E’ stato scarcerato lunedì Gaetano D’Angelo, 32 anni, che veniva ritenuto il vice capo della famiglia mafiosa di Cosa Nostra. In appello era stato condannato a 4 anni e 8 mesi, ma, fra liberazione anticipata e sconti di pena, ha ottenuto la liberazione dopo poco più di tre anni e mezzo dal suo arresto. L’ultimo sconto gli è stato concesso, sul ricorso del suo avvocato, il penalista Antonio Impellizzeri, dai giudici del tribunale di sorveglianza di Pavia. Gaetano D’Angelo, al di là dei suoi guai giudiziari salì agli onori delle cronache per la sua plateale dissociazione da Cosa Nostra, ma non ha mai confessato alcun reato, professandosi innocente da tutto e non accusando alcuno. La dissociazione gli valse la revoca del 41 bis, il cosiddetto “carcere duro” ; un trattamento sanzionatorio meno duro dalla Corte d’appello; e, ora, la liberazione anticipata. I giudici del tribunale di sorveglianza di Pavia gli avevano concesso un ulteriore sconto di pena. E così Gaetano D’Angelo, 32 anni lascerà il carcere, fu arrestato nel corso dell’operazione antimafia “Green Line”, condotta dagli agenti della squadra mobile e del commissariato di Leonforte nel giugno del 2009, perché ritenuto il braccio destro del presunto boss di Enna Giancarlo Amaradio. D’Angelo però quasi subito prese pubblicamente le distanze da Cosa Nostra, dissociandosi. C’è da evidenziare che D’Angelo non ha mai confessato alcun reato, professandosi innocente dei due cosiddetti reati di cui era accusato, un furto di cavalli e il danneggiamento di un escavatore; riguardo all’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso l’ha sempre respinta . D’Angelo ebbe a fare solo una dichiarazione pubblica di dissociazione, che gli è valsa la revoca del 41 bis, ha ottenuto così anche un trattamento sanzionatorio meno duro dalla Corte d’appello di Caltanissetta, presieduta dal giudice Salvatore Cardinale, che lo rese l’unico, fra gli imputati del dibattimento, a ottenere le attenuanti generiche.