Piazza Armerina. SiciliaInformazioni: Villa del Casale, ex collaudatore cacciato “incarichi da 100 mila euro

C’è un altro tassello fuori posto tra i mosaici della Villa Romana del Casale. Al restauro infinito del tesoro di Piazza Armerina si aggiunge una tessera sbagliata, che rischia di far saltare tutti i pezzi. Dopo le indiscrezioni sull’ispezione interna da parte del Dipartimento regionale dei Beni culturali (non confermate, né smentite) per accertare possibili criticità sul collaudo ancora in corso, salta fuori la denuncia di uno degli ex collaudatori.

L’ingegnere Andrea Valenti si è visto revocare l’incarico dopo appena tre mesi dal conferimento, senza – spiega a SiciliaInformazioni – “motivazioni sufficientemente valide”. Il professionista era stato regolarmente sorteggiato nel 2010 dall’Albo dei collaudatori della Regione siciliana, che comprende ingegneri e architetti. Per una mole di lavoro come quello richiesto dal restauro della Villa del Casale, è obbligatorio il collaudo in corso d’opera, così, dopo un primo sopralluogo durante il quale – rivela Valenti – “il responsabile unico del procedimento non si era neanche presentato”, l’incarico è stato improvvisamente revocato.

L’amministrazione avrebbe motivato il provvedimento, spiega Valenti, sostenendo che “un ingegnere non può collaudare opere di restauro”. Se così fosse, perché prima affidare l’incarico, con tanto di disciplinare, e subito dopo revocarlo? Sono serviti tre mesi per appurare che Valenti fosse ingegnere e non architetto? “Io ho avuto in mano il progetto – aggiunge – e figuravano più ingegneri che architetti, perché c’erano da collaudare impianti e strutture. Mi è sembrata solo una scusa per scegliere qualcun altro”.

Ma non è tutto. Valenti rivela che sarebbe stato anche invitato da un alto funzionario dell’assessorato a ritirarsi prima ancora dell’atto formale di revoca. “Io ho rifiutato, – spiega – se mi fossi tirato indietro, per legge, non sarei stato più chiamato per tre anni. Ho chiesto che fosse messa per iscritto la motivazione di quella richiesta, ma niente. Quindi è arrivata la revoca alla quale è seguito un ricorso al Tar di cui aspetto ancora la sentenza. Io ho subìto un danno da questa situazione, anche se alla fine dovessi essere pagato lo stesso”.

C’è di più. Valenti non ha visto chiaro neanche sugli incarichi esterni. “Guardando il quadro economico – confessa – avevo notato qualcosa che non mi convinceva. Il progetto è stato fatto dal Centro regionale per la progettazione e il restauro con una cifra minima perché interna all’amministrazione, c’erano poi incarichi onerosi, fino a 100 mila euro, dati a esterni, pur essendoci professionisti interni al Centro che potevano benissimo svolgere gli stessi incarichi, come ad esempio, la contabilità”.

Di fronte poi al rischio che la Regione possa perdere 18 milioni di euro di fondi europei spesi per il restauro della Villa, perché ancora senza certificato di collaudo, Valenti non ha dubbi: “Il pericolo c’è, eccome. Si tratta di un Por 2000-2006 e siamo già fuori tempo massimo”.

di Giulio Giallombardo: siciliainformazioni.com