Enna. Consigliere provinciale Regalbuto: Invalidi, nessun cambiamento dei limiti reddituali

Enna. Il Presidente della FAND e Consigliere provinciale, Giuseppe Regalbuto, esprime la sua soddisfazione per la sospensione dell’INPS dell’attuazione della sua Circolare 149/2012.
“Tale circolare» spiega Regalbuto «avrebbe provocato la revoca della pensione a decine di migliaia di invalidi totali, in quanto in essa si prevedeva di computare, ai fini della concessione della pensione, anche il reddito del coniuge e non più solamente quello del diretto interessato”.
La decisione giunge, su sollecitazione del Ministro Fornero, al termine di una settimana di serrate proteste e dure prese di posizione volte a scongiurare la reale applicazione delle disposizioni amministrative dell’INPS.
Così commenta l’accaduto Regalbuto: “La FAND, che per prima ha alzato la voce contro quella misura, nonostante il risultato ottenuto, non nasconde oggi le sue perplessità, poiché, da un lato, questa sospensione elimina le diffuse legittime preoccupazioni di moltissime persone con disabilità, ma, dall’altro lato, rimangono aperti numerosi interrogativi sull’immediato passato e sull’imminente futuro”.
La Circolare INPS non ha alcun fondamento giuridico. Nessuna norma ha modificato le precedenti disposizioni. “Allora” si interroga il Presidente della FAND “chi nel Governo ha autorizzato l’INPS a questa pesante restrizione? Se fosse stato il Ministero del Lavoro, la odierna indicazione di Elsa Fornero sarebbe inspiegabile e contraddittoria. Negli ultimi anni il reale referente dell’INPS è stato il Ministero dell’Economia che si attendeva, ad esempio, dall’INPS brillanti risultati nella lotta ai falsi invalidi. Non sarà stato così anche in questo caso?. L’impressione è che l’INPS costituisca un potere a sé, che sfugge al formale controllo politico affidato al Ministero del Lavoro”.
Rimane, pertanto, il dubbio su che cosa accadrà ora.
“l timore è che” risponde Regalbuto “al di fuori del parere e dell’azione del Legislatore, la questione si risolva in un confronto condiviso fra INPS e Ministeri e che, per superare le disparità di trattamento fra invalidi coniugati e non, si ricorra all’applicazione di un indicatore reddituale familiare per tutti. Ciò sortirebbe un effetto devastante, con un incremento dell’impoverimento delle famiglie italiane”.
A questo punto esiste solo una soluzione per il Presidente della FAND: “Quello che effettivamente necessita è un intervento deciso delle Camere, che bonifichi l’altalenante prassi amministrativa di questi ultimi anni, sempre più incerta e sempre più vessatoria nei confronti dei cittadini, e che ponga l’azione dell’INPS sotto un più attento controllo di garanzia. La tutela dei diritti dei più deboli, in questo caso gli invalidi, non può dipendere dagli umori del potere di turno, ma va garantita sopra ogni cosa, quale principio costituzionalmente garantito”.