Enna: tra regionali e nazionali tagliati definitivamente tutti i rappresentanti politici dei vari partiti. M5S primo partito

Per la Provincia di Enna queste elezioni politiche, al di là di chi ha vinto o perso, sono state caratterizzate dalla eliminazione di personaggi politici che per tanti anni sono stati punti di riferimento del mondo politico-amministrativo ennese. Non è stato presente il senatore Mirello Crisafulli che “per ragioni di opportunità” non è stato candidato nonostante abbia vinto sempre le “primarie” ed è saltato anche l’onorevole Ugo Grimaldi ,che in tempi diversi è stato punto di riferimento prima del PdL e poi di Grande Sud. Proprio Grimaldi nelle ultime elezioni regionali aveva contribuito con il gruppo di Piazza Armerina ad eleggere a deputato regionale Luisa Lantieri, ex vice residente della Provincia. Sostanzialmente tra elezioni regionali ed elezioni nazionali c’è stato il taglio definitivo di tutti i rappresentanti politici dei vari partiti e che avevano maturato in campo parlamentare una certa esperienza. Sulla “scissione” del Partito Democratico con la querelle tra Mirello Crisafulli ed Elio Galvagno un calo di consensi c’è stato sicuramente, lo stesso dicasi a causa del taglio tra i candidati del senatore Crisafulli, prima messo al settimo posto nella lista del PD, poi sostituito dall’agirina Mario Greco. Crisafulli si è comportato da vero dirigente del partito partecipando attivamente alla campagna elettorale, fatta anche in prima persona, ma molti iscritti hanno voluto punire il Pd o non andando a votare oppure votando per altri partiti, magari scegliendo per protesta il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Sono errori questi che pesano molto in una campagna elettorale dove ci sono miriadi partiti e centinaia di candidati di estrazione diversa. Il PD nelle elezioni del 2008 ebbe a raggiungere il 33,88 per cento pari a 32.146 voti con candidato ed eletto Mirello Crisafulli, il Pdl con Ugo Grimaldi candidato ed eletto ebbe a raggiungere 36.562 voti pari al 38,54 per cento, quindi primo partito in provincia, Mpa di Raffaele Lombardo si trovava 8,75 ed Udc il 7,54 per cento. Sono cifre queste che oggi sono da sogno perché il calo c’è stato ed è stato consistente tanto da penalizzare tutti i partiti tradizionali. Chi gongola è sicuramente il movimento politico di Beppe Grillo che ha suscitato in molti strati della popolazione ennese molto interesse e lo hanno dimostrato le elezioni regionali che hanno proiettato alla vice presidente dell’assemblea Antonio Venturino.
Il tsunami Grillo si è presentato con un successo più straripante di quello che ha ottenuto alle regionali, coinvolgendo, quindi più giovani e dimostrando che si trova ad essere, senta tema di smentito il partito più forte della provincia. Venturino, sostenitore accanito di Beppe Grillo, lo aveva dichiarato alla vigilia delle votazione che il movimento avrebbe sorpreso tutti. La sorpresa è molto consistente perché è l’unico partita che ha superato il 30 per cento di consensi con più di 30 mila voti di preferenze pari a circa il 31 per cento. Più lontano si trova il Partito Democratico, quello che sino all’altro ieri era il primo partito della provincia, ha ottenuto circa il 25 per cento dei voti, pari a più di 22 mila voti, mentre il PdL balza al secondo posto che ha ottenuto circa il 28,19 per cento con quasi 25 mila voti. Dopo questi partiti c’è il vuoto ed al quarto posto si trova la Lista civica di Monti che ha raggiunto quasi il 10% per cento con 9.602 voti, ancora più indietro, ma di molto Ingroia, quindi Grande Sud , seguono l’Udc, poi Sel e Fratelli d’Italia.
Ma ci sono alcune cose che dovrebbero fare riflettere perché ci sono state 1819 schede bianche quasi il 2 per cento ed ancora peggio 3913 voti nulli oltre il 4 per cento, quindi un 6 per cento che è un dato abbastanza significativo, che porta a diverse considerazioni, non ultimo il sintomo di una protesta contro la politica tradizionale. Anche nel capoluogo ennese il Movimento 5 Stelle ha fatto la parte del leone. Ugo Grimaldi è rimasto alla finestra con il suo gruppo, poi c’la lista di Monti che ha fatto un buon lavoro il candidato Fabio Montesano, presidente dei commercialisti della provincia. Volendo fare dei parallelismi Sento e Camera hanno camminato alla pari, solo che il Movimento Cinque Stelle, sfruttando l’entusiasmo dei giovani, la presenza in provincia di un deputato regionale ha alzato di molto la sua percentuale. Gli altri partiti si sono fermati al di sotto dell’uno per cento non avendo raggiunto nemmeno 500 voti. Una certa delusione si è avuta con l’Udc, ma proprio negli ultimi giorni di campagna elettorale si erano aggiunti dei gruppi politici come Sicilia Futura e gli amici dell’ex assessore Pino Abbate, ma sostanzialmente non è cambiato nulla. Sono risultati che le segreterie dei partiti a cominciare da oggi andranno ad esaminare con grande attenzione, perché in questo caso la meditazione è d’obbligo.