Enna. Sequestrato sito per lavorazione rifiuti speciali non pericolosi, denunciate quattro persone

Sono i 2 soci e i dipendenti di una ditta con opificio sito presso l’A.S.I. di Enna che si occupa del recupero e della lavorazione di pneumatici usati.

Già a seguito di una serie di controlli effettuati dalle pattuglie della Questura di Enna, della Polizia Stradale e della Polizia Provinciale erano state evidenziate alcune “anomalie” nella gestione del sito, giacchè si era verificato che molti dei copertoni dismessi, invece di essere lavorati secondo le procedure corrette, venivano interrrati in prossimità dell’area di lavorazione.

Effettuata una prima comunicazione alla competente A. G., venivano avviati mirati servizi di videosorveglianza allo scopo di meglio accertare le responsabilità in capo ai titolari dell’opificio.

Dalla visione delle immagini, gli uomini della Sezione reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile della Questura, avevano modo di notare come, nel periodo a ridosso delle festività natalizie, nell’aria adiacente l’opificio, venivano effettuati una serie di scavi con un pala meccanica, al fine di depositarvi all’interno numerosi copertoni.

Tale attività protrattasi dal 24 al 26 dicembre, proseguiva anche nella mattina di venerdì 28 dicembre 2012, allorquando, già dalle ore 07.00 del mattino, venivano registrate operazioni analoghe a quelle sopre descritte.

Alla luce di quanto sopra, d’intesa con la competente A. G., si decideva di intervenire presso il sito; pertanto, intorno alle 11.00, pattuglie della Squadra Mobile, della Sezione Volanti e della Sezione Polizia Stradale di Enna facevano irruzione, cogliendo gli indagati nella flagranza di reato.

Sul posto si poteva accertare, come documentato dagli operatori della Polizia Scientifica, che intorno, e nelle immediate adiacenze dello stabilimento, erano stati effettuati degli scavi ed all’interno di alcuni di essi erano stati interrati pneumatici, sia impilati l’uno all’interno dell’altro, che tagliati e distesi alla rinfusa.

Inoltre, dalla vasta area antistante uno degli ingressi, ricoperta di terra battuta, si potevano notare sagome di copertoni.

Effettuato un accesso all’interno del sito, si poteva rilevare come i macchinari deputati alla lavorazione delle gomme fossero completamente in disuso, posto che mancava ogni collegamento a generatori ed erano completamente coperti da cataste di pneumatici, ad eccezione di due tranciatrici idrauliche di piccole dimensioni, utilizzate per tagliare le gomme.

Si procedeva, pertanto, alle contestazioni di legge e al sequestro dell’intera area, nonchè dei mezzi e delle attrezzature presenti e si deferivano alla competente A. G. sia i titolari della ditta che gli operai impegnati nelle operazioni di interramento.

I responsabili dello stabilimento hanno cercato di giustificarsi asserendo di avere avanzato al Comune di Enna una dichiarazione di inizio attività per effettuare la pavimentazione dell’area il cui progetto prevede la posa in opera di una base costituita da manufatti in gomma precompressi.

La posizione degli indagati è al vaglio del Sostituto Procuratore della Repubblica dr. Francesco Augusto RIO che coordina le indagini.