AcquaEnna in forte squilibrio negativo fra costi e ricavi, ipotesi di oltre 40 esuberi

Mesi fa AcquaEnna aveva annunciato la crisi finanziaria e quindi paventato ai sindacati l’ipotesi di oltre 40 esuberi. Le ragioni della crisi? Un forte squilibrio negativo fra costi e ricavi causato dagli “effetti di false ed errate dichiarazioni in gara sull’entità dei volumi d’acqua venduti (- 43,5%)”. In poche parole, AcquaEnna quando 8 anni fa prese in consegna il servizio pensava di fatturare 15 milioni di mc. d’acqua l’anno, mentre in effetti ne contabilizza poco più di 8 milioni. Da qui la necessità di un riassetto economico ed organizzativo da proporzionare alle spese per quanto possibile ai dati reali, ed in particolare al costo del personale “che a regime risulta in esubero sia rispetto alle esigenze di servizio che alle risorse disponibili”. Nelle premesse dell’accordo fra azienda e sindacato si legge che “i ricavi sono stati in fatto gonfiati in gara per giustificare il trasferimento di un’ipertrofica massa di lavoratori, oltre che per ottenere dal gestore affidatario l’impegno ad ingenti investimenti per rinnovare ed implementare impianti obsoleti ed insufficienti, senza adeguata ed effettiva copertura da tariffa”. Ora, AcquaEnna trovandosi in una fase delicata assieme al sindacato cerca di individuare un percorso che consenta un riequilibrio dei conti aziendali che “richiede anche il sacrificio dei lavoratori per evitare il licenziamento degli esuberi”. Intanto, nell’accordo è previsto che “prima di procedere al riassetto, è necessario regolarizzare le assunzioni”, in particolare quelle dei lavoratori dell’Asen, di SiciliaAmbiente e della Cogen che formalmente non sono stati assunti in quanto utilizzati per circa sei anni in comando”, “di modo che le RSU/RSA possano poi ratificare l’accordo e partecipare al tavolo sindacale per le altre decisioni necessarie al raggiungimento della salvaguardia dell’azienda e del personale”. L’accordo prevede due fasi che sinteticamente riassumiamo. Nella prima è previsto che : i lavoratori vengano assunti a tempo indeterminato con trattamento economico (minimo tabellare) previsto dal CCNL Acqua e Gas; venga riconosciuto il livello di inquadramento per le effettive mansioni che il lavoratore realmente svolge in azienda; venga riconoscita l’anzianità effettiva di servizio maturata presso AcquaEnna; l’azienda riconosca a tutti i lavoratori l’assunzione legata specificatamente al servizio idrico integrato. Sono ricompresi in tale ambito i lavoratori già assunti e quelli che sono, o che sono stati, fino allo scorso anno, in comando presso AcquaEnna; sono invece esclusi i dipendenti del Consorzio Intercomunale di Centuripe e quelli comunali. I primi in virtù di speciali disposizioni, debbono essere trasferiti ad altro Ente, i secondi possono ricevere una destinazione occupazionale alternativa”, cioè ritornare ai comuni. Nella seconda fase invece, dopo tre mesi l’assunzione o la modifica dell’assunzione è previsto che “l’azienda ed i sindacati sottoscrivano il Contratto di solidarietà difensivo e lo inoltrino alle Autorità competenti per la relativa concessione e, immediatamente dopo, l’azienda procederà alla riduzione dell’orario di lavoro per tutti i lavoratori in organico”. In tal caso “si deve applicare la massima flessibilità del regime di orario” in modo da “limitare drasticamente il ricorso al lavoro straordinario e all’istituto della reperibilità”. “Diversamente opinando –conclude l’accordo-, l’azienda procederà a licenziare il personale in esubero previa definizione con il sindacato dei criteri di selezione ai sensi e per gli effetti degli artt. 4 e 5 della legge 223/91”.

Giacomo Lisacchi