Pierferdinando Casini ad Enna

Enna. “In questa campagna elettorale ci sono troppe promesse, molti programmi, troppe liti ma soprattutto quello che per me è intollerabile è che c’è un eccesso di promesse” lo ha dichiarato Pierferdinando Casini nella convention di Enna all’apertura della campagna elettorale. Presente il vertice dell’Udc da Giampiero D’Alia, al presidente dell’Assemblea regionale Ardizzone, ai tre assessori Caltabellotta, Bonafede e Valenti, il rettore Recca, il Sindaco di Agrigento, i candidati della provincia di Enna, a cominciare dal segretario provinciale Lorenzo Granata, che ha organizzato la manifestazione. “Questo Paese, con queste promesse – ha proseguito Casini – rischia di degradare in tutte quelle cattive abitudini che il governo Monti aveva in parte fatto passare in secondo piano. Siamo insoddisfatti di una campagna elettorale dove solo l’Udc non partecipa al festival delle promesse. Abbiamo chi ha addirittura aumentato la pressione fiscale, ha ampliato la spesa pubblica, ha tolto l’Ici con una scelta demagogica, ha costruito la premessa perché venisse rimessa l’Imu, che si propone come il demiurgo rispetto alle possibili soluzioni”. Alle domande sulle elezioni provinciali, che si svolgeranno a breve in Sicilia e sui sondaggi che danno in testa la lista di Monti sull’Udc, Pierferdinando Casini ha risposto che “per quanto riguarda le province noi siamo per l’abolizione o per la loro radicale trasformazione. Se il presidente Crocetta decide di seguire una strada diversa ne prenderemo atto, ma noi abbiamo una opinione che abbiamo espresso in parlamento”.

“Io sono candidato qui in Sicilia con la lista Monti – ha proseguito Casini – poi c’è la lista con il mio nome, quella dell’Udc dove è candidato Giampiero D’Alia e tutti gli amici. Era ovvio che è una situazione che ci penalizza, ma per me non è un problema, noi abbiamo fatto un investimento sul futuro. Abbiamo sofferto terribilmente di solitudine. Io non ne posso più di stare solo. In politica la solitudine non è una cosa così piacevole. Ho fatto una campagna in solitudine contro Berlusconi e Veltroni. Non vedo l’ora di fare una campagna elettorale dove c’è qualcuno che la fa assieme a me con l’autorevolezza ed il prestigio di Monti. Sono in grande sintonia con il presidente del consiglio. Abbiamo ovviamente un mercato diverso. Io parlo alla buona politica, lui alla società civile, ma lavoriamo divisi per colpire uniti. Sugli equilibri siciliani dopo il voto lo sapremo. Non sono in grado di fare previsioni. Io credo che il nostro lavoro politico sarà premiato. Abbiamo fatto un buon lavoro e abbiamo avuto anche la soddisfazione di avere il presidente dell’Assemblea che è del nostro partito, l’amico Ardizzone. Io sono contento che qualcuno se né è andato e ci rende la vita più tranquilla”. Sull’apertura a Bersani è stato molto chiaro “Noi non siamo la stampella di nessuno. Bersani ha la sua coalizione con Vendola prenda la maggioranza a Camera e Senato se ne è capace. Più di questo non possiamo dire. Non è che quest’area politica è nata per essere stampella, perché noi non saremmo stati di questa partita e Monti non sarebbe salito in politica se il suo traguardo fosse stato così miserando. Noi lavoriamo per vincere. Non vinceremo, vincerà Bersani? auguri, governi. Io sono l’unico esponente politico che è stato all’opposizione sia dei governi Prodi che di quelli di Berlusconi, per cui figuriamoci se il problema nostro oggi è trovare un piccolo strapuntino e qualche poltrona. Non ci interessa”. “Sulle prospettive future ha concluso – noi vogliamo continuare su questa strada e questi sacrifici non debbono essere dimenticati perché sono il presupposto di una nuova stagione riformista. Noi vogliamo continuare sulla strada delle riforme”.