Allievi Alberghiero “Federico II” di Enna alla scoperta dell’Etna rosso

Visita studio degli allievi dell’Istituto Professionale Alberghiero “Federico II” di Enna, presso le cantine “Nicosia” e il vigneto della “Tenuta Monte Gorna” ai piedi dell’Etna, nel comune di Trecastagni (CT), ad una altitudine di 550 metri.
Gli allievi hanno visitato il vigneto guidati dal Sig. Licciardello, il quale ha spiegato loro, la passione che c’è dietro una bottiglia di vino e l’obiettivo che insieme ai suoi figli si è prefissato di raggiungere, cioè quello di far conoscere i vini vulcanici di Tenuta Monte Gorna al pubblico italiano ed estero.
I viticultori dell’Etna stanno facendo tanto per dare dignità al vino prodotto in questa zona di grande vocazione, creando un circuito capace di portarlo in paesi lontani.
Gli allievi hanno visitato il vecchio Palmento a 800 metri s.l.m., che prossimamente verrà restaurato e usato come laboratorio enogastronomico.
Il Sig. Licciardello spiega che con l’avvento della meccanizzazione agricola l’enologia si è spostata a valle nella splendida città di Trecastagni, pur lasciando le viti abbarbicate sulle pendici del vulcano Etna. I prof. Sportaro e Dispinseri hanno spiegato agli allievi le caratteristiche del nerello cappuccio e del nerello mascalese che rappresentano le uve riconosciute dal disciplinare dell’Etna Rosso “D.O.C.” e delle uve Carricante e Catarrato riconosciute dal disciplinare dell’Etna Bianco “D.O.C.”, e che quella era una delle piu’ importanti zone di coltivazione, con centinaia di ettari di vigneto.

Dopo una lunga ed esauriente visita al vigneto, la pausa tanto attesa che ha previsto una degustazione di prodotti tipici in una magnifica cornice, accompagnando il momento con i vini dell’azienda: “Etna Rosso D.O.C.” e Etna Bianco D.O.C.”.
La visita si è conclusa in una delle più innovative cantine dell’Etna, la cantina Nicosia, dove l’enologo d.ssa Maria Carella, ha portato i giovani allievi nel fantastico mondo della modernissima cantina dove coesiste un’armonica fusione tra alta tecnologia e tradizioni vinicole.
In 2.500 metri quadri, su un’area complessiva di 20 mila, la cantina è un’interpretazione moderna dei vecchi e gloriosi palmenti etnei. Dove l’ampia area di vinificazione e il laboratorio analisi, le grandi vasche d’acciaio e la bariccaia, l’ultramoderna linea d’imbottigliamento e l’area per l’affinamento in bottiglia, pulsa il cuore dell’azienda. E’ proprio in questa cantina dove i vini di molti produttori etnei nascono, si evolvono, maturano.