Ancora irrisolto l’omicidio di un pastore di Pietraperzia

A sessantatre giorni dall’omicidio del pastore Vincenzo Di Calogero, 41 di Pietraperzia, pochi e scarsi indizi sono venuti fuori ed il comando provinciale e la stazione di Pietraperzia stanno percorrendo tutte le possibili ipotesi per cercare di individuare l’assassino o gli assassini del pastore. Lo scorso 29 dicembre Vincenzo Di Calogero fu ucciso con due colpi di fucile calibro 12, sparato il primo alle spalle da una distanza di circa dieci metri, il secondo al torace, sparato da circa due metri, a significare che l’uomo doveva essere eliminato a qualsiasi costo e l’assassino o gli assassini, per non correre pericoli, gli hanno ucciso anche il cane che lo seguiva sempre quando portava al pascolo il suo gregge. L’autopsia era stata eseguita nell’obitorio del cimitero di Enna dal medico legale Cataldo Raffino, chiarendo quasi totalmente la dinamica dell’omicidio. Chi ha ucciso Di Calogero è sicuramente un professionista o dei professionisti, il delitto è stato curato in ogni particolare visto che bisogna raggiungere una zona impervia. L’assassino o gli assassini non hanno lasciato alcuna traccia. A più di due mesi dal delitto i carabinieri non sono riusciti a trovare una pista valida da seguire. Al comando provinciale bocche cucite, il comandante Baldassare Daidone si trincera dietro la solita frase “stiano lavorando alla ricerca di soluzioni valide”. Pare che nell’ultimo periodo si incominci a pensare ad un ‘esecuzione da arte della mafia agricola; in un primo momento si era pensato ad un delitto scaturito tra contrasti di natura personale oppure in quei contrasti che solitamente nascono nel mondo agricolo, quello dei pastori, di furti di animali o di pascoli abusivi. L’assassino o gli assassini conoscevano molto bene le abitudini di Vincenzo Di Calogero, conoscevano perfettamente anche la zona dove è avvenuto il delitto, sono arrivati sul posto con tranquillità, hanno eseguito la loro missione di morte e sono scomparsi letteralmente. Non c’è stata molta collaborazione nei cittadini di Pietraperzia e per gli investigatori è difficile operare in queste condizioni.