Diciannove imprenditori agricoli dell’ennese accusati di maxi truffa all’INPS
Enna-Cronaca - 02/03/2013
Approdano dinanzi al Gup del tribunale di Nicosia i procedimenti a carico di 19 imprenditori agricoli accusati di una maxi truffa ai danni dell’Inps. Non ci sarà un “maxiprocesso”, ma la procura ha proceduto a chiedere il rinvio a giudizio per ciascuno degli imprenditori indagati. La truffa era stata scoperta lo scorso anno grazie alle indagini coordinate dalla Procura di Nicosia, che hanno portato a 205 denunce ed al sequestro per equivalente di beni per un milione e mezzo di euro a carico di 19 aziende agricole. I sequestri hanno riguardato fabbricati, depositi bancari e contributi dell’Agea la cui riscossione è stata bloccata con il provvedimento di sequestro. La truffa è quella sui falsi braccianti agricoli, che risultavano occupati per un certo numero di giornate di lavoro dichiarate, ma in realtà mai effettuate. Con questo sistema i braccianti ottenevano il contributo di disoccupazione che per l’accusa veniva riscosso indebitamente, in frode alla normativa. L’indagine è stata coordinata dal procuratore capo di Nicosia Fabio Scavone e svolta dalle Fiamme gialle.
A eseguire i provvedimenti di sequestro a carico delle 19 aziende sono stati i militari delle tenenze della guardia di finanza di Nicosia e Santo Stefano di Camastra per le aziende che si trovano in territorio di Capizzi. Il sequestro per equivalente disposto dal Gip di Nicosia su richiesta della procura è stato uno dei primi disposti nell’ambito delle truffe ai danni dell’Inps. Il meccanismo dei falsi braccianti è da tempo messo in atto nelle zone a vocazione agricola, ma la truffa scoperta grazie a questa operazione è una delle più ingenti degli ultimi anni, se si considera che un solo imprenditore avrebbe riscosso indebitamente oltre 160 mila euro. le indagini della guardia di finanza hanno permesso di accertare che il sistema veniva messo in atto da un gruppo di imprenditori agricoli che dichiaravano come propri dipendenti a tempo determinato i falsi lavoratori. Per tutti la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per falso e truffa