Enna. Cercò di abusare di una minorenne alla villa Torre di Federico, universitario condannato a risarcire tre mila euro

Enna. Solo tre mila euro di risarcimento per avere subito degli atti sessuali. E’ questo il risarcimento ricevuto dalla famiglia della ragazza tredicenne, che era stata aggredita sessualmente, mentre si trovava nello spazziale della Torre di Federico, assieme ad una sua compagna, dopo aver marinato la scuola. L’episodio aveva fatto un certo scalpore sia per la giovane età della ragazza sia perché il ragazzo, un rumeno, studente universitario, Florin Barberi, 23 anni si era scagionato dicendo che pensava che la ragazza fosse stata più grande. Il tribunale ha sancito un risarcimento di tre mila euro che è stato pagato, ma l’avvocato difensore vuole presentare ricorso. L’avvocato Diego Giarratana del foro di Agrigento ha chiesto alla Corte di appello di Caltanissetta di annullare la condanna, perché si sostiene non ci furono atti sessuali, ma solo un bacio. La difesa vuole che il giovane sia assolto in quanto il reato non sussiste. La sentenza di primo grado era stata emessa dal tribunale collegiale, presieduto da Elisabetta Mazza e composto dai giudici a latere Andrea Romito e Calogero Commandatore. Il giovane rumeno, adottato da una famiglia nissena, aveva risposto personalmente alle domande del Pm, sostenendo che non avrebbe mai potuto pensare che si trattasse di una ragazza minorenne, ma per il codice penale ovviamente questa non è una giustificazione. Secondo l’accusa, il giovane universitario avrebbe tentato di spogliarla, baciandola, nello spiazzale della Torre di Federico, dove si trovava la ragazza assieme ad una sua amica, dopo avere deciso di non andare a scuola. I giudici sostengono che gli atti sessuali ci sono stati anche se non ci fu violenza. Florin Barberi era stato arrestato dagli agenti della squadra Mobile, diretti dal vicequestore Giovanni Cuciti, perché allertati da una telefonata alla centrale operativa della Polizia, ma fu rimesso subito in libertà. La ragazza fu accompagnata dalla madre, nel frattempo arrivata alla villa, in ospedale, dove la ragazza fu medicata per escoriazioni al collo e alle braccia. La storia non è finita perché ora c’è il processo d’appello.