Pubblicità ingannevole, Fiat multata per spot benzina a un euro

Ricordate lo spot pubblicitario della Fiat della scorsa estate in cui la casa automobilistica torinese prometteva la benzina ad un euro per tre anni a chi acquistava una macchina del Lingotto? Per l’Antitrust era uno spot ingannevole e commercialmente scorretto. Per questo motivo l’azienda guidata da Sergio Marchionne è stata condannata a pagare una multa di 200 mila euro. ”Eh, quando la benzina costava l’equivalente di un euro al litro: bei tempi”, diceva una voce fuori campo mentre sullo schermo una serie di autocisterne avanzava su una salita di montagna con impressi i prezzi in vertiginoso aumento dal 1999 in poi. Lo spot proseguiva con tre auto Fiat che comparivano e iniziavano a trascinare verso valle cisterne con il prezzo scontato, mentre lo speaker assicurava: “Da oggi con Fiat tutto cambia, la vita torna in discesa. Fiat riporta il prezzo a un euro e lo congela fino al 2015”. Peccato, però, che la pubblicità non specificava che l’offerta aveva una limitazione: il prezzo della benzina non era davvero bloccato per tre anni, ma solo fino al termine di un certo quantitativo di litri pre-caricato su una tessera. La promozione inoltre non era cumulabile con altri sconti ed era valida solo nei distributori Ip aderenti all’iniziativa. Tutti particolari che, secondo l’Antitrust, non sono stati indicati in modo chiaro, visto che gli spot non contenevano “alcuna indicazione che allerti il destinatario del messaggio che l’offerta è soggetta ad una serie di limitazioni che ridimensionano in modo notevole l’offerta stessa”. Nell’ultimo fermo immagine, continua il comunicato dell’Autorità, i caratteri troppo piccoli della nota legale e la breve durata delle informazioni in sovraimpressione (appena 4 secondi) rendevano “oggettivamente impossibile, per qualsiasi consumatore, la lettura e la conseguente presa di coscienza delle condizioni dell’offerta promozionale, soprattutto in assenza di qualunque indicazione nel claim principale”. La scorrettezza del messaggio pubblicitario era stato evidenziato da Altroconsumo e dall’Unione nazionale consumatori che aveva presentato il ricorso all’Antitrust, che lo ha accolto specificando che la divulgazione o meno di simili aspetti di una proposta commerciale possono inevitabilmente condizionare le scelte dei consumatori, in un senso o nell’altro. Alla Fiat, dunque, resterà da pagare una multa che non peserà molto dal punto di vista economico (se si considera che il fatturato annuo è di circa 18,5 miliardi di euro), quanto piuttosto sotto l’aspetto della correttezza delle politiche di comunicazione adottate. La Fiat non è l’unica ad essere stata sanzionata per pratiche “commerciali scorrette” dall’Autorità garante della concorrenza. L’ultimo bollettino Antitrust, infatti, ha multato anche due siti di agenzie turistiche ondine: eDreams ed Expedia, e la pubblicità del “Citosalus equi”, un integratore alimentare che ridurrebbe gli effetti dell’alcool. Nei primi due casi i siti internet “prospettavano disponibilità di voli e alberghi, a prezzi particolarmente vantaggiosi non rispondenti al vero”. Per questo eDreams è stata multata di 30mila euro mentre Expedia ha ricevuto due sanzioni una di 75mila euro ad Expedia Inc, ed un’altra da 22mila euro ad Expedia Italia Srl. Se l’è cavata con meno, invece, la Citosalus Srl colpevole di aver pubblicizzato sul sito internet delle proprietà antiossidanti che l’integratore “non possiederebbe in ragione della carenza sul piano scientifico di evidenze che attestino la veridicità di tali asserzioni”. Per loro la sanzione è di 5 mila euro.

Da adginforma.it