Rottura tra sindacati e lavoratori di AcquaEnna

I lavoratori di AcquaEnna si distaccano dalle decisioni di Cgil, Cisl e Uil sull’accordo con l’azienda e si apre così una spaccatura. I lavoratori, nel corso di un’assemblea hanno espresso forte delusione a seguito della firma di un accordo che non sembrano gradire. “L’assemblea intende contestare – si legge in un documento firmato da circa cinquanta lavoratori – l’accordo sindacato – AcquaEnna del giorno 14 gennaio 2013 e intende non condividere assolutamente il percorso intrapreso dai tre sindacati con l’azienda. Pertanto decidono di firmare il documento per forma di protesta”.
Di fatto, i lavoratori, sia quelli in comando che contrattualizzati, stigmatizzano fortemente la firma e l’intesa fra l’azienda e i sindacati, esprimendo severe parole di critica alla decisione della triplice, che avrebbe dimenticato di agire nell’interesse della tutela dell’integrità di tutti i lavoratori. Insomma, Azienda e sindacati hanno fatto i conti senza l’oste cioè i lavoratori i quali erano e restano contrari all’intesa raggiunta e per questo faranno sentire forte la loro voce. Nel documento firmato tra AcquaEnna e sindacati, come si ricorderà, nella premessa si sottolinea «lo stato di crisi aziendale» e che «l’accordo ha come scopo la garanzia di occupazione di tutti i lavoratori già assunti e quelli che sono, o che sono stati fino allo scorso anno, in comando presso AcquaEnna». L’accordo è una mazzata per i lavoratori perchè prevede: “l’assunzione ex novo” di 103 lavoratori, “mediante contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e part time, le cui ore lavorative devono essere pari a quelle di 80 unità a tempo pieno. Quindi, riduzione di orario di lavoro per tutti a 30 ore settimanali; riconoscimento del trattamento economico fondamentale (minimo tabellare) previsto dal Ccnl acqua e gas; massima flessibilità del regime di orario anche con ricorso a forme di orario multiperiodale per limitare drasticamente il lavoro a straordinario e all’istituto di reperibilità; riduzione dei costi diretti ed indiretti con riguardo ad indennità, emolumenti e/o benefits aziendali; nulla a pretendere nei confronti di AcquaEnna per qualsivoglia rivendicazione inerente il rapporto di lavoro e le aspettative pregresse”.
Giacomo Lisacchi

Comunicato Cisl Uil
Scongiurare 43 licenziamenti per l’esubero occupazionale dichiarato da Acqua Enna, garantire i livelli occupazionali, eliminare i privilegi e gli egoismi di pochi. Questo è lo spirito del Sindacato Confederale della provincia di Enna, che si è impegnato negli ultimi mesi nel difficile e intenso confronto con Acqua Enna.
Le problematiche occupazionali riguardano tutti i 103 lavoratori impegnati nel sistema idrico della provincia di Enna, che sono 35 lavoratori dipendenti di Acqua Enna, mentre tutti gli altri 68 lavoratori distaccati provengono da Asen, Sicilia Ambiente e altri Enti.
Va ricordato che questa vicenda scaturisce dal dichiarato stato di crisi strutturale aziendale, dovuto a parametri di gara errati per il minor consumo d’acqua rispetto a quelli previsti di 15 milioni di metri cubi, a fronte di quelli reali che non supera gli 8 milioni di metri cubi d’acqua venduta agli utenti di tutta la provincia.
Rispetto al dichiarato stato di crisi, Acqua Enna aveva previsto e comunicato ai Sindacati la riduzione delle spese, fra cui quelle del personale, attraverso il licenziamento, o la mancata assunzione del personale comandato, per 43 unità lavorative.
Allo scopo di non lasciare alcun lavoratore senza impiego, stante l’attuale grave momento di crisi sociale, le Organizzazioni Sindacali sono riuscite a raggiungere la seguente e unica intesa possibile con l’Azienda Acqua Enna:
1. Coinvolgere nei sacrifici tutti i lavoratori, ma principalmente i vertici aziendali con tagli netti ai loro emolumenti;
2. Considerare tutti i lavoratori come già dipendenti di Acqua Enna, attribuendo a ciascuno di loro i diritti originali;
3. Eliminazione di tutti i benefit ad personam;
4. Inquadramento del personale ai livelli contrattuali corrispondenti alle reali mansioni svolte;
5. Riconoscimento dell’assunzione, legandola specificatamente al servizio idrico integrato;
6. Riconoscimento, per gli aventi diritto originario al transito, dell’anzianità giuridica ed economica maturata nei precedenti Enti;
7. Riduzione del 20% dell’orario di lavoro, che sarà supportato, per alleviarne le conseguenze, con la richiesta di un innovativo contratto di solidarietà, con il vincolo per l’Azienda di recuperare nel tempo l’orario di lavoro perso appena gli eventi lo consentiranno.
Ulteriore scopo dell’accordo è stato quello di scongiurare un aumento indiscriminato dei costi, che rischiavano di far aumentare gli importi delle bollette caricate su tutta l’utenza della nostra Provincia.
I Segretari Confederali di CISL e UIL, Guarino e Mudaro, insieme ai Segretari di categoria Caronte e Manuella, ritengono che alla luce dei fatti evidenziati, questo sia stato l’unico accordo possibile e condivisibile per la salvaguardia dei livelli occupazionali rispetto ai tagli previsti da Acqua Enna, non dimenticando che questo accordo scongiura anche eventuali aumenti, visto costi già onerosi, della bollettazione a carico dei cittadini.