Bilancio UE: Presidente Commissione U.R.P.S. affari europei Pdl Giuseppe Regalbuto critica i tagli

Raggiunto in questi giorni dai capi di stato e di governo dei 27 Stati membri dell’Ue l’accordo sul Bilancio europeo 2014-2020, il Presidente della Commissione U.R.P.S. Affari Europei, Giuseppe Regalbuto, ne fa una disamina, criticandone aspramente i tagli. “I tagli radicali sul bilancio settennale europeo non servono ad uscire dalla crisi» commenta «la linea da seguire per lasciarci la crisi alle spalle è l’aumento delle risorse destinate al bilancio europeo. Solo così si potrà far fronte alle nuove sfide politiche ed economiche”.
Il Bilancio Ue 2014-2020, ci spiega Regalbuto, costituisce solo l’1% del Pil europeo e per oltre il 90% ritorna agli Stati membri con politiche di investimento e sviluppo. Nel dettaglio, il tetto complessivo di spesa è pari a 959 miliardi di euro per quanto riguarda gli impegni e di 908,4 miliardi per i pagamenti. Si tratta di 80 mld in meno rispetto alla proposta della Commissione europea.
Aumento di 4,6 mld, invece, sul capitolo della coesione, dedicato agli interventi strutturali per le regioni che necessitano di politiche di sviluppo, come quelle del Mezzogiorno d’Italia. E ancora: 6 miliardi per le politiche volte a combattere la disoccupazione giovanile (che in Italia ha superato il 25%) e un miliardo e mezzo come contributo negli stanziamenti speciali aggiuntivi destinati alle regioni degli Stati europei più colpiti dalla crisi. Al riguardo Regalbuto aggiunge: “Condivido pienamente lo stanziamento di 6 miliardi, di cui potrà usufruire anche l’Italia e che prevede, in particolare, garanzie occupazionali tramite contratti di apprendistato o stage al termine degli studi. Ma questo è, purtroppo, l’unico elemento concreto, emerso nel corso della trattativa, che va nella giusta direzione di favorire la crescita”.
Sul versante agricolo, invece, aumentano rispetto alla prima bozza di 1,25 mld i fondi per la PAC (la Politica Agricola Comune, storicamente la fetta più grossa del bilancio europeo). Nel complesso, sino al 2020 saranno disponibili circa 373 mld. Anche questo risultato, però, non è accolto positivamente da Regalbuto: “I fondi destinati all’agricoltura sono ancora troppo lontani dalla proposta originaria della Commissione europea, circa 24 miliardi in meno, nonostante siano stati evitati nuovi e ulteriori tagli”.
Il Parlamento europeo chiede la possibilità di ridefinire i capitoli del bilancio prima della scadenza settennale, a maggioranza qualificata, così da potere adeguare l’esercizio finanziario alle contingenze economiche, non dovendo sottostare alla rigidità di un voto unanime, così come è avvenuto finora.
L’accordo raggiunto per Regalbuto è una base di partenza in vista del negoziato con il Parlamento, benché lontana dagli obiettivi di crescita e occupazione prefissati.
«I tagli proposti fin qui» conclude il Presidente Regalbuto “testimoniano un’impostazione nel condurre i negoziati che vede prevalere gli interessi dei singoli Stati piuttosto che il principio di solidarietà tra i popoli. Quel che più mi duole è che il Governo Monti, come sempre sottomesso al potere delle banche tedesche, in questa fase non è stato in grado di dare peso al governo italiano”.

comunicato stampa