loro il Gup sarà chiamato a giudicare un possibile “rinvio a giudizio” o un “non luogo a procedere”. La posizione di Termine invece è stata stralciata e sarà processato da solo a febbraio. Salvatore Termine è difeso dagli avvocati Patrizia Di Mattia e Fulvio Licari, che tra l’altro sono amici personali e politici. Il procuratore Calogero Ferrotti ha chiesto di condizionare il giudizio abbreviato all’audizione di un testimone, cosa che avverrà a febbraio. Lo stesso procuratore aveva escluso per Termine una delle ipotesi di reato. Secondo la Procura, tra agosto e novembre del 2006, nel pieno dell’emergenza rifiuti, gli amministratori dell’Ato avrebbero fornito false comunicazioni sociali e aumentato il capitale sociale per accedere al fondo di rotazione, inducendo la Regione in errore e riuscendo ad ottenere un finanziamento da 8 milioni 915 mila euro, soldi poi usati per garantire la copertura delle spese per la gestione dei rifiuti.