Enna. Il patto con la città del sindaco Paolo Garofalo

PATTO CON LA CITTA’

Nel luglio del 2010, dopo una campagna elettorale particolarmente intensa, mi insedio come Sindaco della Città di Enna, con la peculiarità che pur avendo raggiunto la quota di diciotto consiglieri comunali eletti tra le liste che mi sostenevano, per motivazioni oramai chiare anche ai neofiti della politica, entro in Consiglio Comunale con un Governo minoritario, sostenuto da 13 Consiglieri Comunali appartenenti al gruppo del PD e ricevendo, di volta in volta, il voto favorevole dei consiglieri che hanno ritenuto di condividere le posizioni.

La difficoltà di un governo minoritario viene superata grazie alla convinzione che, come ho avuto modo di ribadire più volte, ritengo il Consiglio Comunale complementare ed indispensabile per un governo responsabile, democratico, positivo delle questioni di interesse dei cittadini.

Questo atteggiamento, corrisposto dal Consiglio Comunale per gli argomenti più rilevanti ha determinato molte espressioni unanimi dell’Aula che fanno bene alla politica ed alla Città.

Questa convinzione è determinata da un approccio culturale alla politica, che me l’ha sempre fatta vedere come un  processo dialettico che deve avere come finalità ultima il governo delle questioni e della popolazione ricadente nell’ambito del territorio interessato.

Sbaglia chi ritiene che l’interesse di partito o di parte possa essere superiore agli interessi generali diffusi. Non può pensare chi vince le elezioni che tutto gli è dovuto o, peggio ancora, che tutto quello che realizza o progetta sia sempre la soluzione migliore. Sbaglia altrettanto chi perdendo le elezioni e dovendo svolgere il ruolo di opposizione ritiene che tutto quello che fa il governo sia sbagliato e meritevole di sonora bocciatura.

Questo concetto si amplifica ancor di più quando si tratta di governo e opposizione di una piccola comunità come quella ennese, dove tutti conoscono tutto e dove la debolezza dei piccoli numeri può essere sconfitta e trasformata in forza dal coraggio del buon senso e dal rispetto del ruolo al quale siamo stati chiamati. Prima ancora che a ruolo di governo o di opposizione, al ruolo di amministratori di una comunità.

Chi dimentica di essere responsabile, seppur con ruoli diversi, della gestione di un territorio e di una comunità, pensando di essere responsabile solo davanti al proprio partito o al proprio elettorato, compie un grave errore di valutazione e soprattutto si pone in maniera autoreferenziale davanti ad un cospetto più generale che punirà, senza appello, l’autopoietismo in uno con l’autoreferenzialità espressi.

I risultati elettorali ultimi, per le elezioni regionali e per le politiche ultime, non lasciano scampo a questa interpretazione, punendo pesantemente partiti e leader che hanno ritenuto, fino allo scadere del proprio tempo, che una gestione miope di un’Italia in crisi e in trasformazione, potesse continuare all’infinito.

Sbaglia chi ritiene che il risultato positivo del Movimento 5 Stelle, sia legato alla semplice protesta legata alla crisi. In parte forse è vero, probabilmente lo sarà, ma ritenere che la spiegazione sia tutta lì è quanto di più miope possibile. Quanto di più riduttivo possibile, talmente riduttivo da rischiare di fare arrivare tardi, la politica e i partiti tradizionali, all’appuntamento con la storia. E, come insegnò Gorbaciov a Honecker “chi arriva tardi con la storia non ha futuro”. Quando Gorbaciov affermò questa frase era a Berlino Est, il muro era ancora alto e ben pochi ipotizzavano l’ingresso di molti paesi dell’Est nell’alveo dell’Unione Europea.

Non si illuda neanche chi da queste elezioni ne è uscito con un risultato comunque importante. Non lo facciano i rappresentanti del PdL che devono molto alla capacità comunicativa del proprio leader e ancor di più agli errori che sistematicamente commette la sinistra italiana; non lo facciano i rappresentanti del PD che dovranno interrogarsi profondamente sulle responsabilità di un risultato mancato, ma ancor di più sulla responsabilità di una politica mancata.

Non si illuda chi pensa che le campagne elettorali sono solo una parentesi della vita politica. Per quanto questo è vero, si arriva alle competizioni elettorali seguendo un percorso che dura anni. La stragrande maggioranza dei sindaci italiani appartengono al PdL o al PD.  Mentre 500 sindaci, tra i quali quelli delle più grandi città, da Roma con Alemanno a Torino con Fassino, a Napoli con De Magistris, a Milano con Pisapia a Palermo con Orlando, sfilavano per le strade di Milano, manifestando per la rivisitazione del Patto di Stabilità che ha messo in ginocchio gli Enti Locali, in Parlamento, il Presidente del Consiglio Monti chiedeva la fiducia ai due massimi sostenitori, per l’appunto i gruppi parlamentari del PD e del PdL, su un documento programmatico che non prevedeva alcuna modifica al Patto, lasciando i sindaci italiani nel loro ruolo sempre più conclamato di sopportati e non supportati dai partiti.

Il risultato del Patto di stabilità è sotto gli occhi di tutti. Per quanto ci riguarda, pur avendo progetti pronti, appaltabili, e soldi in cassa, non possiamo spendere per non sforare questo alchemico patto, inventato esclusivamente e congiuntamente al ritorno alla Tesoreria unica, per consentire al Governo nazionale di utilizzare i fondi che vengono impediti, de facto, ai comuni.

Il risultato elettorale è quindi la conclusione di un percorso che vede sempre più sganciata la base politica dai vertici di partito e sempre più lontani i cittadini dal palazzo, qualunque palazzo sia, quello nazionale o la casa comunale, resa incapace di dare risultati alla propria comunità.

Questo meccanismo infernale diventa un tritacarne, dove a giro tutti siamo possibile alimento, per saziare la voglia di rivalsa rispetto ad una casta che non ha dimostrato certo di sapere fare il meglio per la Comunità; ma anche per un sincero tentativo di cambiamento che intravede soluzioni semplici, a volte ovviamente semplici, di buon senso e talune volte anche di buon gusto, per rimediare alle difficoltà che una Comunità esprime quotidianamente.

Fatemi fare una digressione sulle candidature. Il termine  “candidato” deriva dal latino candidatus, ossia candido, vestito di bianco, senza macchia, pulito. Così come il termine “eletto” ha tra le sue sinonimie quello di eccelso, nobile, che si distingue per purezza di sentimenti. Le distorsioni della politica e di alcuni politici o, se preferite, politicanti, ha invertito queste definizioni, fino al livello più intimo della filologia, trasformando gli eletti in casta, delinquenti, incapaci… trasformando la politica da scienza a scorciatoia per il malaffare, per il privilegio, nella migliore della ipotesi per un sussidio sotto forma di indennità… trasformando il candidato in potenziale delinquente.

Queste generalizzazioni vengono rafforzate da giornali e televisioni, da improbabili intellettuali del web, e appaiono sempre più confermate, non solo nei discorsi che si ascoltano quotidianamente anche dentro i bar, ma soprattutto dai risultati elettorali.

La scomparsa di tradizioni politiche dal Parlamento italiano, appartenute alla destra come il Fli o alla sinistra antagonista, come Rifondazione comunista, in parte l’Idv e l’area che si è riconosciuta nel partito di Ingroia, il crollo del Centro cattolico, l’ingovernabilità del Paese la dicono ben lunga sulla capacità di attrazione che i partiti hanno, soprattutto verso i giovani. Quei giovani che si riconoscono sempre meno nella politica tradizionale.

Non è sufficiente affermare, per quanto è vero e io ne sono un fanatico sostenitore, che la politica resta una scienza nobile, che i partiti sono, fino ad oggi essenziali in un sistema democratico, ma soprattutto che gli stessi sono pieni di gente per bene, di candidi, di eletti, nel senso filologico dei termini. Con essi ci sono spregiudicati e inutili figure che appaiono più della maggioranza, che relegano questi ultimi nell’alveo dell’invisibilità.

Non vi faccia inorridire, se pertanto saluto positivamente la partecipazione dei giovani alla politica attraverso il consenso e la militanza nel Movimento 5 Stelle. Non perché creda che Grillo o il suo alter ego Casaleggio, possano restituire l’Italia agli italiani, ma perché hanno aperto la strada per l’ingresso in politica di tanta gente che se ne stava ai margini. Questa è una risorsa che non possiamo disattendere se solo scendiamo dagli altari che ci siamo costruiti, a volte in maniera autoreferenziale, a volte col sudore di un lavoro serio e impegnato.

La scommessa diventa per l’appunto questa. Cogliere le istanze che pervengono dalla base, comprenderle, elaborarle, fare schiudere il bozzolo del populismo e trasformarle in proposte politiche che risolvano i problemi della comunità e non del Premier, del segretario di partito, Sindaco, del consigliere, del deputato, della maggioranza o dell’opposizione.

Questo non significa abiurare alla propria formazione culturale e politica, peraltro impresa impossibile per chi la propria identità l’ha costruita onestamente e laboriosamente, ma sapere fare autocritica. Non significa non rispettare più la propria formazione politica di appartenenza, ma sapere imporre il bene generale a quello particolare, sapere riconquistare il ruolo primario, per quello che ci riguarda più da vicino, di amministratore di una comunità,  già candidato e poi eletto, su quello di rappresentante di un’area, di un interesse, di un partito, di un gruppo di amici.

Significa inoltre sapere resistere alle sirene del populismo e dare maggiore rigore alla responsabilità che il popolo ci ha dato.

Ma se la responsabilità della casta della politica appare evidente, lo è meno, ma non per questo  meno grave, la responsabilità di altri soggetti, importanti se non di più, ma in alcuni casi sicuramente si, della stessa politica.

Mi riferisco alla burocrazia, ai mezzi di comunicazione, e anche ad alcune libere associazioni di cittadini che non sono scevri di errori,  solo perché non hanno attraversato il percorso elettorale.

Nei lunghi decenni della cosiddetta Prima Repubblica, una delle maggiori risorse del partito di maggioranza relativa, della Democrazia Cristiana, consisteva proprio nel ruolo dei propri uomini, messi alla guida di uffici importanti. Erano definiti “boiardi” e gestivano con spiccata capacità risorse umane e finanziarie, ponendosi come tramite e garanti tra gli utenti e il partito. Gli storici sanzionano i boiardi come perno della politica clientelare, seppur riconoscendone le capacità tecniche delle loro posizioni. Dopo le riforme Bassanini, l’autonomia maggiore dei burocrati rispetto alla politica, in termini di responsabilità e di gestione, in uno con la decimazione politica della classe dirigente dopo Tangentopoli, ha determinato uno scollamento tra fase politica e fase di gestione che limita fortemente la determinazione della classe politica, ma non ha sortito la giusta percezione nei cittadini che, indipendentemente dalla ridotta capacità gestionale della politica, attribuisce ad essa i ritardi, le incapacità, e gli errori compiuti dalla burocrazia. L’incapacità di spesa della Regione Siciliana ad esempio, viene unicamente attribuita alla classe politica, eppure Direttori di Dipartimenti, dirigenti e semplici funzionari, continuano a ipotizzare obiettivi di inizio anno sempre più “leggeri”, al fine di essere soddisfatti nell’anno solare ed apparire quindi come capaci, efficaci ed efficienti.

Le statistiche nazionali riportano che solo il 2% degli impiegati è disponibile a cambiare posto di lavoro, passare da un ufficio a un altro, all’interno dello stesso dipartimento o area, e perfino a cambiare la propria postazione di lavoro, cioè da una stanza ad un’altra, senza sentirsi danneggiato, offeso e perfino leso nella dignità di lavoratore.

Non è più accettabile pensare di immobilizzare gli uffici in funzione degli umori dei dipendenti, siano essi di ultimo livello o dirigenti, e non rendere dinamica la funzionalità della burocrazia in funzione delle esigenze della Collettività e del governo della stessa. Per più motivi: primo, gli impiegati vengono assunti per sostenere la Comunità e non solo per essere da questa sostenuta attraverso la remunerazione; la classe politica detta la strategia generale per il governo del territorio e la burocrazia ha il dovere di adattarsi alla strategia generale, seppur nell’ambito dell’autonomia gestionale.

Non tralascio la questione etica, che impone sempre più, quanto più grande è il bisogno di una Comunità, una burocrazia attenta alle questioni, che affronti i problemi, ne ricerchi le soluzioni e ne dia applicazione.

I dirigenti, i funzionari e gli impiegati hanno il dovere, per contratto ed etico, tanto più incombente quanto più alta è la responsabilità che detengono, di mettersi al servizio dell’utenza e dell’Ente che rappresentano. Di farlo con professionalità ed impegno, assumendosi responsabilità delle proprie azioni, con la consapevolezza di essere pagati per quello che fanno e, nei tempi in corso, di essere anche fortunati. Hanno il dovere di ricordare sempre che quella che per loro è “una pratica” per l’utente che l’ha attivata è molto più che “una pratica”. E’ la necessità di avviare un’attività lavorativa, è la necessità di aggiustare o ampliare la propria abitazione, è la necessità di potere utilizzare un impianto sportivo, è il bisogno di essere sostenuto in un momento di difficoltà, è tutto quello che la vita riserva ad ognuno e pertanto si deve essere ben lieti di potere soddisfare le richieste e meno soddisfatti quando un problema non si riesce a risolvere. Il tutto dentro le regole, nel rispetto delle leggi e in maniera trasparente, ma con la determinazione di fare ogni sforzo per rendersi utili ai cittadini e non porre tra questi e i loro bisogni la corazza dura e rigida della burocrazia.

Nella storia delle democrazie un ruolo fondamentale lo hanno giocato e lo giocano i mass media. Veicoli di informazioni, televisioni, radio e giornali, siano essi satellitari o su digitali, cartacei o sul web, hanno la grande responsabilità di informare e formare i cittadini. Ci sono e ci sono sempre stati media di parte, accondiscendenti con l’una o l’altra forza o idea politica e media che si sforzano di mantenere una propria autonoma linea redazionale. Media di semplice informazione e media che si sono sforzati di creare un’opinione attorno alle questioni, ma ogni medium che pretende il rispetto del lettore deve essere eticamente corretto e riportare le questioni nella loro oggettività. Con la giusta e necessaria autonomia per completare ogni informazione con le considerazioni che si ritengono fare. Disattendere le più elementari basi della deontologia professionale rappresenta l’effettiva retrocessione del ruolo difficile e nobile di giornalista a quello squalificato di censore, o peggio, di punta avanzata di interessi di parte, pioniere di potentati latenti che si nascondono dietro l’autonomia della stampa.

Certo, si dice che è facile trovare un punto d’accordo tra la censura e la verità o le diverse verità, e normalmente il limite è perfino quantificabile, a condizione che tra la censura e la cronaca ci sia la disponibilità di entrambi i soggetti in questione. Chi racconta e chi viene raccontato. Non cosa viene raccontato, ma chi.

Se i due soggetti non si incontrano, il danno ricade su tutti: sul “raccontato” che ovviamente verrà trattato particolarmente male, ma anche su “chi racconta”, poiché oggi non è più concessa un’esclusiva di informazione, considerato i diversi modi che ci sono per intrattenere la comunicazione con una Comunità, per quanto essa possa essere piccola, grande e perfino globale. Ma il danno più grande ricade sulla Comunità che verrà informata male e dovrà impegnarsi per comprendere le oggettività delle questioni.

Per fare un solo esempio, vi chiedo quali testate, nazionali o locali, e con che frequenza e intensità, raccontano dei pressanti limiti che pone il Patto di stabilità agli Enti locali. Quasi nessuno, come se fosse un argomento riservato agli uffici di ragioneria e non una mannaia che si abbatte sulla testa dei cittadini, ovviamente dopo aver tagliato quella dei sindaci o dei presidenti di provincia.

C’è sempre più bisogno che la Comunità risponda con fermezza e con fierezza alle dinamiche che si impongono e spezzoni della società stanno finalmente reagendo. A parte i movimenti che si sono dedicati direttamente all’impegno politico, nascono sempre più associazioni legate al territorio o a tematiche precise, come l’ambiente, i conflitti di genere, il pacifismo, i diritti dei consumatori, i diritti dei diversabili e così via.

Alcuni si consolidano e si espandono, grazie alla loro capacità di tenere fede allo scopo associativo e di mostrarsi collaborativi e non reietti nei confronti del resto della Comunità, sia essa collettiva o individuale, privata o pubblica o istituzionalizzata. Creano, determinano, promuovono, realizzano, aiutano, diventano sempre più operose e importanti anche per le istituzioni.

Altre associazioni si perdono dopo aver compiuto qualche azione dimostrativa, in conseguenza agli stessi difetti di auto rappresentatività e di autopoietismo che si condannano alla politica. Alcuni ritengono di avere la verità in tasca, di essere stati illuminati da una luce divina che rende puro tutto quello che fanno e perfino toccano, condannando il resto del mondo ai margini dell’incompetenza, dell’errore, e perfino dell’illegittimità.

Questi sono gli attori in campo, soprattutto nelle piccole comunità come la nostra: Le Istituzioni, la politica, la burocrazia, i media, i movimenti associativi.

Questi hanno buona parte della responsabilità dell’evoluzione o dell’involuzione di una Comunità. Ognuno col suo peso, ognuno col suo ruolo, ma tutte proiettate, almeno per principio istitutivo originario, di promuovere azioni a favore della comunità.

Dopo due anni e mezzo di lavoro da Sindaco posso affermare che in questa Città, come in tante altre, si consumano vizi e si sviluppano risorse parimenti alla capacità che questi attori hanno di ossequiare o meno detti principi originari.

Quando maggiore è stata la coesione tra Istituzioni, politica, e dentro essa tra maggioranza e opposizione, media e movimenti associativi, migliore è stato il risultato a favore della Comunità. Quando tra questi soggetti è maturata la diatriba, la contrapposizione e a volte perfino l’astio se non l’odio, i risultati sono stati svantaggiosi non solo per la Comunità ma per gli stessi attori in campo, con scarse sfumature nelle contusioni tra pseudo-vincitori e vinti.

Ciononostante, quando non si riesce a far valere la forza del buon senso, della collaborazione, della coesione, ognuno degli attori in campo deve assumere pienamente la responsabilità di decidere e di agire, in pieno ossequio con il mandato che detiene.

Il bilancio di questa amministrazione, a metà del suo quinquennio, contiene sia gli effetti di percorsi collaborativi che di decisioni assunte autonomamente, sempre dopo serrati dibattiti, quando non si è riusciti a trovare la giusta sintesi. Un mio amico dell’opposizione dice che si fa valere la forza dei numeri. Il che non è comunque sbagliato in democrazia. Io aggiungo che si fa valere il dovere delle responsabilità, al quale non bisogna mai disattendere.

L’azione dell’Amministrazione che ho il grande onore di presiedere, ha trovato il fondamento culturale in una frase che ho più volte ribadito, anche in campagna elettorale: mi candido a fare il Sindaco e non a fare il candidato. Con questa affermazione intendo significare che ogni scelta consumata tende al bene comune e non all’interesse del Sindaco, da far valere per una sua ri-candidatura.

Preferisco insomma lavorare alle fondamenta del Comune e della Comunità, favorire una crescita culturale della collettività, soprattutto dei giovani. Sono interventi che spesso non hanno una visibilità immediata. Quando si costruisce una casa o si ristruttura e si spendono soldi per coibentarla, per consolidarne la struttura, per rifare gli impianti elettrici o idrici, sono tutte opere che non vengono percepite agli occhi degli ospiti, ma sono stati spesi soldi, fatti sacrifici e soprattutto sono stati ottenuti grandi risultati. La casa è stabile, è ben coibentata e si spendono ogni anno meno soldi per rinfrescarsi d’estate o riscaldarsi in inverno. La famiglia ne ha un gran guadagno nel medio e nel lungo termine e i figli sanno di potere contare su una struttura solida.

Di contro, in una ristrutturazione si può puntare di più su nuove forme di pittura, rifare la pavimentazione con gli ultimi ritrovati tecnologici e dotarsi di un nuovo arredamento. L’occhio del visitatore sarà certamente più impressionato e girerà voce tra gli amici e i conoscenti di quanto bravi siano stati nella ristrutturazione della casa. Ma a lungo andare, le crepe riappariranno e i figli non potranno contare su un immobile sicuro.

Certo, se si pensa a rivendere subito la casa, probabilmente l’apparenza vale più della sostanza, così come se un Sindaco pensa più alla propria ri-candidatura che al futuro della Comunità conviene fare azioni di immediata visibilità, giusto per ottenere il risultato.

Il mio obiettivo fondamentale è rivolto al futuro della Comunità, come valore superiore al mio stesso futuro politico. In quest’ottica vanno visti i risultati dell’azione amministrativa di questo Governo ed inoltre vanno inseriti in un quadro di comparazione siciliano.

Quest’ultimo elemento, non secondario nella metodologia di un rapporto di bilancio, assume un forte significato in presenza di un taglio dei trasferimenti che ha superato la soglia del 54 % nei due anni e mezzo della Giunta Garofalo. Noi abbiamo e stiamo lavorando con il 46% dei trasferimenti di Stato e Regione che appena due anni e mezzo fa usufruiva questo Comune. Inoltre, altre materie, come la gestione dei rifiuti, la crisi del lavoro e dell’assistenza, coinvolgono l’intera Isola.

Risulta pertanto utile comprendere il bilancio di questi due anni e mezzo di attività, prestando un occhio anche ai comuni vicini, per potere meglio computarne il risultato.

Risultato che ho ottenuto assieme al Consiglio alcune volte e, quotidianamente grazie agli assessori che mi hanno accompagnato in questo mandato. Dal Vice Sindaco, Angelo Di Dio che si è occupato delle vicende della Pubblica Istruzione principalmente, assolvendo la Delega per l’Anno Giubilare e svolgendo, in maniera rara e intelligente, un ruolo di “Consigliore” raffinato e attento; a Gino La Rocca che ha avuto il gravoso compito di seguire due assessorati difficili e impegnativi, come quello all’Urbanistica e quello ai Lavori Pubblici; a Enrico Grippaldi che mi ha accompagnato dall’atto dell’insediamento per più di un anno, a Salvo Notararrigo che ha dato un grosso input all’Assessorato alle Pari Opportunità, offrendo una visione diversa dei servizi da offrire, fino all’ideazione della Mensa Sociale, attualmente in corso di realizzazione. Un aiuto particolare mi è venuto da Vittorio Di Gangi, arrivato in sostituzione di Grippaldi, dimessosi per motivi di lavoro, caricandosi il peso della Programmazione Economico-Finanziaria del Comune, con tutte le difficoltà che ognuno di noi conosce. E ancora Gigi Savarese, che ha saputo dimostrare più di ogni altro come il ruolo di Amministratore si possa svolgere con l’umiltà di stare in prima linea e non seduto in poltrona. Infine, la fantasia e la caparbietà di Emanuela Guarasci che ha svolto un ruolo fondamentale nelle attività sportive e culturali della Città.

Questa Squadra ha lavorato insieme, bene o male, ognuno avrà modo di commentarla in maniera più o meno asettica o partigiana, ma con un dato inequivocabile e fin troppo evidente. E’ stata una squadra che non è stata mai adombrata nella virtù dell’onestà e della trasparenza.

LEGALITA’

L’azione amministrativa ha sempre avuto un approccio trasparente e inequivocabilmente orientato a difesa della legalità e della forza dello Stato e, quindi, anche del Comune, contro ogni forma di prepotenza delinquenziale e mafiosa.

Evitare le emergenze nel settore dei rifiuti, come in ogni altro settore, significa infatti evitare di andare in deroga ai normali processi amministrativi che sono regolati e orientati al trasparente e buon andamento della gestione della cosa pubblica.

Ritengo che la criminalità organizzata rimane insieme alla povertà e alla mancanza di coraggio, uno dei motivi fondamentali della mancanza di sviluppo di ogni territorio.

Per questo motivo la prima delibera di Giunta Comunale, è stata dedicata alla lotta alla mafia, affidando all’Avvocatura Comunale la capacità di costituirsi automaticamente Parte Civile, per ogni reato di mafia compiuto nel territorio del comune di Enna.

Contrastare ogni genere di sopruso senza essere accondiscendente con i “potenti” è stato, lo è oggi e deve essere, motivo di orgoglio per una Comunità che si vuole fare rispettare. Per “potenti” non intendo solo lobby o organizzazioni illegali, ma anche istituzioni che ritengono di essere talmente superiori ai comuni al punto di potere agire con soperchieria.

Per questa ragione, già nel 2011, in merito alla presenza di cemento amianto presso l’ex miniera di Pasquasia, ho provveduto a diffidare la Regione Siciliana, proprietaria del sito, ad attuare la bonifica. Dopo mesi di silenzio da parte della Regione, nel 2012 ho emesso due Ordinanze sindacali per l’eliminazione degli oli riversati e per la bonifica dell’amianto. A seguito delle ordinanze, considerata l’inerzia della Regione Siciliana, la Procura della Repubblica di Enna ha emesso degli avvisi di garanzia al Presidente della Regione e agli assessori alla Salute e all’Energia. Il 4 luglio 2012, la Regione  ufficializza la bonifica di Pasquasia  con il decreto di trasferimento dei 24 milioni al commissario per l’emergenza e la bonifica.

Anche relativamente a questo argomento abbiamo dovuto difendere l’integrità del territorio, quando all’atto della firma dell’Accordo Quadro, ho rifiutato di firmare l’APQ se non dopo avere fatto aggiungere in un atto integrativo, l’assoluto divieto di utilizzare Pasquasia come deposito di rifiuti pericolosi. Per la cronaca, tutti gli altri partecipanti al Tavolo dell’APQ, Ministero, Regione e Provincia regionale di Enna, avevano firmato l’accordo che prevedeva l’ipotesi di disporre della miniera per contenere rifiuti pericolosi.

Questi sono i fatti, al di la delle reiterate dichiarazioni, alquanto surrealiste fatte dal Consigliere provinciale Giuseppe Regalbuto, su una imminente riapertura della miniera a fini estrattivi.

Il finanziamento arriva solo dopo le due Ordinanze e dopo l’ulteriore diffida a trasferire le somme dal Bilancio della Regione al Commissario per la Bonifica. Oggi, se i lavori sono in corso, lo si deve all’azione determinata di questa Amministrazione e, non di poco conto, all’azione giudiziaria avviata dalla Procura della Repubblica di Enna.

Ritengo che la legalità vada perseguita con azioni di trasparenza amministrativa, ma anche mettendo in atto quegli atteggiamenti che possano “contagiare” la voglia di legalità.

Siamo stati consequenziali alla prima delibera di Giunta che prevedeva la costituzione di parte civile in caso di gravi danni per il comune, costituendoci il 30 aprile 2012 parte civile al processo Ato, nonostante auspichiamo, come ho avuto modo di dire in occasione di specifico dibattito in Aula, l’estraneità ai fatti degli amministratori coinvolti.

Abbiamo promosso una serie di iniziative culturali di importante valenza. Tra le tante ricordo i convegni e le giornate di studio organizzati insieme ad altre Istituzioni e associazioni, compresa l’Associazione Nazionale Magistrati, l’Ordine degli Avvocati, la Procura della Repubblica, La Commissione Diritti Umani del Senato della Repubblica, l’Università Kore, l’Unione Donne in Italia, la Rai, il Centro Sperimentale di Cinematografia.

Il 20 aprile 2012 Il Comune di Enna ha organizzato un Convegno nazionale  dal titolo Carceri, Carcerati e Carcerieri, una lunga giornata trasmessa in diretta da Radio Radicale, media partner dell’evento insieme a Centonove e a Ristretti Orizzonti,  con  la partecipazione , tra gli altri, dei Senatori Luigi Compagna, componente la Commissione Antimafia,  Roberto Di Giovanpaolo e Salvo Fleres, componenti la Commissione Diritti Umani, l’Onorevole Rita Bernardini della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, il leader del Partito Radicale Marco Pannella, Il Direttore del Dipartimento Giustizia Minorile per la Sicilia Angelo Meli e il Provveditore per la Sardegna e la Calabria del Dap Gianfranco De Gesu.

18 luglio dello stesso anno, nel piazzale laterale del Tribunale, in ricordo della morte dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone,  una tavola rotonda è seguita alla presentazione del documentario “1367, la tela strappata” di Giancarlo Licata direttore di Rai Med, presente alla tavola rotonda, con, tra gli altri,  Anglu Farruggia componente dell’Ocse, e i giudici GiovanBattista Tona Pres. ANM e Amedeo Bertone Procuratore aggiunto di Catania.

Il 25 giugno, organizziamo una giornata di Studio sulla violenza di genere. Partecipano tra gli altri, l’Onorevole Adriana Laudani e l’Onorevole Beppe Spampinato, Assessore Regionale alla Famiglia. Questo Convegno viene organizzato dopo il tragico omicidio della giovane Vanessa Scialfa. In quell’occasione il Comune di Enna si è impegnato a costituirsi Parte Civile al processo, e ad aprire uno Sportello Antiviolenza, realizzato assieme al CiSi e all’Udi e aperto l’8 marzo scorso, recuperando un locale chiuso da anni presso il Complesso dei Benedettini in Via Roma.

Siamo in attesa di firmare un Protocollo d’Intesa, promosso dalla Prefettura di Enna, per prevenire e reprimere ogni forma di violenza di genere.

L’attenzione del Comune di Enna contro la violenza alle donne, si è determinata con la delibera di Giunta con la quale abbiamo aderito alla campagna “Città libere dalla pubblicità offensiva” a favore della moratoria delle pubblicità lesive della dignità della donna, richiedendo l’applicazione della Risoluzione della Comunità Europea 2038 del 3 settembre 2008, e con la delibera di Giunta dell’ottobre 2011 con la quale abbiamo aderito alla campagna nazionale “No More” contro il femminicidio. Il Comune di Enna ha inoltre partecipato nel dicembre 2010, ottenendo il finanziamento nel 2011, alla campagna “Donne in Gioco” che promuove la formazione di donne capofamiglia, ragazze madri e donne che hanno subito violenza. Il corso di formazione è ancora in corso.

Con queste motivazioni, giorno 1 Marzo 2013, per avere promosso negli ultimi due anni un’azione virtuosa contro lo sfruttamento dell’immagine delle donne, il Comune di Enna, viene selezionato come finalista, insieme al Comune di Milano e a quello di Reggio Emilia, al Premio Nazionale Immagini Amiche, organizzato dall’Udi e dal Parlamento Europeo, insieme alla Commissione Europea, al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, e al Comune di Milano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Il Consiglio Comunale, su proposta dell’Amministrazione, approva a maggio 2012 il regolamento per il Garante dei detenuti, e già a marzo, il Garante Regionale sen. Salvo Fleres, sceglie Enna per presentare il “Rapporto Annuale” sulla situazione delle carceri siciliane, trasmessa in diretta su Radio Radicale.

L’impegno per i Diritti Umani si è articolato anche nella collaborazione con l’Onorevole Bernardini,  per la presentazione il 21 settembre 2010 del disegno di legge n. 3722, per estendere la prerogativa di sindacato ispettivo a sindaci e presidenti della provincia le nelle carceri che insistono nel loro territorio.

In quell’occasione per fare sostenere il Progetto di Legge ho invitato ad aderire i sindaci e i presidenti delle province interessati, raccogliendo decine di adesioni. Tra questi i sindaci di Catania, Torino, Salerno, Bari, Genova, Sassari e perfino il Sindaco di Verona Flavio Tosi.

Sempre nel 2010, ma il pressing continua ancora oggi, ho proposto al Ministero di Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, la realizzazione tramite un progetto di finanza di un nuovo Istituto Penitenziario, trasformando l’attuale area, impegnata per circa due ettari e mezzo, a parcheggio e strutture residenziali e ricettive. Questo modificherebbe la vivibilità non solo di quell’area, ma con quasi 4.000 metri quadri di parcheggi, distribuiti su due livelli, consentirebbe una netta riduzione della circolazione su mezzi privati in tutto il Centro Storico, prevedendo una maggiorazione dei mezzi di trasporto pubblici.

L’argomento, oltre che essere stato affrontato più volte, sia al Ministero di Giustizia che al Dap, è stato di discussione pubblica il 31 marzo 2011 in occasione del Forum nazionale per il diritto alla salute, svoltosi alla Camera dei Deputati, presso Sala delle Colonne di Palazzo Marino, dove ero relatore nella qualità di Sindaco, con Ignazio Marino, Vasco Errani, Pietro Marcenaro ed altri. In quell’occasione, dopo la proposta che ho avanzato nel mio intervento, di operare con i progetti di finanza al posto del Piano Carceri voluto dall’allora Direttore del Dap Ionta e dal Ministro Angelino Alfano, gli interventi che si sono succeduti hanno valorizzato l’ipotesi “a costo zero” per i contribuenti. Con il nuovo governo e il cambio al vertice del Dap, la proposta è stata ripresa e il responsabile del Dipartimento della Logistica del Dap, il Magistrato Alfonso Sabella, è venuto a fare un sopralluogo ad Enna, dopo avere verificato la fattibilità dell’opera. Intanto, con Decreto Ministeriale, ha provveduto a finanziare il rifacimento del muro di cinta che si affaccia su Via Palermo, per il ripristino e liberare così la stessa via dal pericolo.

Sempre in termini di sicurezza, il Comune di Enna ha presentato un progetto, di 350 mila euro, attraverso la Prefettura di Catania, per l’installazione di 34 videocamere in città e una cabina di regia, per garantire la sicurezza stradale, soprattutto in prossimità delle scuole e delle aree frequentate dai bambini. Il progetto ha già ottenuto il finanziamento e l’inizio delle installazioni è prevista nel corso di quest’anno.

Nonostante io per primo non sia innamorato delle telecamere sparse per le città, i casi di vandalismo che si sono reiterati più volte, alla Torre di Federico, al Belvedere, alla Piscina scoperta, solo per fare alcuni esempi, mi convincono dell’utilità delle stesse.

Questo nonostante, il lavoro di prevenzione realizzato dalle Forze dell’Ordine, ha permesso al Ministro degli Interni Cancellieri, di indicare in occasione di una Conferenza Stampa il 21 Agosto 2012, la città di Enna come, cito testualmente,  “palma d’oro per la sicurezza”.

La sicurezza di una città è uno di quei valori che non si notano, fino a quando non succede qualcosa. Ma la sicurezza va preparata, organizzata e gestita. Questo è possibile farlo con l’aiuto di una Comunità solidale e vigile, ovviamente oltre che con l’aiuto di Carabinieri e Polizia, ed è possibile farlo, prevedendo ed impedendo tutto ciò che può diventare pericoloso per la serenità della Comunità.

Il 19 aprile 2011, partecipando all’incontro con il Commissario per l’Emergenza Africa, ho nettamente rifiutato la disponibilità per ospitare i profughi e i rifugiati provenienti in gran parte dalla Libia. Ovviamente non per mancare allo spirito di solidarietà e ospitalità per i quali la Città di Enna è fiera sostenitrice, ma perché l’ospitalità deve essere reale e seria. Ho anticipato in quell’occasione che non avrei permesso alcuna costruzione di recinti né tendopoli e che di contro mi sarei fatto immediatamente promotore per trovare le giuste disponibilità nella città, ad accogliere i bambini, le donne de gli uomini che fuggivano al dramma della guerra nel migliore e più civile dei modi. Il risultato eccellente, gli ospiti, quasi tutti ganesi, sono stati accolti da una struttura alberghiera, contribuendo pienamente alla loro integrazione, al punto che, con la fine dell’emergenza di solo pochi giorni fa, della presenza dei ganesi rimane solo il buon ricordo, anche di esempi di buona cittadinanza.

Anche per onorare la comunità libica che, attraverso la stessa presenza dei profughi sparsi in Europa, e anche nella nostra Città, raccontava la guerra di quei tragici mesi, guerra che, come tutte le guerre, colpisce innanzitutto la popolazione civile, il 28 luglio ho consegnato alle  delegazioni delle Università di Tripoli e di Bengasi in visita ad Enna, la lettera che avevo inviato al Presidente della Repubblica perché richiedesse alla comunità internazionale impegnata in Libia, la sospensione del conflitto dall’1 al 29 agosto, periodo di Ramadan.

Nel maggio del 2011 relatore alla Conferenza Internazionale per la Sicurezza Urbana, tenutasi nella Repubblica di Malta, ho evidenziato come ri-vitalizzare alcune piazze e luoghi della città, sia la strada giusta per garantire un “presidio popolare” contro la micro-criminalità, oltre che utile a valorizzare luoghi alternativi al Centro Storico tradizionalmente inteso. Per questo motivo, ho individuato luoghi alternativi, per svolgere alcune manifestazioni artistiche, come piazza del Carmine per la “Scalinata della Moda”, l’area del Tribunale per la presentazione del documentario “La Tela strappata”, offrendo degli esempi di come tutta la città possa e debba essere vissuta. Per questo motivo vanno valorizzate le associazioni di quartiere che si impegnano in modi diversi a rendere i residenti partecipi della vita pubblica e collettiva, “staccandoli” dalle televisioni. Per lo stesso motivo abbiamo acconsentito all’esperimento proposto dai commercianti della zona Monte, con la chiusura al traffico di un’arteria importante come la Via IV Novembre, oltre che al supporto logistico, prima in via sperimentale, poi abitualmente nei fine settimana estivi, promuovendo attività private e spettacoli che hanno ricevuto il più ampio successo.

Per lo stesso motivo abbiamo posizionato il Teatro tenda che il Comune ha acquistato, evitando così di dovere ricorrere all’affitto ogni Natale, presso l’area di Scifitello, a due passi da Santa Lucia, area periferica ma non per questo meno importante per questa Comunità. Per la stessa ragione la raccolta differenziata parte da Santa Lucia e da Pergusa e ora si allarga all’altra periferia, lo Spirito Santo. I residenti delle zone periferiche devono percepire chiaramente la presenza del Comune, dello Stato in senso più largo, sapendo che se tutto non si può risolvere, insieme si possono realizzare esempi di buona Comunità.

E gli esempi positivi si sono rivolti alle grandi questioni, ad esempio aderendo al Comitato 2 Giugno a difesa della Costituzione italiana promosso dall’ANPI, oppure quando la Città di Enna ha aderito, il 30 novembre 2011, unica in Sicilia,  alla campagna contro la pena di morte promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, illuminando la facciata del Municipio con l’ausilio della torre faro dei Vigili del Fuoco; ma anche proponendo già nel 2010, di affidare direttamente ai cittadini, tramite l’adozione, parti della città, come aiuole, siepi, o singoli alberi, con regolamento approvato dal Consiglio Comunale, proprio per fare sentire ogni cittadino “proprietario” della propria città e non ospite. Purtroppo le risposte sono state scarse, e tutti quelli che imprecavano contro il Comune urlando quando non c’era il regolamento che rendeva possibile la cessione: “datela a me quell’aiuola che la trasformo in un gioiellino!”, sono spariti subito dopo il voto del Consiglio Comunale che dava questa possibilità. Certo, le aiuole sono rimaste al Comune ma almeno sono spariti un po’ di grilli parlanti.

Infine, la legalità e la trasparenza, passano anche attraverso questo scritto che chiunque può leggere, ed anche attraverso l’avere voluto fare il sorteggio pubblico per la nomina degli scrutinatori per le elezioni politiche di quest’anno. Nonostante la presenza di pubblico che si è prestato direttamente a fare l’estrazione dei nominativi, a porte aperte, qualcuno continua a dire che “la classe politica” ha combinato chissà quale imbroglio. Certo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma evidentemente deve essere fatto ancora molto per vincere le reticenze contro la cosiddetta “casta”.

RIFIUTI URBANI

Quando mi sono insediato, la questione più incombente era quella dei rifiuti urbani. In questi due anni e mezzo, dopo circa un decennio di difficoltà e confusione sull’argomento, abbiamo posto dei punti fermi, in  materia di legittimità degli atti, abbiamo inoltre tenuto una posizione chiara e determinata nei confronti dell’Ato Enna Euno, garantendo il diritto ad una città pulita.

Con la modifica dello Statuto e del Regolamento di pertinenza,  entrambi approvati all’unanimità nelle seduta CC del  19.12.2010 e 24.1.2011, abbiamo attribuito le competenze in materia di rifiuti solidi urbani al Consiglio Comunale, garantendo per il 2011 alle casse del Comune entrate per il 70% solo sulla scorta della bollettazione, quindi previo accertamento. La stessa proiezione è per il 2012.

Ma se il Consiglio Comunale si espresse all’unanimità in quelle occasioni, non lo fece nella seduta del 16 maggio 2011 in occasione del voto di ratifica per gli anni 2009 e 2010, con abbandono dell’aula da parte dell’opposizione e con una forma di lista di proscrizione, sui consiglieri che avevano votato a favore, pubblicata subito dopo su La Sicilia.

Nonostante la chiusura della discarica di Cozzo Vuturo,  atto unilaterale del presidente Monaco, contestato da tutti i sindaci della provincia, che ha provocato un aumento dei costi per il conferimento nelle discariche private, abbiamo abbassato del 20% la tariffa ai contribuenti, forti anche di un Piano economico che per la prima volta nella storia dell’Ato veniva consegnato al Comune di Enna.

Nonostante il caro-prezzo della gestione dei rifiuti, abbiamo osteggiato, a difesa della salubrità del territorio,  insieme ad altri comuni e alle organizzazioni di categoria, la realizzazione di una mega-discarica privata a Dittaino, in agro di Assoro, con la collaborazione del Ministero all’Ambiente e l’intervento diretto della Ministra Stefania Prestigiacomo.

Non senza continuare a restare basito, ricordo l’intervento di Legambiente favorevole alla mega-discarica alla quale rispose il Consigliere Comunale Angelo Salamone.

Nella predisposizione di Bilancio per il 2012 si è modificata la base imponibile della Tarsu. La Tariffa era prima era al 66% per utenze domestiche e 34% per enti pubblici. Questa Amministrazione, sempre nell’ottica di una migliore distribuzione del prelievo, ha portato al 55% la quota Tarsu per le utenze  domestiche e al 45% quella per gli enti pubblici, proprio per gravare quanto meno possibile sulle famiglie. In uno stato che si rispetti, deve essere lo stesso a pagare per primo, così abbiamo rivisto la posizione di tutti gli enti pubblici, gli organi periferici di Stato e Regione e della stessa CEI per le proprietà non adibite al culto.

Contemporaneamente all’allargamento e alla nuova distribuzione del costo della raccolta di rifiuti, Il Comune di Enna ha promosso un’azione di contrasto all’evasione, totale o parziale, emettendo più di 1000 avvisi di accertamento Tarsu per il 2006 nel dicembre dello scorso anno. Prevediamo di scovare almeno altrettanti evasori, entro quest’anno, grazie ad un lavoro sinergico tra gli uffici del Comune e le relative intersezioni di dati. La logica è quella di pagare tutti per pagare meno.

Non è stato facile recuperare un clima di serenità e di giustizia nel marasma legislativo e anche giudiziario che insiste in materia di rifiuti in Sicilia. Ma la posizione dell’Amministrazione è stata sempre di massima chiarezza, con posizioni impopolari, forti anche contro le Associazioni dei consumatori, quando abbiamo ritenuto di agire nel giusto, e altrettanto forti nei confronti dell’Ato, come nel passato Gennaio quando ci siamo opposti fortemente contro la bollettazione del 2006.

A tal proposito, nell’incontro del 15 febbraio2013 con l’Assessore Regionale all’Energia Marino, i sindaci abbiamo chiesto un intervento deciso presso l’Ato per promuovere la revoca del pagamento Tia 2006, rendendoci disponibili alla firma di un protocollo insieme alle associazioni dei consumatori, all’Ato e alla stessa Regione Siciliana che deve necessariamente assumere la responsabilità di una gestione fallimentare in quasi tutta la Sicilia.

Basta dare un’occhiata alla situazione di crisi che si rinnova regolarmente in moltissime città siciliane, da Palermo a Catania, con cassonetti date alle fiamme da cittadini esasperati, ma anche in comuni vicini, come il caso di Agira, per potere essere soddisfatti per non avere conosciuto un solo giorno di crisi durante questi due anni e mezzo di Amministrazione Garofalo.

Il 13 novembre del 2012 è stata avviata la raccolta differenziata in due macro aree della città: l’intero Villaggio di Pergusa e metà del quartiere di Santa Lucia ad Enna Bassa. In questi giorni si è avviata la raccolta differenziata nella rimanente area di Santa Lucia e nel quartiere dello Spirito Santo.

Il 17 dicembre 2012, grazie ad un protocollo d’intesa firmato tra Liberambiente, Ato Enna Euno e Comune di Enna, dopo che il Comune aveva pubblicato un bando di interesse, si è inaugurato e si è immediatamente avviata la raccolta volontaria presso l’Ecopunto di Via dello Stadio che, assieme alla raccolta “porta a porta” dell’Ato sta producendo risultati impensabili fino a poco tempo fa.

Inoltre, con delibera di Giunta, si è provveduto a chiudere un’ulteriore convenzione con l’Ecopunto e il Comune per affidare la raccolta differenziata degli uffici comunali e delle scuole di materne elementari e medie inferiori della città. Con un’ulteriore delibera di indirizzo, questa Amministrazione proporrà nel redigendo bilancio di previsione, una quota di 3.000 euro da destinare all’acquisto di materiale scolastico di consumo, da barattare, presso l’Ecopunto con i ragazzi che acquisiranno la Children Card e che consegneranno rifiuti differenziati presso la struttura di Via dello Stadio.

Ancora in tema di differenziata, il Comune di Enna è partner in un progetto presentato al Ministero dell’Ambiente per un finanziamento finalizzato all’educazione ambientale nelle scuole.

L’obiettivo per il resto del mandato è quello di arrivare ad allargare la raccolta differenziata  a tutti gli Enti Pubblici, ai quali ho già inviato una nota di sensibilizzazione,  espandere le aree della raccolta porta a porta a più della metà dell’area urbana e ad attivare mezzi di compensazione sulla bolletta per i cittadini che partecipano alla differenziata.

ASEN

L’azienda municipalizzata più importante della città, così com’era stato deciso dal Consiglio Comunale, e più volte reiterato in occasione di diversi mozioni, Ordini del Giorno e interventi in aula, sta per essere definitivamente chiusa. Il problema del personale, che era stato licenziato dal Commissario liquidatore, sta per essere risolto con l’assunzione dello stesso da parte della nuova Azienda che gestisce il servizio assicurando loro alcuni benefici giuridici e mettendoli in una situazione di privilegio nel caso di una ristrutturazione aziendale.

Proprio in queste ore i lavoratori sono convocati dall’Azienda per la firma del contratto di assunzione.  Il contratto prevede le richieste fondamentali che sono state fatte dai lavoratori, quali il riconoscimento giuridico dell’anzianità e l’essere “agganciati” al servizio.  Nonostante questa amministrazione si sia posta a difesa delle garanzie richieste, i lavoratori hanno duramente protestato contro la mia persona anche con un apposito corteo.

Ricordo all’aula che già il primo accordo chiuso con la mia presenza, aveva la firma, oltre che dell’Azienda Acqua Enna, attualmente detentrice della gestione del Servizio Idrico, anche quella di CGIL, CISL e UIL, ed ha trovato, in sede di Commissione Consiliare, l’approvazione delle forze politiche, come si evince da apposito verbale.

Anche in questa circostanza, particolarmente difficile, abbiamo avuto il coraggio di ossequiare quanto deliberato dal Consiglio, facendo quello che precedentemente nessuno aveva voluto o potuto fare, lasciando in bilico la posizione dell’Asen ma anche dei lavoratori.  Se in questo momento, venisse fatta una legge regionale di affidamento ad altri soggetti della gestione del Servizio Idrico, gli ex lavoratori Asen sarebbero risultati infatti, “comandati” da un’Azienda, l’Asen, già posta in liquidazione, e non “legati” al Servizio, quindi senza nessuna garanzia. Oggi, con il passaggio ad Acqua Enna, non solo sono legati al servizio, ma con il riconoscimento giuridico risultano essere i più tutelati di tutti  anche in condizione di crisi aziendale, come quella che sta attraversando Acqua Enna, o in caso di trasferimento del Servizio.

Una volta risolto il problema del personale si potrà definitivamente portare a compimento la liquidazione dell’ASEN.  

 

ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Di contro c’è chi la legalità la utilizza per scopi politici-clientelari, come ha fatto la Regione Siciliana in occasione dei finanziamenti per le zone franco-urbane. Enna, nel 2010 partecipò al bando della Regione per l’istituzione di zone franco-urbane. Le ZFU sono aree, individuate nelle zone periferiche e marginali delle città che, se approvate dalla regione, vengono favorite sotto l’aspetto commerciale e produttivo. Chiunque apre o amplia strutture produttive in quella zona gode di benefici fiscali e di altri benefit. Dopo una serie di incontri con le Associazioni di Categoria, il Comune presentò un proprio progetto che venne accolto tra i comuni da finanziare. Grande risultato per questo Comune, poiché la ZFU si estendeva da Fundrisi, scendendo per il Pisciotto fino alla Zona Artigiana e da lì verso l’imbocco dell’autostrada, includendo quindi una vasta area della città. Ma nel 2011, la Regione Siciliana stabilì che bisognava fare le Zone franco-urbane per la Legalità e i finanziamenti furono trasferiti dal “nostro” capitolo a quello della Legalità, che poi significava soprattutto Caltanissetta. Come se gli artigiani ennesi fossero illegali o il Comune di Enna avesse partecipato illegalmente al bando della Regione, o fosse il bando stesso illegale. Per la cronaca, alla fine non fu finanziata neanche la ZFU per la legalità, e pertanto oggi siamo tornati in gioco, nella speranza che il Presidente della Regione riesca a mantenere le somme originariamente destinate al potenziamento dell’attività artigianale e produttiva della città.

Similare è la questione relativa al Centro Commerciale Naturale che prevede benefit per le attività commerciali  ricadenti nell’area del CCN, comprendente la Via Roma fino alla Via Libertà.

In attesa che la Regione reperisca le somme per tenere fede alle ipotesi di bilancio che approva, e sperando che non ci siano ulteriori tagli ai trasferimenti agli Enti Locali, nella totale assenza della Provincia Regionale, ci siamo dovuti muovere con le sole nostre risorse e con la capacità di dialogo che ha avuto questa Amministrazione con altre strutture.

Nel 2010, in occasione dei lavori di ampliamento dell’impianto del gasdotto di Dittaino, ricadente nel territorio del nostro comune, oltre a pretendere dalla Snam gli oneri per il danno ambientale, mai richiesti prima dalle passate amministrazioni, ho concordato con la Snam e l’Italgas una serie di lavori per l’allargamento della metanizzazione in alcune contrade del territorio comunale e soprattutto nell’area della zona artigiana che è ora provvista della rete metanifera con notevoli risparmi in termini di spesa energetica.

Sempre a supporto degli artigiani, dopo il bando del 2010, nel 2011 reperiamo altri 4 lotti nella zona artigiana da assegnare ai richiedenti, diventano 7 nell’aprile del 2011 e il 14 maggio dello stesso anno vengono assegnati i primi 6 lotti. Alcuni soggetti hanno trasformato il diritto di superficie in diritto di proprietà e questo ha contribuito ad aumentare le entrate per le casse comunali, oltre a garantire agli artigiani la piena proprietà dell’opificio. Altri soggetti hanno manifestato la stessa volontà che, con ogni probabilità verrà concretizzata nel corso del 2013. È stato avviato un serrato controllo sull’avvio dei lavori per la costruzione degli opifici.

L’attività artigiana e industriale viene intanto frenata da una mancanza di collaborazione tra gli istituti interessati. I reiterati commissariamenti dell’Asi e della Camera di Commercio, solo per fare un esempio, rendono improbabili gli interlocutori sia per il Comune che per le Associazioni di Categoria.

Inoltre, la mancata approvazione del Piano Regolatore Generale, rallenta le iniziative imprenditoriali, per quanto in questi ultimi anni, la determinata frenata del prestito bancario e la crisi in atto, non fanno purtroppo neanche notare l’assenza dello strumento urbanistico, del quale parlerò in seguito.

Relativamente alle altre attività, soprattutto commerciali, il Comune ha provato a sostenere le attività, ad esempio con la proposta dell’Amministrazione approvata dal Consiglio Comunale, si è dato vita al Regolamento del commercio su aree pubbliche, che mette ordine nelle tre aree mercatali di Piazza Europa, Via della Resistenza e Pergusa, oltre che nel commercio ambulante sia a posto fisso che in forma itinerante; è il primo regolamento comunale della materia.

Si è dato inoltre incarico per la revisione del Piano Commerciale, mai pervenuto ad approvazione poiché calibrato sul Piano regolatore ancora non approvato. Il nuovo piano commerciale, la cui redazione discende da obbligo di legge, terrà esclusivamente conto  dell’esistente strumento urbanistico generale e su esso calibrerà l’intera programmazione commerciale.

Un ulteriore passo avanti è stato fatto con il Piano Generale degli Impianti pubblicitari e sulla pubblicità che mette ordine all’affissione selvaggia e alla deregulation nel settore. il Piano è stato trasmesso al Consiglio Comunale e presto verrà portato in aula per l’esame e l’approvazione

Particolare soddisfazione deriva dai risultati della lotta all’evasione degli ambulanti. Grazie ad un’accurata opera di controllo, sono aumentate le entrate potendo determinare, a favore dei commercianti onesti, la diminuzione della Tosap del 10%; si  è avviato, in via sperimentale, il mercato settimanale presso l’area di Pergusa, si è intensificato il mercato del contadino del Sabato a Scifitello e si è avviato quello di Villa Farina, favorendo la vendita di prodotti a chilometri zero, direttamente dai produttori locali; in accordo con i commercianti si è sperimentata la chiusura di Via IV Novembre, si sono realizzate le notti bianche in occasione dei Saldi estivi, e presentata la City Pass, ideata dal tour operator ennese Stupor Mundi, per favorire la permanenza turistica in città.

Purtroppo gli sforzi non sono stati sufficienti. Si registra una forma di empasse determinata da diversi fattori, ma credo soprattutto da pre-concetti e da atteggiamenti culturali superati e fallimentari.

Il Consiglio Comunale aveva previsto nel Bilancio di Previsione 2012, 50.000 euro per conto interessi a favore dei commercianti che si impegnassero a ristrutturare i propri negozi. Nessun Istituto di Credito ha inteso partecipare al Bando di interesse pubblicato dal Comune. Le proteste dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale che ha dedicato un’apposita seduta alla diserzione e disaffezione delle banche alla vita artigianale e commerciale cittadina, hanno determinato un tiepido interessamento da parte di qualche Istituto di Credito che metteremo nuovamente alla prova nel prossimo bilancio.

Ma gli istituti di credito non sono i soli responsabili del rallentamento o della stagnazione delle attività imprenditoriali e commerciali. Anche gli stessi commercianti dovrebbero condividere maggiormente la costruzione di un nuovo modello compartecipativo con l’Ente Locale, oramai impossibilitato a garantire, da solo, attività di supporto alla vendita.

Per le scorse festività natalizie, il Comune di Enna, come moltissimi comuni italiani, non ha potuto investire in illuminazioni artistiche, né in spettacoli. La notizia è stata data attraverso i media già agli inizi di novembre. Gli stessi commercianti avrebbero potuto coordinare una illuminazione semplice, come avviene in molte città, il costo per ognuno sarebbe stato irrisorio per delle luci da riutilizzare negli anni successivi. Oppure approfittare della City Card per implementare quello che il tour operator aveva imbastito.

Sento che manca alla base un rapporto di fiducia, tra commercianti e tra questi e le Associazioni di categoria, e ancora con le Istituzioni. Quando per il 2 luglio del 2011 ricevetti la delegazione dei Commercianti che chiedevano l’apertura dei negozi in deroga il giorno della festività della Patrona, ricordo che al tavolo della mia stanza c’erano seduti almeno 12 persone, in rappresentanza dei commercianti. Autorizzai l’apertura facoltativa con una mia ordinanza, contestata duramente dal clero. Quando il 2 luglio feci il giro della città per verificare quanti negozi fossero aperti non ne contai più di sette. Meno di quanti ne fossero venuti a chiedere l’autorizzazione all’apertura.

Purtroppo la crisi colpisce il consumo flessibile per primo. Gli ultimi dati di Bankitalia descrivono un Paese in crisi profonda. Il 65% delle famiglie non riesce più ad arrivare a fine mese e, dalle nostre parti, qualcuno non riesce neppure ad aprirlo il mese. 600-700 mila siciliani vivono sotto la soglia di sostenibilità e 40mila bambini vivono sotto la soglia di povertà. Tutto questo mentre il 10% della popolazione detiene il 50 % del reddito nazionale. Un Paese con i ricchi che diventano sempre più ricchi e la classe media sempre più povera. Un Paese che vede crollare i consumi, impoverire i propri cittadini, chiudere le industrie, i negozi, non può continuare in questa direzione. Va invertita la rotta e serve determinare un nuovo equilibrio nel rapporto pubblico-privato.

Per quanto ci riguarda più da vicino, quello che possiamo fare nel nostro piccolo dobbiamo tentarlo, utilizzando anche strade che possono essere nuove da percorrere, ma non per questo devono preoccupare, a condizione che siano percorsi chiari, condivisi e possibili.

Occorre avere la capacità di guardare le stesse cose da angolazioni diverse e trovare soluzioni nuove a problemi vecchi.

AGRICOLTURA e VERDE PUBBLICO

Quando si parla di agricoltura nella provincia di Enna, si parla normalmente di grano. La produzione del grano necessità grandi distese di terre per potere pensare ad un’attività produttiva e la concorrenza globale ha provato duramente la produzione, non solo del grano, ma anche delle altre colture prevalenti, come gli ulivi e la vite.

Nel territorio del nostro comune sono presenti diverse aziende, alcune dedite all’allevamento oltre che alla coltivazione, qualche altra alla trasformazione. Qualcuna si è riuscita ad inserire in spezzoni di mercato d’elite, esportando prodotti trasformati anche all’estero, qualche altra si è dedicata anche alla ricerca, offrendo al mercato prodotti di alta qualità nutrizionale, ma  la stragrande maggioranza, soprattutto gli imprenditori medio-piccoli, affidano le loro produzioni a consorzi o imprenditori locali che si preoccupano quasi esclusivamente di stoccaggio e trasformazione per vendere in un mercato ristretto al consolidato delle precedenti esperienze.

Nel mondo si sono aperte nuove prospettive di mercati sempre più articolati e vari, ma occorre una conoscenza degli stessi, anche per potere procedere a vendite dirette, risparmiando sui costi delle intermediazioni, e per procedere a vendite di prodotti coltivabili nel nostro territorio e non ancora sfruttati.

Rispetto a tutto questo il ruolo del Comune è assolutamente marginale. Normalmente veniamo interpellati per la sistemazione di tratti di strade extra urbane. E il più non perché servano alle attività produttive, ma per raggiungere case di villeggiatura o addirittura prime abitazioni. Ma le strade extra urbane del comune di Enna si estendono per un totale di circa 800 chilometri, la stessa distanza che si copre per arrivare a Napoli, in conseguenza al vasto territorio del comune. Appare quindi evidente come sia impossibile di tenere in buone condizioni dette strade, solo con le risorse a disposizione del municipio. Va quindi data assoluta priorità a quelle strade che servono aziende e non abitazioni dedite alla villeggiatura. Ciononostante, alcuni interventi sono stati garantiti, anche grazie al protocollo d’Intesa firmato con  l’Esa il 23 marzo 2011 per ripristinare tratti di viabilità esterna.

Approfitto per ricordare che in caso di necessità per la viabilità esterna, come è stato per la chiusura della Statale 121 a causa di una frana che dalle nostre pendici ha invaso il tratto stradale, l’intervento del comune con i rocciatori è stato immediato e grazie alla collaborazione con la Provincia regionale abbiamo prontamente allestito una strada alternativa per i residenti della zona. . Solo i ritardi dell’Anas hanno determinato l’impossibilità di rispettare i tempi di urgenza che ci eravamo dati per la riapertura del tratto stradale. Ma anche in quella occasione, l’intervento del Comune è stato assolutamente tempestivo.

Tornando alla capacità di individuare prodotti nuovi per dare possibilità di mercato in più agli operatori del territorio, ho presentato alla fine del 2011 al Ministero dell’Agricoltura, una richiesta di finanziamento per la realizzazione di un progetto che coniugasse agricoltura e cultura, definito appunto “AgriCultura” che legasse in un unico percorso gli elementi più salienti, della mitologia, con il culto di Cerere e quindi del grano, della storia dalla cucina federiciana a quella araba, fino ad arrivare all’età contemporanea, proiettandosi al futuro. Il progetto prevede la nascita di un museo dei Semi a Pergusa, in coerenza con lo sforzo che la comunità pergusina ha messo in atto con l’ideazione e la realizzazione della Festa dei Semi, fino all’arredamento del Castello di Lombardia e della Torre di Federico e al loro utilizzo, non solo durante la Settimana federiciana. Il circuito prevede un raccordo con le aziende del territorio per la promozione e la vendita dei loro prodotti e per le visite guidate. Ma il fulcro del progetto insiste nella riqualificazione dell’Ente Fiera, per trasformarlo in area dedita ad una fiera della tecnologia agricola, comprendente un punto di informazione per reperire mercati, anche esteri e valutare le possibile di nuove colture adatte non solo al settore alimentare ma anche farmacologico e cosmetico.

Nell’ambito della ricerca storica, il progetto prevede anche una sala di registrazione audio-video per l’incisione fonica di racconti rurali, e di musica popolare come bene immateriale di inesauribile valenza, che resterebbe comproprietà del comune e del ministero.

L’iter della valutazione, per la verità arrivato a pochi passi dal decreto di finanziamento, si arenò con il cambio di governo nazionale ed è volontà di questa Amministrazione recuperarlo all’attenzione di questo attuale dicastero.

Intanto, il Comune ha partecipato nel 2011 ad un bando dedicato al recupero di borghi per dedicarli alla promozione della produzione eno-gastronomica, attribuendosi il finanziamento di 1 milione di Euro per il recupero del Borgo Cascino. La gara è stata aggiudicata in questo mese dal Comune di Enna ed i lavori inizieranno tra pochi giorni.

Sono state gettate le basi per la costituzione di un Ufficio Verde Pubblico che ha provveduto alla manutenzione ordinaria con interventi a cadenza periodica di tutte le aree a verde dei tre distretti della città, Enna Alta, Enna Bassa e Pergusa, agli interventi straordinari, alla disinfestazione della parietaria, oltre che nelle ville comunali del Pisciotto e della Torre di Federico.

La vastità delle aree ha comportato interventi per oltre 200.000 euro e la determinazione di accordi tra enti pubblici, realizzati con l’Esa, con l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Enna, con il Consorzio di Bonifica 6 di Enna.

Inoltre è stato presentato un programma per la sponsorizzazione della aree a verde pubblico consistente nell’affidamento per la realizzazione e la successiva manutenzione di un’aiuola o di un’area a verde ad un privato, il quale troverebbe convenienza sfruttando la pubblicizzazione della propria azienda o il proprio marchio con la collocazione di un cartello indicante il proprio impegno civico. Considerata la presenza di diverse aree a verde in completo stato di abbandono, l’Amministrazione ha approntato un programma di interventi per la realizzazione di nuovo verde urbano. Lo sforzo è quello di recuperare, limitatamente alle risorse finanziarie disponibili, ulteriori spazi degradati, migliorando l’aspetto del paesaggio urbano. Nell’area a verde ubicata di fronte all’ingresso dell’Università Kore, è stato realizzato un progetto di riqualificazione eliminando lo stato di degrado vegetale. E’ questo un intervento pilota da estendere successivamente a nuove aree, al fine di migliorane l’immagine e la vivibilità.   Infine sono stati predisposti progetti per la riqualificazione e il potenziamento delle bambino poli di Montesalvo e di Pergusa.

TURISMO

Il progetto si ritiene particolarmente importante, poiché catalizzatore di un nuovo tipo di turismo, come quello culturale o eno-gastronomico, sempre più diffuso.

Nonostante i beni monumentali della città, serve vincere la concorrenza di altre città in una Sicilia che detiene una percentuale astronomica dei beni culturali mondiali. Inoltre le città costiere sono avvantaggiate dalle strutture balneari, dalla primavera fino all’autunno. Occorre quindi puntare sulla centralità siciliana della città e rivolgersi a forme di turismo alternativo, come quello congressuale, religioso, sportivo, culturale.  L’adesione al Gal Rocca di Cere e al Distretto Turistico “Dea di Morganitna” è un punto di partenza per un rilancio del turismo e della fruizione dei nostri beni artistici e monumentali, ma occorre potenziare le visite naturalistiche e creare le condizioni di ricezione.

Abbiamo verificato in più occasioni come non sia stato possibile ricevere congressi nazionali per la carenza di posti letto e di servizi di ricezione adeguati alle diverse esigenze turistiche.

L’Attivazione dell’info point nei pressi del Castello di Lombardia, sta producendo un adeguato servizio, coordinando anche alcune richieste da parte dei turisti ma non possono offrire quello che non è ancora stato realizzato.

La nascita della Pro Loco è un ulteriore sostegno all’attività turistica ma serve uno sforzo maggiore da parte di tutti, del Comune per primo, ma occorre un’opera sinergica con le altre istituzioni e con i privati.

Emergente diventa l’apertura del Museo Alessi e un coordinamento sinergico con il Museo Varisano, occorre calendalizzare gli eventi affinché vengano proposti anno dopo anno sempre nelle stesse date, farli diventare appuntamenti fissi, noti in tutt’Italia come avviene con la settimana Santa ed ora con la Settimana Federiciana.

Mentre la settimana Santa vive oramai da sola, grazie alla sua solennità diventata un appuntamento di richiamo europeo, la Settimana federiciana ha bisogno di essere rinforzata nel programma e nella pubblicizzazione. Per questo ho preteso che il Re-med fest, fosse inserito all’interno della stessa settimana, pensando intanto a come fare “uscire” dal Castello gli appuntamenti maggiori e distribuirli in alcune aree della città, con il supporto delle associazioni di quartiere, particolarmente attive.

Molti eventi sportivi e culturali hanno determinato in città presenze turistiche non irrilevanti. Non a caso in questi due anni, nonostante il crollo del turismo ad ogni livello, e nel territorio determinato pure dalla lunga chiusura della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, il turismo in città ha avuto un incremento seppur minimo.

Occorre recuperare a nuovi utilizzi l’Autodromo di Pergusa, modificare lo statuto e integrarlo con altre attività non solo sportive, ripensare in termini turistici la Riserva di Pergusa e fvorire gli spazi pubblici anche per attività associative.

Se non si punta sulla centralità di Enna rimangono poche speranze per attivare un turismo costante. Nonostante alcune organizzazioni, come la Figc arbitri della Sicilia abbia deciso di tenere ad Enna le loro assemblee, e nonostante abbiamo ospitato diversi congressi sanitari e medici, restano relegati sempre ai piccoli numeri, proprio per la mancanza di strutture ricettive.

Abbiamo dovuto rinunciare al Congresso Nazionale del Partito Radicale nel 2011, a due congressi internazionali di medicina che pur si erano resi disponibili a farli ad Enna, proprio per la carenza di posti letto. Occorre allargare quanto più è possibile la disponibilità, e coordinare le diverse attività che si svolgono, sia per iniziativa pubblica che privata.

Non siamo stati nelle condizioni di catalizzare l’interesse regionale verso il centro commerciale di Dittaino. Quando doveva aprire l’Outlet, ebbi modo di dire, rubando una battuta fatta da Umberto Eco, “che quando i barbari entrarono a Roma non chiesero il permesso per saccheggiarla”. Così non si poteva far finta di non capire che i grandi centri commerciali hanno di fatto determinato un nuovo modo di promuovere vendite, e l’idea dell’Outlet è stata proprio quella di sfruttare la centralità dell’area.

Occorre approfittare delle occasioni e trasformare quelle che possono apparire come problemi in opportunità.

Questa è l’idea che ci ha fatto aderire al Distretto Turistico e che mi ha visto sostenere la richiesta di Gela di entrare a far parte del Distretto. Occorre che all’interno della proposta turistica si dia anche l’opportunità del mare, insieme all’archeologia e ai prodotti eno-gastronomici. Occorre variegare la proposta per attirare l’attenzione di famiglie composte da diverse esigenze anche generazionali. La Villa Romana, l’Outlet, la Dea di Morgantina, le ceramiche di Caltagirone, non devono essere viste come concorrenza, ma come opportunità da sfruttare, lavorando tutti insieme e prendendo ognuno una parte di mercato.

Occorre recuperare ad un rapporto di fiducia e di correlazione l’idea del territorio, mentre resta ancora imperante una forma esacerbata di invidia e di sfiducia che ci allontana dal risultato positivo. Il pensiero autarchico non ha mai prodotto alcuna ricaduta positiva, la contaminazione e lo scambio di esperienze e di intelligenze differenti determina invece il giusto combustibile per mettere in moto meccanismi virtuosi.

Ciononostante, con non pochi sforzi organizzativi e impegni finanziari, il Comune di Enna ha attivato diverse iniziative, alcune meno importanti, altre molto di più, producendo una ricaduta d’immagine necessaria allo sviluppo turistico, determinato sempre più dal “passa-parola”, oltre che una ricaduta economica nel territorio.

CULTURA

Ci sono delle cose che si ricordano più di altre ed emozioni che non dimenticano. La volta che più di ogni altra, mi sono sentito orgoglioso di essere Sindaco è stata quando due ragazzine di 15-16 anni mi hanno fermato lungo la Via Roma e mi hanno voluto ringraziare. Chiesi per quale specifica ragione. Mi risposero che mi ringraziavano per avere aperto il Teatro Garibaldi: “Non eravamo mai state in un teatro:”

Mi fecero sentire importante, e soprattutto capii che investire in cultura, nei giovani, era la strada giusta per ridare alla mia Città l’orgoglio di un comune capoluogo.

In due anni e mezzo di attività abbiamo restituito ai cittadini ennesi la giusta attività culturale.

Dopo 16 anni di chiusura e sporadici utilizzi, riapriamo nel 2010 il Teatro Garibaldi con un palinsesto composto da  una rassegna teatrale, una jazz organizzata d’intesa  con il Camarillo Jazz Club di Enna e una rassegna di musica classica d’intesa con l’Ensemble Belliniano di Catania.

Inaugurammo quelle attività culturali con uno slogan, “è Vento di Cultura” ed una parola d’ordine: contaminare.

Con questo spirito, l’8 febbraio siglo un’intesa con l’Università Kore per l’integrazione degli studenti ospiti della Città e agevolare la partecipazione degli studenti alle attività del Comune.

E’ stato davvero un vento forte, che dura ancora oggi, proprio grazie alla riuscita sperimentazione di “contaminare” la nostra identità culturale con altre partecipazioni.

Dopo avere definito insieme all’allora Presidente Pietrangelo Buttafuoco,  il rapporto di collaborazione con il Teatro Stabile di Catania, firmai a Catania, in sede di Conferenza Stampa Nazionale, insieme al Direttore dello Stabile Giuseppe Di Pasquale, il protocollo che assegnò 6 spettacoli nella stagione invernale 2012-2011. Il protocollo prevedeva che gli stessi spettacoli si sarebbero eseguiti presso lo Stabile di Catania e il Garibaldi di Enna.  Il successo fu tale che per la stagione 2011-2012 fu firmato un secondo protocollo che prevedeva due serate ad Enna per ogni spettacolo.

Dopo quella prima esperienza, le porte del Teatro Garibaldi non si sono più chiuse, contando più di 20.000 presenze solo nel 2011 e quasi altrettante nel 2012.

Il Teatro è stato concesso, anche a compagnie private, a condizione che il prezzo del biglietto fosse accessibile a tutti e che non ci fossero prenotazioni e abbonamenti tali da impedire a qualunque cittadino di potere assistere agli eventi. Insieme agli assessori e alla Presidenza del Consiglio Comunale decidemmo, fin dal primo spettacolo, di rinunciare a qualsiasi biglietto.

Da allora, per più di trecento serate è stato calcato il palcoscenico del Garibaldi, con compagnie locali, rassegne dialettali e spettacoli per bambini  ma anche di fama nazionale ed internazionale, come la Compagnia di balletto contemporaneo Emox, nel febbraio del 2011 e la prima edizione della formazione teatrale Palinsesti con la Compagnia dell’Arpa che vede la II^ edizione in quest’anno in corso.

Ed il Teatro, insieme alla Sala Neglia, viene aperto anche la mattina, per le scolaresche che ne fanno richiesta.

Dopo il Teatro Garibaldi, la scommessa culturale verteva sul Castello di Lombardia. In quella spettacolare scenografia, all’interno del Cortile delle Vettovaglie decidemmo di montare permanente il palco per consentire le rappresentazioni. Con la stessa metodologia organizzativa siamo riusciti a ridare la voce del teatro, della musica e della lirica a quello che era ricordato come “Il Teatro più vicino alle stelle”.

A maggio del 2011 inauguriamo con la Settimana Federiciana in collaborazione con La Casa d’Europa, e poi, nei due anni a venire, la I^ edizione del  Medieval Re-Live in collaborazione con l’Associazione Stella del Vespro di Enna, seguita dalla II^ edizione nel 2012, L’Ops festival con l’esibizione di decine di formazioni musicali italiane e straniere, e ancora diverse rassegne teatrali con artisti di spicco fino al ritorno della lirica.

Nel 2011 la lirica e l’operetta tornano al Castello di Lombardia con dieci spettacoli al prezzo assolutamente popolare di 10 euro per serata. Nel 2012 continua con Madame Butterfly, Cin ci là e La Vedova allegra.

Ma il Castello non si apre solo per gli spettacoli serali; da maggio a luglio del 2011, vengono esposte le croci di Giulio Iacchetti, artista presente al MoMa (Museum of Modern Art) di New York, con la mostra Cruciale, 21 croci originarie arricchite da un’altra dedicata alla Città di Roma e da un’ultima ancora dedicata alla Città di Enna.

In collaborazione con l’Unesco, giorno 1 giugno il Maestro Bruno Caruso inaugura una mostra di suoi lavori avente come tema l’impegno contro la mafia.

Nel 2010, la Torre Pisana fu trasformata per una giornata in un piccolo cinema, consentendo la visione di un cortometraggio d’Autore, realizzato dal Museo Regionale d’Arte “Riso” di Palermo sul tema delle miniere che ha visto la partecipazione di centinaia di ennesi, inserito in un circuito internazionale che ha portato il nome di Enna nei musei d’arte contemporanea di Londra, Madrid, Roma, Parigi, Berlino e di altre città europee, come rendicontato da riviste specializzate e da alcune testate giornalistiche.

Le attività culturali non si fermano solo nei due teatri.

Nel 2010 la Piazza del Carmine si trasforma in occasione della serata di moda e del concerto di artisti provenienti dalla Mongolia e in occasione della festa di Sant’Anna, ridiamo alla città la Piazza cosiddetta del Mercato, riempita dagli ennesi per assistere allo spettacolo della cantante ed atleta Annalisa Minetti.

Sempre nel 2010, si ripropone il Palatenda in Piazza Europa,  ben accolta dalla cittadinanza ennese che, in massa,  ha visto esibire artisti di fama nazionale, con spettacoli di cabaret provenienti dalle esperienze televisive di Zelig e Colorado, il Concerto di Natale, con un’anteprima della tournée nazionale del quartetto Kaballà, Incudine, Tosca e Ruggiero, ripreso dai media siciliani, e la notte di Capodanno, in diretta nazionale su Radio M2o.

Per le festività natalizie vengono realizzati in città, ben 42 spettacoli e per le festività del 2011 se ne realizzano 41, coinvolgendo in entrambe le occasioni artisti locali ed ospiti.

Questa volontà di “contaminare” le esperienze artistiche locali con altre, l’abbiamo collaudata già in occasione del rientro della Madonna al Duomo, nel 2010 con il compositore e autore ennese Roberto Cohiba che si è esibito insieme a Mario Venuti, e nella stessa occasione del 2011 con gli ennesi Alì Babà, in concerto  insieme ai Brigantini e al comico di Zelig Massimo Bagnato.

L’impegno da parte dell’Amministrazione per la valorizzazione degli artisti ennesi è continuata anche fuori dalle mura cittadine. Grazie ad un protocollo di collaborazione firmato da me e da Alfred Grixti, Sindaco della città di Haz-Zebbug a Malta, gli arcieri medievali e il gruppo folkloristico dei Danzera, sono stati ospiti della Repubblica di Malta in occasione di festeggiamenti locali. Anche grazie a queste disponibilità, la Città di Haz-Zebbug, il 22 ottobre del 2011, rinforzava il rapporto di amicizia  e collaborazione con la Città di Enna, decretando per me la cittadinanza onoraria della città maltese.

In occasione del 150° dell’Unità d’Italia, su segnalazione dell’Amministrazione, gli ennesi dell’Associazione Kore, insieme a I Petri c’addumano, i Guitti, la Banda Musicale Città di Enna, e l’Associazione Danzera, hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale da parte del Ministero alla Cultura.

Il 150° dell’Unità d’Italia, su espressa indicazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, fu ricordato con toni solenni ma mesti, e il Comune di Enna si è distinto, grazie all’impegno del Consiglio Comunale in primis, al ricordo di Napoleone Colajanni e degli altri eroi risorgimentali in un Convegno svoltosi all’Auditorium dell’Università.

Il sostegno ai nostri giovani continua anche con forme anomale di partecipazione, come quando, dal 15 luglio dello scorso anno, per una settimana, abbiamo colorato la facciata del Municipio  con “I colori dell’India” e una mostra di foto dei due ennesi Toto Melita e Luigi Orofino impegnati in Oriente alla ricerca di nuove tonalità di colori naturali.

L’attenzione ai giovani è continuata fornendo dal 30 giugno dello scorso anno la connessione internet gratuita nelle piazze del centro storico, e sostenendo il progetto Artegiò, di cui Enna è capofila, per la legalità e la multiculturalità dal 14 al 19 maggio, ospitando giovani provenienti da diverse nazioni di religioni monoteiste,  per favorire l’integrazione culturale e interreligiosa.

Per questa stessa finalità, in occasione di un incontro privato con il Console del Marocco nell’aprile del 2011, mi è stato proposto il finanziamento da parte del Regno del Marocco di una Moschea nella nostra città. Nonostante mi fossi reso subito disponibile, la Primavera dei Gelsomini del Maghreb e i cambi degli assetti istituzionali ai vertici della diplomazia non hanno permesso fino ad ora uno sviluppo concreto della proposta. La possibilità era stata apprezzata anche da esponenti della chiesa cattolica, e da S.E. Mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina, in continuità anche all’azione di dialogo interreligioso, avviato concretamente con la disponibilità per i praticanti ortodossi della Chiesa dei Cappuccini, grazie alla disponibilità della diocesi e del comune di Enna.

L’intensa attività culturale trova uno dei momenti più importanti nella visita dell’architetto portoghese Alvaro Siza in città. Ospite dell’Università Kore e del Comune di Enna che si carica l’onere della mostra delle opere di Siza dal 15 luglio fino alla fine di settembre 2011, registrando più di 4.000 presenze, tra le quali più di mille stranieri. La mostra di Siza ad Enna è stata amplificata dalle maggiori testate internazionali di architettura e dalla stampa nazionale, trattandosi di un caso raro, non essendo l’architetto portoghese incline ad esporre al pubblico i suoi plastici ed i suoi progetti.

Sempre in tema di arte contemporanea, nel 2010, in occasione della giornata internazionale dell’Arte Contemporanea è stata proposta alla Galleria Civica la Festa del Libro, e nel 2012 nella stessa occasione, la Torre di Federico  diventa “La Torre d’oro per l’Arte contemporanea”, con  una mostra espositiva organizzata in collaborazione con l’artista Anna Guillot.

Per le feste religiose e le estati del 2011 e del 2012 abbiamo realizzato in città più di 100 spettacoli, e garantito l’apertura del Duomo nei periodi estivi grazie all’ausilio di associazioni di volontariato.

Con grandi sforzi, considerato il gran numero di manifestazioni religiose, abbiamo cercato di garantire i servizi essenziali, compreso il servizio bandistico, anche con la riduzione all’essenziale. Questo sforzo non sempre è stato riconosciuto, nonostante avessimo anticipato le difficoltà economiche dell’Ente. Ricordo ogni tanto che stiamo operando con il 46% dei trasferimenti che avevamo appena due anni e mezzo fa.

Tutti possono apprezzare e confermare l’impegno, assolutamente doveroso,  che il Comune mette per lo svolgimento della Settimana Santa. Eppure abbiamo dovuto registrare nel 2012 la contestazione delle confraternite per non avere potuto garantire la Banda musicale, solo per le processioni delle luminarie.

GIUBILEO PER IL 600° DELLA VISITAZIONE

Proprio per evitare il rischio che l’importante ricorrenza del 2012, ossia il 600° anniversario della nostra Patrona, si svolgesse senza il giusto valore, l’Amministrazione si è assunta la piena responsabilità del coordinamento di tutte le attività, vincendo, con estrema fatica, il pessimismo che fossimo nelle condizioni di organizzare al meglio il Giubileo che venne decretato dal Vescovo Mons. Michele Pennisi.

Con la conferenza stampa del 23 novembre, organizzata insieme a Mons. Petralia, al rettore della Confraternita della Madonna della Visitazione Mimmo Valvo e al Presidente dei Rettori, Ferdinando Scillia, abbiamo annunciato la costituzione del Comitato Scientifico, affidando la presidenza al Dott. Salvatore Martinez, e del Comitato Promotore affidato alla presidenza del Prof. Giuseppe Grimaldi, oltre che del Comitato organizzatore, attestato direttamente all’Amministrazione Comunale, con il diretto coinvolgimento, oltre che del Sindaco, anche del Vice Sindaco Angelo Di Dio che aveva già avuto, espressa delega al momento della distribuzione delle deleghe assessoriali.

La prima azione dell’Amministrazione fu quella di convocare tutte le associazioni presenti sul territorio, chiedendo ad ognuno di fornire indicazioni, idee  da sottoporre al Comitato Scientifico e dare disponibilità a collaborare.  Il 15 gennaio mando una lettera a tutti gli ennesi emigrati invitandoli a partecipare al Giubileo, ricevendo risposte di apprezzamento e soprattutto riscontrandone positivamente gli esiti durante l’anno. Non sono state poche le visite che ho ricevuto nella mia stanza, degli emigrati che hanno voluto ringraziarmi personalmente per l’invito ricevuto.

Il Comitato Scientifico ha approntato un programma davvero eccezionale, credo unico fino ad ora per la nostra città, messo in atto grazie alla collaborazione di tutta la Comunità ennese e allo sforzo non indifferente della struttura comunale.

Anche agli appassionati della critica negativa, abbiamo creato non poche difficoltà al punto che si sono dovuti inventare costi esorbitanti, addirittura per la presenza del Cardinale Bagnasco, tra le 30 e le 180 mila euro, notizia riportata dalla stampa “amica” con grande enfasi. In realtà, come lo stesso Martinez smentiva subito dopo, al Cardinale Bagnasco abbiamo offerto solo l’albergo, come si fa con ogni ospite.

Altre contestazioni arrivavano per le interdizioni di traffico e parcheggi in alcune occasioni particolari, per motivi di organizzazione e soprattutto di sicurezza, considerando i personaggi che sono stati ospiti della Città.  Nonostante lo sforzo dei “profeti di sciagura”, l’intero anno giubilare si è svolto con i migliori risultati possibili, in termini di organizzazione, di visibilità nazionale, di valenza culturale, spirituale, ed anche economica, per la ricaduta turistica che si è avuta in città.

Hanno onorato il Giubileo il Cardinale indiano Ivan Dias che tra il 12 e il 13 febbraio ha incontrato gli anziani della Casa di Riposo, i detenuti della Casa Circondariale e gli ammalati ricoverati all’Umberto I° , oltre che gli infermi in pellegrinaggio al Duomo, assistiti da tutte le organizzazioni di volontariato di Enna.

25 marzo il Cardinale Paolo Romeo incontra gli amministratori e i laici (tremila confrati dalla Sicilia si radunano ad Enna).

Il 3 aprile Francis Arinze incontra profughi e immigrati, e partecipa, con Salvatore Martinez, col Direttore Generale del Ministero del Lavoro Natale Forlani, con l’Assessore Regionale all’Economia Gaetano Armao, ad un Convegno su lavoro e solidarietà.

Il 5 aprile L’Amministrazione incontra le delegazioni di giovani turchi, tedeschi e rumeni, che grazie all’Associazione Giosef partecipano al Giubileo ennese.

Martedì 22 maggio  2000 fedeli, partono da Enna  e accompagnano la Madonna della Visitazione nella Città del Vaticano. E’ una data storica per i fedeli e per la Comunità intera. Accolti dal Cardinale Comastri , l’emozionante visita ha il suo culmine l’indomani, in Piazza San Pietro, quando il Papa, Sua Santità Benedetto XVI, benedice la Madonna e la Città di Enna e incorona il Bambino in braccio a Maria del simulacro.

Il 23 Giugno Padre Raniero Cantalamessa incontra le famiglie, in occasione dell’apposito Giubileo e Rai 1, trasmette in diretta dal Duomo di Enna la messa di domenica 24.

I medie nazionali e regionali si sono interessati dei festeggiamenti per il 600° con articoli e approfondimenti. Oltre la Rai ampio spazio alla Città ed ai festeggiamenti sono stati dedicati da l’Osservatore Romano, Famiglia Cristiana, TV 2000.

I festeggiamenti raggiungono il culmine il 29 giugno con l’ arrivo del reliquiario di Papa Giovanni Paolo II, accompagnato dal Cardinale  Stanislaw Rylko , per 36 anni vicino a Papa Karol Wojtyla, che il 30  incontra i giovani provenienti da tutta la Sicilia per l’apposito Giubileo.

Le Poste Italiane dedicano alla manifestazione uno speciale annullo filatelico e si inaugura alla Galleria Civica una mostra fotografica sul pellegrinaggio romano offerta dal Centro Video Mediterraneo.

Il 2 luglio, in una città blindata per motivi di sicurezza, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Cardinale Bagnasco incontra le forze politiche e il Consiglio Comunale a Sala Cerere, ed inizia i festeggiamenti del giorno ricordando  Padre Puglisi nella sua relazione.

La processione del pomeriggio  si apre con il nuovo  Gonfalone del Comune,  offerto dai consiglieri comunali ripristinando l’antica Cerimonia e procede in una città stracolma di gente, più di 30.000 persone percorrevano le vie cittadine,  con un’organizzazione perfetta che ha garantito la piena sicurezza per tutti i presenti.

La serata si chiudeva, dopo la benedizione alla Città di Bagnasco, dal balcone dell’Eremo di Montesalvo, con uno spettacolo di 22 minuti di fuochi d’artificio e musicali e con il concerto di Antonella Ruggero, Ivana Spagna ed i Sonohra presentato dal  Vescovo Monsignor Giovanni d’Ercole.

Ulteriore momento di  godimento è stato dato dall’esposizione per tutto il mese di Luglio, degli ori della madonna ospitati presso il Museo Varisano, grazie alla determinante volontà del Prefetto Clara Minerva e alla disponibilità di Mons. Petralia, in raccordo con il Comune, il Museo Regionale Varisano e grazie all’ausilio del Corpo dei Carabinieri e della Questura di Enna che hanno garantito la sicurezza degli ori.

Tutto questo è stato possibile, grazie alla collaborazione di centinaia di cittadini, delle confraternite, del clero, e dei dipendenti del Comune di Enna, oltre che dalla ferma volontà dell’Amministrazione di essere sempre in prima linea al momento di assume le proprie responsabilità e mettere in campo ogni azione possibile per la buona riuscita, ma anche per essere saputa stare dietro le quinte, rispettando doverosamente ogni altro compartecipante alla manifestazione.

Un grazie particolare lo si deve alle Associazioni di volontariato e alle forze dell’Ordine, ma ancor prima a Mons. Pennisi per avere decretato il Giubileo e in maniera eccezionale all’ennese Salvatore Martinez, poiché, e lo affermo con grande fermezza ed onestà, senza la sua diretta e sentita partecipazione, la manifestazione non avrebbe ottenuto il successo che ha avuto.

SOLIDARIETA’

Il Giubileo rafforza in tutta la Città il senso di solidarietà proprio della Comunità, supportato e rinforzato dall’azione dell’Amministrazione che, oltre alla normale attività dei Servizi Sociali ha introdotto alcuni meccanismo di novità e ulteriore sostegno ai meno fortunati.

Già nel 2010 introduciamo come strumento di contrasto alla nuova povertà, il “bonus bebè”, con un contributo di 1.000 euro per ogni nato nel 2010,oltre al bonus per l’energia elettrica e il “bonus acqua” che è stato portato da 400 famiglie a 600 famiglie grazie ad un accordo specifico con Acqua Enna. Inoltre, a febbraio 2011 chiudiamo un nuovo accordo con Acqua Enna per potere intervenire nei casi di morosità di indigenti.

Particolare attenzione è stata posta nei confronti dei diversamente abili, con l’acquisto di un nuovo mezzo di trasporto idoneo per il trasporto dei diversamente abili nel 2010, la concessione di un locale per l’Adegi, Associazione dei genitori di diversamente abili, il normale sostegno per il centro diurno del Csr, coprendo anche i costi che dovevano essere addebitati alla Provincia regionale, pur di far partire il servizio.

Nel 2011si inaugura il nuovo centro di riabilitazione del Csr e permane un rapporto di tale attenzione che, senza mezzi termini, il 15 marzo 2102, concedendo un’intervista a Dedalo, il Presidente regionale del Csr, Ing. Francesco Lo Trovato dichiara testualmente: “se il servizio riprende lo dobbiamo a Paolo Garofalo”.

Ma i tagli dei trasferimenti statali e regionali creano non poche difficoltà alle attività solidaristiche del comune che nel Gennaio del 2011 è costretto a bloccare il servizio di assistenza agli anziani.

Il rivoluzionario sistema dei vaucher dati personalmente agli anziani assistiti, consente la proroga dell’assistenza agli anziani, assistendone un numero maggiore con la stessa spesa. Continuiamo a mantenere i Centri Anziani, anche se oramai siamo obbligati a porre una riflessione su un nuovo modello organizzativo degli stessi centri, che consenta una riduzione della spesa, anche attraverso un intervento economico degli anziani che ne hanno la possibilità.

Tra il 2010 e il 2012 si è svolto il progetto Aregi, con il comune di Enna capofila con la partecipazione di più di 40 ragazzi svantaggiati. Il progetto, in collaborazione con le Associazioni di categoria, ha determinato l’assunzione di alcuni di essi.

Con la stessa finalità, ma con l’attenzione rivolta verso le donne capo-famiglia e le donne che hanno subito violenza, il 17 settembre presentiamo il “Progetto Donne in gioco”, attualmente in corso di svolgimento, con la CNA,  il Vescovado,  l’Associazione CISI. In quell’occasione, il testimonial è stato il campione italiano di boxe Danilo D’Agata.

Il 25 gennaio 2011 viene inaugurata la comunità alloggio per il disagio psichico con il sostegno del Comune che, non facendo mai mancare le rette mensili dei ricoverati ricadenti sul bilancio comunale, permette l’esistenza in vita della stessa comunità.

Nel 2011, l’accoglienza dei ragazzi provenienti dalla Bosnia, nel tradizionale appuntamento che ha oramai Enna come tappa di arrivo, determinato dal Centro Luciano Lama, avviene nel Palatenda che il comune ha acquistato, eliminando i costi di affitto che annualmente deteneva.

Riteniamo che quella struttura non poteva essere inaugurata in modo migliore.

Un’attenzione particolare è stata infatti rivolta a tutti i cittadini ed ospiti più bisognosi, arrivando perfino ad impegnare in tali attività più del 30% delle spese correnti. Purtroppo, nonostante questo sforzo non si riesce a determinare la soddisfazione del bisogno e, le continue e sempre più larghe richieste di aiuto, non ci consentono da soli raggiungere risultati positivi.

Per questo, già nel 2010 abbiamo coordinato una sorta di Centrale di Solidarietà e Banco alimentare, per potere assistere quante più famiglie bisognose, grazie ad un archivio centralizzato di monitoraggio e assistenza e ad uno studio sulle nuove povertà.

La crisi di questi ultimi anni ha determinato la scelta dell’Amministrazione, condivisa con le forze politiche del Consiglio Comunale,  di annunciare un Natale senza sfarzi e di solidarietà. In due giorni sono stati distribuiti 600 pacchi alimentari ai cittadini svantaggiati, con la diretta partecipazione delle maggiori associazioni di volontariato della città.

Le richieste di aiuto, oramai quotidiane, sono quelle del lavoro e della casa. La questione delle abitazioni si impone in forza di un mercato “drogato” dalla richiesta di alloggi per gli universitari che hanno fatto lievitare i prezzi, sia delle vendite che degli affitti.

Alcune case popolari di nostra proprietà o dell’Iacp, vengono evacuate e tutt’ora sono in corso indagini da parte della Digos su alcune occupazioni abusive. Permane il fatto che la stragrande maggioranza degli abusivi sono anch’essi nelle stesse condizioni degli aventi diritto. L’unica strategia possibile per marginare il fenomeno del caro-casa, sembra quello di trasferire almeno una facoltà universitaria nella parte alta della città, al fine di creare una offerta abitativa più vasta e quindi un calo dei prezzi.

GIOVANI, UNIVERSITÁ E SPORT

 

Ma, ovviamente l’Università non è solo la causa di tale problema. E’ anche causa di un incremento delle entrate per la Comunità ennese di, per stima grossolanamente minimale, almeno 10 milioni di euro l’anno, tra fitti, vitto, spese commerciali varie, oltre alle tasse universitarie.

I rapporti con l’Università sono stati intessuti con la giusta reciprocità della collaborazione istituzionale. Nel 2010  abbiamo siglato una serie di accordi quadro, quali quello per lo sviluppo sostenibile della città e ricerche di sperimentazione, quello per l’integrazione degli Studenti, l’accordo con la Facoltà di Scienze Motorie per l’utilizzo del Campo di Atletica Tino Pregadio e il sostegno della Facoltà alle attività scientifiche organizzate dal Comune, fino all’accordo del 22 luglio, sempre con Scienze Motorie per ospitare gli allenamenti dei Mondiali di Scherma in corso in Sicilia. In quell’occasione, sono stati presenti nella nostra città atleti di 22 nazionalità e, abbiamo avuto l’onore di ricevere a Sala Proserpina, in visita ufficiale i Campioni mondiali di Scherma della Nazionale italiana, guidati da Aldo Montano.

Relativamente alle strutture sportive, non sono state poche le difficoltà che abbiamo dovuto superare, con le poche risorse rimaste a disposizione della manutenzione. Molti lavori sono stati eseguiti in economia, con la collaborazione attiva di tanti dipendenti zelanti che pur di non fare fermare le attività si sono attivati, anche manualmente per svolgere piccole ma sostanziali incombenze. Ciononostante alcune strutture sono state interdette, soprattutto dopo controlli da parte della Commissione di Vigilanza a causa delle novità legislative introdotte per la sicurezza, alle quali norme le strutture non erano adeguate.

Nel 2011  restano per un periodo interdetti agli spettatori  il Campo di Calcio Gaeta e il Palazzetto dello Sport di Enna Bassa. La Città di Enna subisce una dura campagna mediatica, soprattutto dal quotidiano “La Sicilia”, facendo si che si disegnasse una città da Terzo Mondo sotto l’aspetto sportivo. Lo stesso Coni si è sentito in dovere di indire una conferenza stampa dove dichiara le difficoltà per lo Sport in tutta Sicilia a causa dei scarsi finanziamenti regionali che non consentono una manutenzione ordinaria degli impianti. Ciononostante, riusciamo a riaprire gli impianti, in breve tempo, pur se interdetti al pubblico, per consentire il regolare svolgimento delle gare.

Ma se abbiamo avuto problemi con alcuni impianti e, consentitemelo, con qualche giornalista, non li abbiamo avuti con lo sport.

Già pochi mesi dopo la nascita di questa Amministrazione, la Città di Enna è stata promotrice dell’incontro di pugilato valevole per l’assegnazione del titolo nazionale dei pesi medio massimi, organizzato nell’arco di circa quindici giorni presso il Campo di atletica leggera “Pregadio” . Oltre alla ricca partecipazione popolare, l’incontro è stato trasmesso sul canale satellitare della Rai e su Rai2 Sport, ed ha avuto una risonanza mediatica nei telegiornali nazionali e regionali, oltre che sulla stampa specialistica sportiva e sui quotidiani regionali.

Nel Dicembre del 2010 e poi riproposto nel 2011, per la prima volta la Città ospita una pista di pattinaggio, che ha avuto nei due anni più di 6000 utenti. Anche in questa occasione non è venuto meno l’impegno verso i cittadini più deboli con 500 ticket gratuiti distribuiti in forma riservata attraverso l’Assessorato alla Solidarietà, le scuole e le Associazioni di volontariato a bambini di famiglie indigenti.

Nel 2011, come ho già detto, ospitiamo gli allenamenti dei mondiali di scherma, con atleti di  22 nazioni ospiti in Città. Il 28 ottobre D’Agata torna ad Enna per difendere il titolo nazionale. Per entrambi gli eventi la Città di Enna acquisisce un’immagine internazionale, grazie alla presenza della stampa sportiva internazionale e dei servizi della Rai, oltre alla diretta dell’incontro di Boxe, sempre su Rai Sat e Rai 2.

Nel 2011 si rielegge, in un clima di difficoltà,  il CdA dell’Ente Autodromo di Pergusa, che nonostante riesce ad ottenere la licenza internazionale, e rilancia con alcune gare importanti, come i “prototipo” e il “Superstar”, sullo scenario nazionale il circuito pergusino, soffre la mancanza di partecipazione ad alcune gare, vedendosi costretta ad annullare prestigiose competizioni. Da una parte i costi di trasporti per i team automobilistici, anch’essi coinvolti nel turbine della crisi, dall’altra la forte riduzione dei trasferimenti da parte della Regione Siciliana all’Ente Autodromo, determinano uno stato di difficoltà che deve essere affrontata ri-pensando la funzionalità dell’Autodromo.

Nel 2011 Il Comune di Enna ha partecipato ad un bando del Ministero per l’Ambiente, per la realizzazione di stazioni per bike sharing. Nel 2012 abbiamo ricevuto il Decreto di Finanziamento per 217 mila euro e si è dato corso alla gara d’appalto. Attualmente, a causa di un ricorso al Tar di una ditta partecipante, si è in attesa della pronuncia della Magistratura Amministrativa, al fine di procedere alla consegna dei lavori di appalto.

Nel 2012 si sono riaperti, dopo una serie di interventi anche al pubblico, sia Il Campo Gaeta che  la Palestra Polisportiva o Palazzetto di Enna Bassa, e si è ridata alla luce la Piscina scoperta di Pergusa.

Il 2, in occasione della Festa della Repubblica, il Comune in collaborazione con l’Accademia Pergusea e l’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato, ha realizzato una mostra delle Ferrari e di monete dedicate. La mostra è stata inaugurata Nino Vaccarella, campione del mondo, su Ferrari del campionato Prototipi nel 1964.

L’8 giugno inizia la I^ Edizione di “10 Giorni di Sport”, voluta, promossa e coordinata, nonostante le dichiarazioni dei soliti noti “giornalisti amici”, dal Comune di Enna, in collaborazione con il Coni  e le sue federazioni e le Associazioni Sportive Dilettantistiche.  Per 10 giorni in molte piazze e spazi della città 1200 atleti sono stati impegnati in ben 19 discipline. Il grande successo della manifestazione ha avuto il suo culmine con la presenza, nella serata conclusiva dell’étoile internazionale Elisabetta Carnevale, attualmente prima ballerina della White Cloud Opera di Roma.

Il 23 giugno è la volta del Grand Prix nazionale  di Maratona organizzata con i Vigili del Fuoco con la partecipazione di 600 podisti da tutt’Italia che, accompagnati dalle famiglie sono stati ospiti della Città.

L’8 e il 9 luglio, organizzata con la Uisp il Campo di Atletica Leggera “Pregadio” si riempie di bambini e di  aquiloni  per la manifestazione “Volere Volare” con costruzione di aquiloni per i bambini e dimostrazioni di volo.

Infine, con ampia soddisfazione, abbiamo reso il giusto onore al Campione del Mondo di Judo per i campionati Master, all’ennese Salvatore Palillo, facendolo incontrare con gli studenti e con i scolari di Enna, in due manifestazioni dove Palillo ha messo in evidenza più che la gloria del risultato, la costanza, l’impegno e i sacrifici che occorrono per guadagnare questi risultati. E’ stato, seppur in modo diverso, riproporre la premiazione delle “Eccellenze Ennesi” che abbiamo realizzato nel 2011, quando sono stati concessi i ringraziamenti della Città ai cittadini che si sono distinti nei campi della musica, della ricerca e dello sport.

Intanto si registrano sempre più difficoltà per le famiglie a sostenere spese per lo sport dei figli. Così, con Delibera di Giunta, determiniamo la concessione gratuita per l’utilizzo delle strutture comunali, per le società sportive che non fanno pagare ai giovani atleti alcun costo associativo. Il 13 settembre 2012 incontriamo le società sportive a Sala Cerere, per stringere un accordo di onesto rispetto della deliberazione ed evitare imbarazzanti provvedimenti.

 

 

SCUOLE e BAMBINI

Molte volte il buon funzionamento dei servizi o delle strutture non sono tenute in considerazione come esempio positivo poiché, come dice un vecchio detto “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”. Abbiamo posto un gran interesse nella qualità di vita dei bambini e dei ragazzi della Città. Non è un caso che ogni anno, a riapertura delle attività didattiche, le scuole elementari e medie sono state riaperte senza grandi problemi. Non è neanche un caso  che nella graduatoria formulata da Legambiente per l’anno 2010, per l’attenzione rivolta alle scuole il comune di Enna occupa il terzo posto nella classifica italiana.

Nonostante le difficoltà di interventi finanziari statali e regionali, siamo riusciti a prestare  una grande attenizione al ondo dei più giovani.

Ancorché le risorse assegnate dai bilanci comunali degli anni 2010, 2011 e 2012 non sono state abbondanti, tuttavia si sono  assicurati quegli interventi indispensabili di ordinaria manutenzione per garantire l’efficienza di tutti i plessi scolastici. Le risorse di bilancio impiegate sono state  di circa  150.000,00 euro per anno

Dall’anno scolastico 2010-2011 oggi è stata regolarmente assicurata la mensa scolastica nelle istituzioni scolastiche cittadine che attuano il tempo prolungato o il tempo pieno.

Inizialmente il servizio è stato garantito alle scuole secondarie di primo grado”Garibaldi” e “ Savarese” alla scuola primaria”S.Chiara”. Lo sforzo dell’Amministrazione ha consentito di assicurare alle tre istituzioni scolastiche un organico di docenti di gran lunga superiore rispetto alle classi che operano con il solo “tempo normale”.

Dal decorso anno scolastico, il servizio viene assicurato anche alle scuole primarie del I Circolo ( De Amicis) e del IV Circolo ( F.Paolo Neglia)nonché alla scuola dell’infanzia comunale “E.Fontanazza.

L’amministrazione comunale è stata solerte  a  predisporre idonei locali, anche con ristrutturazione degli stessi,in modo da ottenere la prescritta idoneità del competente ufficio sanitario.

Dall’anno 2010 ad oggi, sono stati somministrati  circa 33.000 pasti .

Con deliberazione n°64 del 10.11.2010 il Consiglio Comunale ha approvato apposito regolamento che disciplina l’accesso al servizio mensa scolastica.

A seguito dell’adozione del richiamato Regolamento ,gli alunni consumano il pasto, previo pagamento di un ticket  che viene  determinato  in relazione al costo giornaliero del pasto  e per  fasce di reddito delle famiglie. Ampio è stato il ricorso all’esenzione per le fasce sociali disagiate.

Sono stati  anche assicurati ,con continuità, i servizi di trasporto degli alunni residenti nelle contrade  e che frequentano sia  la scuola primaria sia la scuola secondaria di primo grado,mediante l’affidamento  totale del servizio a ditta esterna nonché  del servizio guida di due scuolabus comunali.

E’ stato dato adempimento a quanto previsto dal regolamento comunale che prevede il servizio anche per gli alunni di Enna Bassa che frequentano la scuola primaria di Contrada Santa Lucia ( IV Circolo),mediante gestione diretta.

E’ stato ,altresì,assicurato il servizio di trasporto agli alunni costretti a servirsi di un mezzo pubblico di linea per frequentare scuole o Istituti non esistenti  nel  Comune o nella frazione di residenza ,mediante il  rilascio di abbonamenti  tramite ditte esistenti nel territorio comunale,concessionarie di percorsi diversi.

E’ stato garantito, previa richiesta dei Dirigenti scolastici, il servizio di trasporto agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, con mezzi e personale in dotazione all’ente, per visite guidate nell’ambito del territorio comunale e  anche fuori del comune non coincidenti con l’orario dei servizi che vengono assicurati quotidianamente.

I servizi della mensa e  dei trasporti – previsti dalla LR 1 /79 – hanno riscontrato il gradimento e la soddisfazione dell’utenza.

Vorrei, , inoltre, sottolineare la continuità con la quale  l’amministrazione ha garantito i due servizi, al contrario di quanto – purtroppo – è avvenuto in altri comuni della nostra provincia e di altri comuni della Regione.

Relativamente alle scuole dell’Infanzia comunali sono stati accolti circa 110 bambini di età compresa fra i 2 anni e mezzo ed i 6 anni, regolarmente iscritti presso gli uffici comunali. L’iniziativa dell’iscrizione anticipata si è svolta con regolarità e puntualità riscontrando una evidente soddisfazione da parte delle famiglie.

In aggiunta alle attività curriculari previste nel normale svolgimento delle attività didattiche educative rivolte agli alunni delle scuole dell’infanzia, sono stati avviati, i seguenti progetti:

“Ma che musica maestra Hello Children”, “Educazione ambientale”, “La magia della lana continua”, “Corpo e benessere”, “Bambini  sulla buona strada”, “Ecomondo”, “Io e i miei dentini”, “I miei occhi due macchine fotografiche”.

Per il mantenimento e funzionamento delle predette scuole, sono state assicurate le forniture di materiale di pulizia, cancelleria, didattico, registri e varie.

Per quanto riguarda invece le scuole primarie e secondarie di I° grado, sono state assicurate, ai sensi della Legge 23/96,  le  forniture di arredi, materiale di pulizia, materiale di cancelleria, materiale didattico, registri, spese varie d’ufficio, mediante l’erogazione di risorse finanziarie, giusto regolamento approvato dal C.C. con deliberazione n. 106 del 4/12/2009.

Inoltre,  ai sensi del vigente regolamento comunale, sono stati  concessi alle predette scuole, dei contributi per la piccola manutenzione ordinaria.

Sono state consolidate le azioni a  sostegno delle famiglie per la tutela del diritto allo studio, attraverso l’applicazione degli strumenti previsti dalla normativa nazionale ( fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo), regionale (borse di studio e buoni libro agli alunni della scuola secondaria di 1° grado) e l’erogazione di contributi per l’assistenza scolastica agli alunni della scuola primaria e secondaria di 1° grado (occhiali da vista e scarpe ortopediche).

Costante è stata la preoccupazione dell’Amministrazione a fare sentire gli alunni partecipi di un’unica comunità educativa , per tale motivo  – in diverse occasioni – hanno assistito , in maniera congiunta, ad eventi culturali tenuti al Teatro Comunale “Garibaldi” , in Sala Cerere o in altre strutture cittadine.

In particolare, al fine di fare conoscere agli alunni le radici del glorioso passato storico della nostra città e al fine di consolidare il loro senso di appartenenza alla comunità cittadina, l’Amministrazione Comunale si è fatta promotrice di incontri – tenuti direttamente nelle scuole o in sale di rappresentanza– per presentare  gli uomini illustri che nel corso dei secoli sono stati motivo di vanto per la città.

Grazie anche alla collaborazione gratuita di esperti e di studiosi della storia cittadina, l’Amministrazione ha inoltre organizzato incontri con gli alunni per fare riscoprire le tradizioni, gli aspetti folcloristici e culturali della città.

Quasi totalizzante è stato il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche nel grande evento per ricordare il 600° anniversario della proclamazione di Maria SS. della Visitazione a patrona della città.

Gli alunni hanno – per l’intero anno . approfondito gli aspetti legati alla storia religiosa e civile della città e come “prodotto finale” vi è stata l’esposizione dei lavori nella galleria Civica e l’esibizione di cori e orchestre nella Piazza Municipio che per l’occasione si presentava stracolma.-

Abbiamo ottenuto il finanziamento di 177 mila euro da parte della Regione per la ristrutturazione dell’Asilo comunale di Via Donizetti ma soprattutto abbiamo dato una sterzata alla riorganizzazione dell’attività lavorativa agli asili nido, per il quale dal 2011 le rette pagate dai cittadini saranno di costo minore, garantendo l’attuale servizio, garantendo, per la prima volta nella storia di questo comune l’apertura degli asili nido anche nel periodo estivo.

Il progetto “Orti in condotta” ha inoltre permesso la realizzazione di una rete, tra associazioni e scuole e fra bambini ed anziani che si sono adoperati per la realizzazione di piccoli orti, coltivati insieme, per l’appunto dai giovani scolari e anziani cittadini.

Ci rendiamo conto delle criticità ancora presenti in alcune scuole e non ne facciamo mistero, ma gli interventi che  abbiamo posto in essere sono diventati parte integrante di quegli indicatori sociali utilizzati dal Sole 24Ore che formula la graduatoria sulla vivibilità delle città italiane e che pone la nostra città al primo posto tra tutte le città siciliane.

BILANCIO

Questo risultato  l’abbiamo conquistato nonostante i limiti del bilancio comunale e le restrizioni del patto di stabilità. L’impossibilità di spendere le somme che i comuni virtuosi riescono a impegnare con progetti esecutivi, rende tutti i comuni e tutte le amministrazioni incapaci, accomunando sia quelli virtuosi come il nostro, con quelli che accumulano avanzo di amministrazione per scarsa competenza organizzativa e amministrativa. Il sondaggio semestrale della Governance, realizzato dall’IPM Marketing per il  Sole 24 Ore  sul gradimento dei Sindaci, conferma infatti un calo per tutti i sindaci eletti da più di un anno e motiva proprio con il Patto di Stabilità la percezione diffusa dei cittadini.

Molto si sarebbe potuto fare se fosse stato consentita una magiore spendibilità da parte del Patto. I bilanci, sono infatti stati redatti tenendo conto dei vincoli estremi contenuti nel Patto, garantendo così che sia il 2011 che il 2012 si sono chiusi senza alcun avanzo di amministrazione.

Il 19 febbraio  informiamo con un comunicato stampa che è quasi impossibile predisporre il bilancio 2011 garantendo tutti i servizi dell’anno precedente. Inizio una serie di consultazioni con i gruppi politici presenti in Consiglio, con i sindacati e con le Associazioni di categoria.  Il 25 febbraio teniamo un Consiglio comunale con la deputazione nazionale e regionale sui tagli agli enti locali e, pur riuscendo a predisporre il Bilancio non faccio mancare alla Città l’azione politica che  mi porta il 15 settembre a guidare i 20 sindaci dell’ennese in un incontro con il prefetto contro i tagli statali.

Come in una replica, il febbraio dell’anno successivo comunichiamo i nuovi tagli dello Stato e il 23 marzo, annunciamo in conferenza stampa l’aumento della Tarsu per gli enti pubblici e un maggior contrasto all’evasione. In quell’occasione chiediamo ai cittadini di aiutare la Comunità, non potendo più contare solo sul sostegno del Comune.

Ulteriori proteste le mettiamo in campo a maggio, quando la Finanziaria regionale pratica ancora ulteriori tagli agli enti locali. E il 14 novembre, convoco i sindaci della provincia di Enna, costituendo una sorta di Osservatorio dei Sindaci che come promo atto firmano un documento contro il patto di stabilità.

Amministrare un Ente locale non è mai stato facile, men che meno lo è in questo periodo di grande depressione economico-finanziaria che spinge la gente a rinchiudersi sempre più spesso in se stessa e a ridurre al minimo i momenti di socializzazione, proprio perché preoccupato per il futuro, ed è spinto a contenere le spese al massimo. Tenere i conti in ordine, però, se si amministra bene, diventa possibile. Questo Comune in questi ultimi anni, dopo la dichiarazione del dissesto, ha avuto la capacità di tenere i conti in ordine e se non fosse intervenuto il patto di stabilità avrebbe avuto la possibilità di realizzare investimenti programmati che avrebbero dato e darebbero a nostro giudizio nuova linfa all’economia locale.

Tenere i conti in ordine è indice di buona e sana amministrazione, bisogna però essere in grado di comunicare questo modo di pensare per far si che le istanze legittime ma a volte non soddisfatte della cittadinanza restino nei limiti delle proprie possibilità di spesa.

Le azioni di questa Amministrazione hanno puntato a tutto ciò, puntando su una riorganizzazione capace di essere al passo coi tempi.  Nonostante permangono, anche dentro gli uffici per motivi culturali difficoltà al cambiamento. Certamente tanto c’è da fare e alcuni dei provvedimenti presi potranno subire delle modifiche per renderli più funzionali ed efficaci. D’altronde non è possibile fare diversamente, considerati i tagli a cui gli enti locali sono stati sottoposti. Per quanto riguarda il nostro Comune le tabelle che seguono risultano essere  chiare nella loro drasticità.

Estinzione dei mutui

Considerato che il rispetto dell’obiettivo programmatico del patto di stabilità non ha consentito l’attivazione delle spese in conto capitale per la realizzazione di opere pubbliche importanti per la città, in quanto non sarebbe stato possibile pagarle dopo la loro realizzazione, abbiamo ritenuto opportuno variare il piano annuale delle opere pubbliche del 2012 stralciando quelle finanziate dall’avanzo di amministrazione.

Tale operazione ha consentito di liberare avanzo di amministrazione che è stato utilizzato per estinguere mutui per un importo di € 1.324.785,52 pagando una penale di circa 12.000 euro.

 

 

Lotta all’evasione

486 alloggi fantasma che hanno portato all’accertamento di circa 175.000 euro di evasione ICI per l’anno 2007 e che nel corso del 2012 potrebbero portare ad un accertamento di circa 800.000 euro per evasione riferita gli anni 2008-2009-2010-2011-2012.

Per i suddetti alloggi verrà accertata anche l’evasione relativa, per i medesimi anni, alla TARSU che si ipotizza aggirarsi a non meno di 250.000 euro.

Passi Carrai: è stato costituito un nucleo che ha avviato accertamenti relativi all’esistenza dei passi carrai e al loro pagamento

Recupero crediti derivanti dall’Ici spettanti per i Capannoni industriali per circa 180.000

Pressione fiscale contenuta:

 

La pressione fiscale è stata mantenuta, rispetto a tutto quello che è avvenuto nel Paese e nella nostra regione in modo particolare, a livelli modesti e , comunque, rispettando sempre le fasce più deboli ed operando seguendo l’assunto che “Chi più ha più deve dare”.

Per l’Addizionale IRPEF  è stata prevista una esenzione per tutti coloro i quali hanno un reddito inferiore a 20.000 euro annui mentre per redditi superiori a tale soglia si sono determinate le aliquote sotto indicate secondo gli scaglioni di reddito complessivo.

 

 

Questa manovra porterà nelle casse comunali un gettito complessivo di € 1.382.000 rispetto ai 220.000 euro del 2011.

Si è deciso poi di aumentare l’IMU per tutto ciò che non è considerata prima abitazione, portando allo 0,86% la relativa aliquota e mantenendo allo 0,4% quella relativa alla prima abitazione e allo 0,1% quella relativa i fabbricati rurali È da evidenziare il fatto che, comunque, l’intera comunità dovrà versare una somma pari a circa 7.527.000 euro (ICI 2011 = 3.257.000) di cui 3.200.000 euro andranno nelle casse dello Stato.

Il Sole 24Ore classifica la

A fronte di questi aumenti si sono operate anche delle riduzioni sia per la TOSAP che per la TARSU.

Per la tassa per l’occupazione del suolo pubblico tale riduzione ammonta mediamente al 10% rispetto alle tariffe adottate per il 2011. Tale operazione è fatta nella consapevolezza del momento di grande difficoltà che attraversano le attività produttive con l’intenzione di contenere, così, fenomeni depressivi.

In questi tipi di interventi bisogna riconoscere il ruolo responsabile e costruttivo che hanno recitato le forze di opposizione e il lavoro fatto in commissione bilancio.

Case popolari

Sono stati regolarizzati circa 30 contratti di locazione che da moltissimi anni erano rimasti in sospeso. Attraverso questi provvedimenti si sta quasi normalizzando il processo di Assegnazione – Contratto di locazione – Pagamento canone di affitto – Ricatto degli alloggi di edilizia residenziale e popolare.

Nel corso di questi anni si stanno regolarizzando i pagamenti anche dei canoni pregressi e ciò ha consentito di mettere in vendita una parte del nostro patrimonio. Nel corso del 2012 sono stati stipulati 15 atti di vendita tra cui i primi delle storiche case delle palazzine cosiddette “tre stelle” di Enna bassa, mentre per altri 20 si sta perfezionando la documentazione necessaria al passaggio di proprietà.

 

Accatastamento – stima – bando per alienazione patrimonio comunale

Si è proceduto ad accatastare e stimare parte del patrimonio comunale che è stato inserito in un piano di alienazione. E’ stato emanato un bando pubblico per l’acquisto che, non ha visto la partecipazione di nessun acquirente. Una maggiore pubblicità e tempi più distesi per presentare le offerte potrebbero dare maggiori risultati.

Rideterminazione dei canoni di locazione del patrimonio comunale

Si è attivata la procedura per la adeguare i canoni di locazione ai valori di mercato e si è posta una maggiore attenzione alla riscossione di quanto dovuto.

Direttiva sulla riorganizzazione dei servizi telefonici e razionalizzazione della relativa spesa

La razionalizzazione della spesa è condotta lungo tre principali direttrici di intervento: la “rimodulazione” di alcuni contratti in essere che hanno evidenziato una struttura negoziale tale da poter rendere la prestazione più economica, mantenendo i livelli di efficienza ed efficacia rispetto alle esigenze dell’amministrazione; la cessazione delle linee e dei servizi non più di interesse dell’amministrazione; la razionalizzazione delle risorse mediante la ridefinizione dei criteri d’uso e l’ottimizzazione delle risorse assegnate.

È bene sottolineare come da uno studio preliminare condotto dal servizio informatico, l’applicazione delle attività porteranno sul Bilancio comunale una riduzione della spesa corrente per un totale presunto pari a 50 mila euro e dall’utilizzo più oculato e parsimonioso dei servizi di telefonia e internet si otterrà anche una maggiore funzionalità degli uffici comunali.

Per le chiamate uscenti l’operatore del centralino comunale fornirà supporto al personale dipendente che per compiti d’istituto abbia la necessità di fare una chiamata di telefonia mobile. Il centralinista avrà cura di annotare su apposito registro il nominativo del dipendente, la data, l’ora e il numero chiamato.

Per i cellulari di servizio abilitati al traffico esterno verranno rivedute tutte le autorizzazioni nel tempo concesse, in modo da limitare queste ultime alle reali necessità. Per tutti gli assegnatari di un telefono cellulare viene posto il limite di traffico nella misura di 50 euro bimestrale (esclusa tassa di concessione governativa). Il computo totale del budget assegnato verrà conteggiato a fine anno. Le eventuali eccedenze dovranno essere debitamente giustificate e, nel caso non comprovate, verranno decurtate dai compensi percepiti: indennità nel caso di amministratori o consiglieri comunali; dallo stipendio nel caso di dirigenti o dipendenti.

Tempo di razionalizzazione anche per le scuole statali, comunali e per gli asili nido: tutti i plessi scolastici in cui non siano funzionanti gli uffici di segreteria e di presidenza dovranno avere una linea telefonica diretta da utilizzare esclusivamente per le telefonate d’ufficio verso le proprie segreterie didattiche e per le telefonate di emergenza. Solo i plessi scolastici in cui sono funzionanti gli uffici di segreteria e di presidenza le verranno dotate di una linea Adsl.

I centralini delle scuole Neglia, De Amicis, S. Chiara, Garibaldi, Pascoli e Savarese, recentemente rinnovati, verranno mantenuti in funzione. Alle linee attestate ai centralini verrà applicato il codice di blocco che le rende di fatto abilitate solo per le chiamate distrettuali, numeri verdi e numeri di emergenza . Per le segreterie didattiche è prevista l’assegnazione di un cellulare con profilo tariffario Consip. Alle predette linee si applica un limite di traffico di 40 euro bimestrali e le eventuali eccedenze di spesa verranno addebitate alle scuole

OPERE PUBBLICHE

L’Amministrazione ha agito, ovviamente, oltre la soglia del bilancio ordinario, cercando di conquistare e di riconfermare finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche. Anche questa azione è stata rallentata dalle difficoltà determinate dalla crisi nazionale e regionale e dalla “cinghia stretta” dei canali finanziari.  Per questa ragione ci siamo mossi cercando di stimolare iniziative private, seppur le stesse risentono della congiuntura finanziaria sfavorevole.

Tra le iniziative ancora in itinere, quella intrapresa con il Ministero della Giustizia e il Dap per il trasferimento dell’Istituto Penitenziario, e con il Ministero all’Agricoltura per il progetto “AgriCultura”.

In Conferenza dei Servizi presso il genio Civile è stato approvato il progetto di rifacimento della rete idrica della Città e si è arrivati alla firma del FAQ, solo che la Regione non ha provveduto alla propria parte del finanziamento dell’opera.

Relativamente al finanziamento per le opere di completamento del Ciss a Pergusa, dopo la nota  inviata a marzo del 2011 a firma congiunta con la Presidenza del Consiglio Comunale al Ministro Balduzzi, l’APQ è stata firmata ed attualmente manca il Decreto di finanziamento del Ministero per l’Economia.  Ho già fissato con il Direttore del Dipartimento del Ministero un appuntamento per una ulteriore verifica e sollecito e mi recherò a fine Marzo al Dicastero insieme al Commissario dell’Asp di Enna.

Il Parco progetti del Comune ci ha consentito di partecipare a diversi bandi di finanziamento, anche se non tutti sono andati a buon fine. Siamo stati esclusi dai finanziamenti per impianti sportivi, relativamente all’intervento di riqualificazione e miglioramento funzionale del campo di calcio di Pergusa. L’intervento al momento non finanziato va comunque a collocarsi nel  “monte progetti” che questa Amm.ne ha avuto cura di formare per poterlo prelevare ed utilizzare in un prossimo futuro, laddove la Regione dovesse  impinguare la linea di intervento  o per partecipare ad un successivo bando pubblico.

Intanto, relativamente ai Lavori Pubblici, sul finire del 2010 è pervenuto al Comune il finanziamento regionale, per 5 progetti c.d.  “cantieri di lavoro”, che hanno consentito l’occupazione di circa 180 lavoratori e  la realizzazione di marciapiedi a Enna Bassa, la pavimentazione di diversi tratti stradali, a monte del Villaggio Pergusa, nei piazzali antistanti il cimitero comunale e la sistemazione di viali e muretti all’interno del cimitero, oltre alla pavimentazione e opere di presidio della strada di accesso all’ingresso secondario;ulteriori interventi sono stati adottati al Cimitero Comunale, divenuto comunque oramai insufficiente a soddisfare le richieste di loculi o suoli.  

Con fondi dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente è stato  finanziato nell’aprile 2011 il progetto esecutivo dei lavori di  “Consolidamento delle pendici sottostanti l’abitato di Enna  a valle della “zona S. Pietro” dell’importo di  € 1.200.000,00. La gara di appalto dei lavori, già effettuata, è stata caratterizzata da un contenzioso fra i concorrenti in merito alle decisioni assunte dalla Commissione di gara ed è  ancora adesso pendente presso il TAR.  La consegna e l’esecuzione dei lavori è pertanto rinviata alla decisione del Tar.

In collaborazione con la Provincia Regionale, l’Università Kore, l’E.R.S.U. e del Ministero dell’Ambiente che ha concorso con la quota di finanziamento più rilevante, è stato finanziato per 410.000,00 euro, la realizzazione di cinque ciclo-stazioni e due pensiline fotovoltaiche per implementare un sistema di bike-sharing. L’appalto è stato aggiudicato ma la stipula del contratto è stata  fermata  a seguito di ricorso al TAR dell’impresa seconda classificata. Il contenzioso si è concluso con l’accoglimento del ricorso e si è in attesa della notifica della sentenza per gli adempimenti di ratifica dell’aggiudicazione e l’avvio dei lavori che si presume possa avvenire entro l’Aprile prossimo.

Il villaggio Borgo Cascino è stato interessato da due interventi. Il Comune ha partecipato ad un bando dell’Assessorato Regionale Agricoltura ai sensi della misura 3.2.2 “sviluppo e rinnovamento del villaggio” del PSR 2007-2013,   tendente al finanziamento di interventi di recupero di antichi villaggi rurali. Ha presentato due progetti, uno riguardante il Villaggio Pergusa e l’altro riguardante il Villaggio Borgo Cascino. A conclusione  dell’istruttoria delle domande presentate,  la Regione ha ritenuto di finanziare soltanto il “progetto di sviluppo e rinnovamento del villaggio Borgo Cascino” che prevede i seguenti interventi:   il recupero del borgo rurale con  la ripavimentazione della piazza e la creazione di parcheggi; la realizzazione di un centro di promozione del Piacentino ennese (già  classificato come prodotto D.O.P.) e di un centro per la promozione della produzione locale di tessuti, in collaborazione con una cooperativa onlus e un centro per la conoscenza e la divulgazione delle peculiarità produttive, culturali e monumentali del territorio. Conclusa la fase di redazione del progetto esecutivo ed acquisizione dei visti e pareri di legge, il progetto, dell’importo complessivo di  €. 1.000.000,00,  è stato appaltato nel corrente mese di marzo.  Si è in attesa delle verifiche documentali per poi procedere alla stipula del contratto e al successivo avvio dei lavori che potrà avvenire nel prossimo mese di aprile.

Inoltre, in attuazione della linea di intervento 2.3.1.4 del PO FERS 2007-2013 l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ha finanziato al Comune di Enna un intervento di   €. 270.000,00 riguardante un’area ad elevato rischio di desertificazione, così indicato nella carta della vulnerabilità al rischio di desertificazione, qual è quella   circostante il Villaggio rurale “Borgo Cascino”. Il progetto denominato “Interventi di prevenzione dei fenomeni di desertificazione in località Borgo Cascino” prevede interventi di ingegneria naturalistica  volti a contrastare i fenomeni di erosione superficiale, causa principale  del degrado della vegetazione. Il progetto esecutivo è stato già redatto e pertanto è prossimo ad essere appaltato. Le relative procedure dovrebbero avere termine entro l’aprile del corrente anno.

Relativamente al miglioramento della sicurezza e dell’efficienza energetica, il Comune ha presentato progetti che sono stati approvati e con fondi della Comunità Europea che  mirano ad incrementare la qualità, l’eco-sostenibilità e la sicurezza delle infrastrutture scolastiche e a  potenziare le strutture per garantire la partecipazione delle persone diversamente abili e più in generale per  migliorare la qualità della vita degli studenti.  Le scuole di primo grado che hanno ottenuto il finanziamento sono la Scuola Media “G. Garibaldi”, la Scuola Media “N. Savarese”, la Scuola “F.P. Neglia”, sezione di Pergusa, e l’ Istituto comprensivo S. Chiara per la sistemazione della Palestra S.Onofrio. Ogni finanziamento è di 350.000 euro, per un torale di 1.400.000 euro. L’appalto degli stessi si prevede che possa avvenire entro giugno del corrente anno.

A seguito di finanziamenti regionali sono stati progettati e appaltati due  interventi di manutenzione straordinaria: il primo  presso la “Scuola Pascoli” di €. 180.000,00 ed secondo  presso la “Scuola Donizzetti” per €. 200.000,00 circa.

Infine, nell’esiguità delle risorse e soprattutto nei limiti dati dal Patto di Stabilità, si è provveduto agli  interventi necessari a consentire l’agibilità del Tribunale di Enna, oltre che il Teatro “Garibaldi”, il Campo di calcio G. Gaeta, il Palazzetto dello Sport Enna Bassa, le piscine scoperte di Pergusa.

Di maggior peso è invece l’intervento di “manutenzione straordinaria dei prospetti della sede principale del Comune di Piazza Coppola” in ragione del loro carente stato di manutenzione  manifestatosi anche con la caduta di calcinacci. L’intervento  è tuttora in corso di esecuzione.

Per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade sono stati investiti 347.000 euro

Particolare evidenza meritano i sotto elencati progetti definitivi approntati per l’attuazione dei piani  P.I.S.T. della coalizione “Centro Sicilia” e per l’attuazione del P.I.S.U. “In  divenire Percorsi di riconnessione”  in attuazione dell’Asse VI “Sviluppo Urbano Sostenibile” del FESR Sicilia 2007-2013.

I progetti PIST prevedono la realizzazione del “Parco archeologico urbano Castello di Lombardia-Rocca di Cerere” per un importo di  € 1.265.000; la Rifunzionalizzazione del Castello di Lombardia di Enna con recupero della storica funzione teatrale per un importo di 3.200.000 euro; la riqualificazione del parco storico della Torre di Federico II, per 980.000 euro; il Restauro e recupero del Complesso dei Benedettini per un importo di 11.118.385 euro; la realizzazione del Centro di coordinamento provinciale degli organismi operanti nel campo socio assistenziale, ubicato nella sede dell’ex Macello comunale, per 1.350.000 euro; la conversione in giardino pubblico della superficie alberata a valle della Casa di Riposo di Enna Bassa,  per un importo di 470.000 euro.

Questi progetti, ancorché utilmente collocati in graduatoria, non sono al momento  finanziati per l’esaurimento dei fondi assegnati alle rispettive linee di intervento.  Gli interventi al momento non finanziati vanno comunque a collocarsi nel  “parco progetti” in attesa di poterli prelevare ed utilizzare in un prossimo futuro, laddove la Regione dovesse  impinguare le rispettive linee di intervento  o per partecipare a  successivi bandi pubblici.

Sono invece già stati finanziati,  i progetti “Integra. Sportello di segretariato sociale e accesso ai servizi della città ubicato nei locali comunali di via Resistenza”,  per un importo di 520.000 euro e il “Sistema di Data Warehouse Geografico”, relativo alla fornitura di nuovo software per legare fra loro gli esistenti “data base” (anagrafe, tributi, concessioni edilizie, catasto fabbricati, etc..) in possesso ai vari uffici e consentire una migliore efficienza nella gestione dei servizi e nella individuazione di eventuali fenomeni di elusione e/o evasione dei tributi e tasse, per un importo di 92.400 euro.

Di questi ultimi due progetti finanziati, è stato già approntato il progetto esecutivo e si sta procedendo all’appalto. Si prevede l’avvio dei lavori e forniture entro aprile/maggio del corrente anno.

Relativamente al Settore Territorio e Ambiente, il Comune ha realizzato i progetti di bonifica per le coperture delle palestre delle scuole Garibaldi e De Amicis, a suo tempo realizzate con lastre ondulate di cemento amianto, accedendo alle disponibilità finanziarie della struttura commissariale preposta all’emergenza ambientale in Sicilia. I due interventi, finanziati per gli importi di 180.000 e 140.000 euro, sono stati già stati realizzati.

Infine, all’interno dei Contratti di Quartiere, per l’intervento di riqualificazione urbana che riguarda il quartiere S. Pietro – Lombardia, il Comune ha ottenuto un finanziamento di 7.500.000 euro. Il progetto è attualmente al vaglio dell’Assessorato Territorio e Ambiente per le verifiche di non assoggettabilità alla VAS, posto che  non determina impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale.

In coerenza con le indicazioni del Consiglio Comunale, abbiamo destinato 30.000 euro per il concorso di idee che determini la migliore utilizzazione possibile, sotto l’aspetto urbanistico ed ambientale, dell’area individuata come “Parco Urbano” ad Enna Bassa.

Relativamente alla “Questione Antenne” di Montesalvo, diverse volte le amministrazioni che si

sono susseguite, hanno provato a contrastare la presenza delle antenne, anche con ricorsi al Tar,regolarmente persi poiché, nonostante l’ingombrante presenza dei ripetitori, risultano in regola con le normative ministeriali. Per questo motivo, a tutela della serenità dei residenti dell’area, abbiamo ricercato un nuovo percorso, silenzioso e lungo, che ha visto coinvolti il Ministero delle Telecomunicazioni, l’Assessorato Territorio e Ambiente e tutti gli operatori che hanno installato presso quel sito gli apparati di trasmissione e diffusione di  segnali radio e video, finalmente sul finire del 2012 è stato approvato il Piano di Bonifica che attraverso una nuova  dislocazione delle antenne porterà l’esistente inquinamento da radiazioni elettromagnetiche a valori inferiori a quelli previsti dalle norme vigenti. L’intervento è  a totale carico degli operatori privati proprietari degli apparati di trasmissione. Agli stessi è stato trasmesso il provvedimento di approvazione del “Piano” e l’Amministrazione dovrà vigilare, attraverso i propri uffici, per fare in modo che lo stesso venga attuato nel più breve tempo possibile. Sempre con riferimento ai potenziali rischi dovuti all’inquinamento elettromagnetico, al fine di bloccare presso il sito di Montesalvo nuovi insediamenti di apparati di trasmissione radio-TV e telefonici,  è stata impegnata da questa Amministrazione la somma di circa € 5.000,00 da destinare al Ministero delle Telecomunicazione perché ricerchi e localizzi un nuovo sito esterno al centro abitato dove insediare le eventuali nuove richieste.

Sempre in tema di inquinamento, relativamente a quello acustico, a fine 2012 è stato dato incarico per redigere il Piano Acustico Comunale, come voluto dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico n. 447/95 che ha stabilito i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico.

Considerata l’importanza e la posizione strategica della Riserva di Pergusa, l’Amministrazione ha ritenuto indispensabile una programmazione urbanistica, tale da rendere fruibile l’area della riserva e contemporaneamente evitare la compromissione dell’habitat naturale della stessa. Il progetto urbanistico già completo è pronto per essere portato all’esame del Consiglio comunale, una volta completata la procedura VAS per cui è già stato interessato il competente Assessorato Territorio e Ambiente.

Infine, il Piano Regolatore Generale. L’iter approvativo  del PRG ha subito un imprevisto  ostacolo in una nuova direttiva dell’Assessorato Regionale Ambiente che ha reso obbligatoria la verifica ambientale strategica anche per i piani regolatori i cui iter di redazione sono iniziati prima del luglio 2007. Tale circostanza ha comportato la restituzione  del Piano da parte del Consiglio Comunale a cui era stato inviato per l’adozione, e il conseguente affidamento di un incarico a professionista specializzato per la redazione degli atti progettuali consequenziali. L’auspicio dell’Amministrazione è quello di avere al massimo entro il primo semestre di quest’anno tale nuovo elaborato progettuale e così riprendere l’iter approvativo in C.C., al momento sospeso.

L’anno 2012 si è caratterizzato anche per il caso di scivolamento del muro di sostegno in un cantiere privato. Tratto l’argomento solo per potere affermare che in quello, come in altri casi di Protezione Civile, l’Amministrazione si è mossa immediatamente ponendo in essere tutte le condizioni necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini. Così avviene molte volte, seppur in condizioni meno evidenti, ed anche in conseguenza di eventi meteorologici eccezionali, in inverno con forti piogge e neve ed in estate con incendi che interessano aree abitate. Pochi giorni fa, dopo la caduta di un pino di fronte al Tribunale che ha coinvolto diverse auto provocando un ferito, ho ordinato l’abbattimento degli alberi che si trovano in condizioni di critica stabilità, per evitare il ripetersi di tali circostanze.

Traffico e Riqualificazione Urbana

Purtroppo le condizioni del Patto di Stabilità non ci hanno concesso di intervenire nelle opere di riqualificazione urbana, che sono state già programmate e, in alcuni casi indicate con la segnaletica orizzontale, come nel caso dell’allargamento del percorso pedonale in Via Roma bassa, riducendo i parcheggi per le auto.

Lo stesso vale per la riqualificazione dell’attuale Piazza Mazzini e di Piazza Garibaldi. Nel Febbraio dello scorso anno iniziò una diatriba in città, frutto anche di una disinformazione complessiva, artatamente alimentata. Solo con la presentazione del progetto di riqualificazione è stato finalmente sciolto il nodo che vedeva contrapposti in una “guerra inventata” sostenitori di Mazzini e sostenitori della Madonna della Visitazione.  Il progetto presentato in Soprintendenza, prevede le riqualificazioni delle due piazze, con il trasferimento della effige dello Statista e padre dell’Italia unita nei pressi del Palazzo del Governo, come riconoscimento adeguato. Il progetto è stato parzialmente diniegato dalla Soprintendenza e si è in corso di redazione di nuovo progetto che verrà presentato al Consiglio ed alla Città.

Dobbiamo orientarci verso una maggiore attenzione al cittadino più che all’automobile del cittadino, anche perché questa città, per la sua posizione orografica, non è in condizione di assorbire il flusso e la presenza di automobili.  La congestione veicolare è stata alleggerita con alcuni interventi, ed altri ne stiamo ponendo in essere, come l’obbligo per gli autobus di linea ad entrare in città utilizzando la parallela del Viale Diaz  e il Corso Sicilia. Immediatamente abbiamo ricevuto decine di proteste da parte di chi, venendo da fuori città, aveva la fermata in Piazza Balata. Abbiamo “resistito” alle proteste, con il risultato di decongestionare il centro Storico da più di 100 autobus nell’arco della giornata.

E’ stata applicata una sorta di Tolleranza Zero per gli automobilisti indisciplinati, con un aumento delle multe e dal 10 settembre dello scorso anno sono stati avviati i lavori  ad Enna Bassa per l’eliminazione dei semaforo e delle interminabili code nelle ore di punta.  I lavori, sospesi per le condizioni climatiche, verranno ripresi e completati nei giorni a venire.

Dicevo la questione traffico non è di facile soluzione per la condizione orografica ma anche per il lflusso veicolare. In media, ogni giorno, da Enna Bassa verso Enna Alta transitano in media circa 10.000 autoveicoli, compresi 112 autobus, oltre a mezzi pesanti, come i veicoli commerciali. La questione viene complicata dalla chiusura della strada “Panoramica” che concentra ulteriormente il traffico nelle troppe poche strade d’accesso. Colgo l’occasione per ricordare, con grande onestà,  che la Provincia Regionale ha già ricevuto il Decreto di Finanziamento, grazie alla costante determinazione del Vice Presidente Antonio Alvano.

Vi rendete conto che solo un sistema alternativo di trasporto pubblico può risolvere il problema, per questo sto lavorando di concerto con gli uffici per un Progetto di Finanza apposito che riteniamo di potere illustrare nelle sue forme preliminari nei prossimi mesi.

Personale del Comune

Tutto quello che è stato realizzato o tentato si deve anche alla partecipazione attiva del personale del Comune di Enna.

E’ ovvio che ogni dipendente, qualunque sia il ruolo, compie il proprio lavoro con attaccamento al dovere e con risultati diversi.  Da tanta diversità possibile, come diverso è ogni essere umano, emerge però un elemento diffuso che non può più essere sottaciuto né consentito: la scarsa capacità al cambiamento.

Considero l’organizzazione della Struttura comunale come un corpo elastico che deve essere capace di adattarsi alle esigenze nuove della Città e non come un corpo burocraticamente rigido, al quale i cittadini devono sottostare. Ogni anno, ma anche per periodi più corti, si registrano nuove necessità ed emergenze che devono essere affrontate con le risorse finanziarie ed umane del quale il Comune dispone.

La situazione attuale è di 224 unità a tempo indeterminato, 60 unità a tempo determinato, 107 Asu e 137 impegnati nei Cantieri di Servizio.

I c.d. precari, inoltre, stanno vivendo  una situazione davvero critica, in quanto registrano gravi ritardi da parte della Regione Siciliana e la mancanza di liquidità da una parte e di fondi per il bilancio regionale, rendono possibile uno stato di disagio a partire dal luglio prossimo.  Non è una situazione nuova, ma sicuramente più grave degli anni passati, considerati i “buchi” che il Governo regionale riscontra quasi quotidianamente nelle pieghe del redigendo bilancio. Già nel dicembre del 2011 denunciai fortemente il rischio che scoppiasse il caso dei precari. Lo feci utilizzando lo strumento forte e non violento dello sciopero della fame durato per 6 giorni, fino a quando non è intervenuta l’Assessora Regionale agli Enti Locali Caterina Chinnici.

Permane una seria preoccupazione per i nostri lavoratori, la cui fine dell’attività segnerebbe un passo irreversibile per l’attività della sana amministrazione. Serve una nuova e più determinata posizione dei sindaci e dei consigli comunali, oltre che dei partiti politici e dei sindacati.  Ho avuto modo di affermare all’Assemblea dei Sindaci del circondario sul precariato svoltasi a Catenanuova il 22 ottobre 2012, che questi lavoratori non sono un peso ma una risorsa per gli Enti Locali. Se non si cambia la prospettiva con la quale si interviene sullo spendig review non si troverà una soluzione adeguata alla crisi degli enti locali.

Nessuno pensi che il solo fatto di essere precario significhi potere fare facilmente a meno della loro capacità acquisita, né tantomeno, nessuno pensi che essere dipendente a tempo indeterminato possa significare fare o non fare quello che si vuole.

Questa Amministrazione ha a cuore il benessere dei propri dipendenti ma, prima ancora di essi, ha a cuore il benessere dell’intera comunità, per questo chi lavora duramente deve essere premiato ma chi sbaglia deve pagare.

Sono stati aperti diversi procedimenti disciplinari, nel clima di riservatezza necessario,  e prese di posizione pubbliche, in occasione  dell’inchiesta aperta per furto di benzina e, soprattutto per la gravità sociale ed etica,  per l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Enna su presunta attività sessuale con giovane di minore età. Non ho avuto nessuna difficoltà né titubanza ad annunciare che se il dipendente comunale coinvolto dovesse risultare colpevole nell’ambito del procedimento, farò ogni azione utile al suo licenziamento, al fine di salvaguardare l’immagine dell’Ente.

Con la stessa determinazione, dopo la tragedia della Concordia dove ha perso la vita la nostra apprezzata dipendente Luisa Virzì, ho annunciato e dato mandato all’Avvocatura, per la Costituzione di Parte Civile a tutela della Città di Enna.

Dopo il trasferimento della Dottoressa Mariangela Caponnetti alla Provincia regionale di Messina, alla quale va il mio ringraziamento,  si è insediato come Segretario generale del Comune di Enna il Dott. Domenico Tuttolomondo, che ho già avuto modo di apprezzare per la sua capacità  e determinazione nell’affrontare soprattutto l’idea di riorganizzazione del Personale.

Nonostante infatti diversi tentativi di assestamento, e il miglioramento di alcuni servizi, altri sono ancora da potenziare e implementare e, senza esitazione, tutti i dipendenti verranno chiamati ad un ulteriore impegno di collaborazione con le determinazioni strategiche dell’Amministrazione. Il tutto ovviamente nel rispetto delle condotte normative e sindacali, ma senza alcun tentennamento. D’altronde, la porta del Comune è sempre aperta per chi vuole ricercare altrove nuove esperienze lavorative.

VISIBILITA’ DELLA CITTA’

In questi due anni e mezzo la Città di Enna ha inoltre conquistato una visibilità maggiore, sia nel territorio provinciale e regionale che in quello nazionale e a volte internazionale.

Quando nel 2011 si incorreva nel pericolo dell’eliminazione della sola provincia di Enna in Sicilia, giusto Decreto Consiglio dei Ministri del 13 agosto, insieme al Presidente della  Provincia Pippo Monaco ho immediatamente convocato quelli che sono stati definiti gli “Stati Generali”.

IL 2 settembre, agli Stati Generali aderiscono tutti i comuni dell’ennese e la deputazione nazionale e regionale, i sindacati e le associazioni di categoria.  La Regione Siciliana interviene con l’Assessore Armao che annuncia che la Regione non è ancora pronta per la soppressione della provincia.  Oggi corriamo lo stesso pericolo, seppur il tentativo legislativo della Regione Siciliana prevede un riassetto complessivo di tutte le province siciliane. Ciononostante ritengo necessario non abbassare la guardia e ritengo che già il prossimo mese sia necessario riconvocare gli Stati Generali e invitare il Governo Regionale a spiegare quale percorso intende affrontare per ridefinire i confini provinciali o dei cosiddetti consorzi di enti locali.

Non è stata l’unica mobilitazione promossa da questa Amministrazione. Già nel 2010, ho convocato ad Enna una riunione dei sindaci della Sicilia che ha visto la partecipazione bipartisan di significativi comuni isolani, come Bronte, Caltagirone, Gela, Acireale,oltre a quelli provinciali e a molti comuni limitrofi.

Diverse personalità hanno inoltre reso onore alla nostra Comunità. Sono stati ospitati in incontri privati dal Sindaco della Città di Enna, Il Presidente del Copasir Massimo D’Alema,  il Ministro all’Agricoltura Saverio Romano, il Segretario Nazionale del PD Pierluigi Bersani, il Vice Segretario Nazionale del PD Enrico Letta, Il Segretario Nazionale del SEL Niky Vendola, il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, il leader del Partito Radicale Marco Pannella, lo Speaker del Partito Labourista Maltese Anglu Farruggia, Il Colonnello Tony Battista, Responsabile per la Difesa del Governo del Canada,  Il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia Riccardo Amato, Il Comandante Generale della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, il Console della Tunisia Abderrahmen Ben Mansour, il Console Generale del Regno di Marocco Youssef Balla, il Console della Russia per la Sicilia e Calabria Vladimir Korotkov, l’Ambasciatore della Bosnia Erzegovina Branko Kezic, ed altre autorevoli personalità già citate, del mondo dello Sport, come il campione del mondo di scherma Aldo Montano o del mondo cattolico, dal Presidente della Cei, Sua Eminenza Angelo Bagnasco a tutti i cardinali che hanno reso onore al Giubileo ennese del 2012.

Ancora, il Comune di Enna si è reso partecipe in diverse iniziative di valenza nazionale, aderendo a diversi appelli, tra gli altri a quelli contro la pena di morte promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, per il risparmio energetico promosso da Radio 2, contro le trivellazioni del Mare Mediterraneo promosso da Greenpeace, partecipando ad alcune manifestazioni, come “I Cento Passi dei Sindaci” in ricordo di Peppino Impastato, svoltosi a Cinisi il 9 maggio 2011 o essendo chiamato come relatore, in occasione di convegni nazionali, nella qualità di Sindaco, su Diritti Umani e Territorio, alla Camera dei Deputati o sulla Sicurezza Urbana nel Convegno internazionale di Malta. Per ultimo, il già citato riconoscimento come città virtuosa contro la violenza di genere, a Milano insieme allo stesso comune meneghino e alla Città di Reggio Emilia.

Enna Riparte: un’azione di rilancio

Ovviamente resta ancora molto da fare, nonostante ci consideriamo soddisfatti per quello che siamo riusciti ad ottenere in un contesto così difficile a causa della crisi che sta attanagliando l’Italia. Ci sono questioni che si devono necessariamente risolvere e per le quali serve un sostegno da parte di tutti gli attori che possono contribuire alla soluzione. Siano essi presenti in Consiglio Comunale o meno.

Per questo motivo sto incontrando tutte le forze politiche, indipendentemente dal posizionamento in Aula, i Sindacati, le Associazioni di Categoria. Perché ognuno possa esprimere una “visione” della Città che renda il programma di questa seconda fase dell’Amministrazione, ancora più completo.

Perché il momento risulta ancora più gravato dai dati che arrivano dalla Regione Siciliana. Il primo assolutamente economico-finanziario: 2 miliardi e 700 milioni di buco che impediscono un’azione fluida da parte del Governo regionale e la previsione di trasferimenti per gli Enti Locali siciliani non ancora prevista, insomma ancora pari a zero. Il secondo dato è do prdine politico amministrativo, avendo votato il Parlamento Siciliano ieri sera una legge che di fatto abroga le province, ma lo fa al buio, rimandando ad ulteriore legge da emanarsi entro dicembre. Ad oggi non ci sono certezze, essendo materia di voto in aula parlamentare, di come saranno costituiti i liberi consorzi che sostituiranno le province regionali ed essendo la nostra la più piccola, non sappiamo se riuscirà a resistere alle tentazioni di tagli alla spesa “senza se e senza ma”. Personalmente nutro la preoccupazione che potrebbe trasformarsi in un aumento dei Consorzi con il rischio di aumento della spesa, ma allo stato resta frutto di elucubrazioni mentali visto che il testo della legge non da alcuna indicazione in tal senso. L’unica novità della nottata è stato l’emendamento approvato che prevede le elezioni di secondo grado, determinando un deficit della partecipazione popolare.

Il terzo elemento di novità consiste nello stallo nel quale si è venuta a trovare la Nazione, con una rappresentanza parlamentare al Senato che rende difficile la costruzione di un Governo stabile che possa affrontare la grande sfida con l’Europa del rigore della Merkel, sempre più somigliante per i cittadini ad un rigor mortis della società sana e produttiva del Paese, delle famiglie, delle scuole e di tutte le agenzie fondamentali a garantire la crescita e lo sviluppo dei giovani e dei giovanissimi.

L’elezione del Presidente della Camera, con Laura Boldrini e del Presidente del Senato Pietro Grasso risolvono intanto un querelle gravissima, consentendo di procedere prossimamente all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

E’ un momento difficile per l’Italia e per le comunità italiane, determinato da diverse cause, trasformate in accuse e in tentativi di difesa dagli attori che sono stati partecipi alla gestione del Paese.

Oggi occorre recuperare il sano principio della responsabilità e farlo ad ogni livello. Passando da una concezione necessaria in democrazia come quella dei “numeri” a quella più difficile ma oramai inequivocabile della “condivisione”

Ritengo infatti che mai la ragione sta da una sola parte e che si debba ricorrere alla forza dei numeri, che pur resta un principio importante della Democrazia, solo se ogni tentativo di condivisione e di compartecipazione dovesse risultare vano. Deve sempre essere un momento secondario, sussidiario alla ricerca di una condivisione quanta più larga possibile che passa dal sano principio della buona amministrazione, della responsabilità dei ruoli, dal buon senso e dalla volontà di migliorare le condizioni di vivibilità della Comunità.

Una Comunità che sta facendo tesoro dell’esempio che ci è venuto dal Vaticano che ha appena superato uno dei momenti più difficili della storia contemporanea della Chiesa, conclusasi con le dimissioni di Joseph Ratzinger.

L’elezione di Jorge Mario Bergoglio, a Sua Santità Papa Francesco, viene oggi seguita con attenzione da tutto il mondo, proprio per la capacità di umiltà e di semplicità che il Santo Padre ha dimostrato già nei primi minuti successivi alla sua nomina.

Questi segnali conflittuali, crisi e rilancio, sembrano diventati una costante e non può essere altrimenti. L’alternativa sarebbe infatti una rassegnazione agli eventi della vita che, invece, dobbiamo determinare e modificare a favore delle Comunità. Ogni istante è determinante nell’individuare migliaia di possibilità diverse che si aprono come effetto alle cause che mettiamo in campo.

Anche la nostra Comunità ci richiede un impegno maggiore, quanto maggiore è la difficoltà che sta attraversando.

Ci chiede innanzitutto un atto di umiltà, ci chiede di ri-mettere in discussione anche gli assiomi ai quali siamo stati legati per troppo tempo. Ci chiede di interpretare i tempi e farci promotori di iniziative concrete per la risoluzione dei problemi.

Ci sono questioni che vanno affrontate con priorità, altri che devono essere affrontati con serietà ed altri che probabilmente non riusciremo a risolvere essendo sopra la nostra capacità finanziaria o di competenza istituzionale. Ma abbiamo tutti il dovere di provarci.

E siccome, come ho detto, la verità non sta mai da una parte sola, ritengo necessario chiedere all’Aula di convocare un nuovo Consiglio Comunale per il 27 marzo prossimo, per presentare la nuova compagine amministrativa che tenterà di affrontare il governo dei mesi a venire. Questa ultima settimana serve a completare gli incontri che sono iniziati con i gruppi consiliari, con i sindacati e le associazioni di categoria, per tarare un elenco prioritario e dettagliato delle iniziative da porre in essere.

Partendo dai risultati e dalle sconfitte dell’azione di governo, ripartendo dalla nuova geografia politica che si è determinata in Aula e fuori da questa, ripartendo dalle nuove necessità determinatesi in questi anni di cambiamento.

Storicamente è stata quest’Aula, “Sala d’Euno”, a dettare il passo alla politica nel territorio. Non lo ha fatto solo perché comune capoluogo, ma perché questi scranni hanno ospitato donne e uomini che hanno saputo, in tempo e prima degli altri, interpretare i fenomeni sociali e soprattutto hanno saputo governare bisogni e richieste.

Avrò cura di cogliere ogni ragionevole e seria proposizione che verrà dagli incontri che seguiranno,  integrando le priorità che abbiamo individuato e che enucleo di seguito:

Occorre un maggiore controllo del territorio, emanando nuove ordinanze se dovessero essere urgenti, e favorendo l’approvazione di regolamenti per determinare una giusta partecipazione popolare alla cura della città; ciò rende necessario anche un potenziamento delle funzioni e dell’organizzazione della Polizia Municipale, cosa per la quale abbiamo già in giunta deliberato una nuova Posizione Organizzativa per rinforzarne ulteriormente l’attività.

Occorre un’opera di restyling della città, con la progettazione di grossi interventi di riqualificazione da porre a disposizione dei bandi comunitari, nazionali e regionali e con micro-interventi di decoro che iniziano dalle dismissioni di tutto l’arredo urbano, panchine, pensiline, e quant’altro oramai fatiscente, anche nel caso in cui non si dovesse potere provvedere alla loro sostituzione.

In sinergia  con l’Asp di Enna occorre risolvere il problema del randagismo, mettendo a frutto l’attività di programmazione che è stata determinata fino ad ora, entro un tempo massimo di 10 mesi. Così come occorre garantire definitivamente e con certezza il percorso di recupero della funzionalità dell’Umberto I° di Enna e dell’attività sanitaria cittadina più complessivamente.  Vi anticipo che per venerdì mattina prossimo ho già convocato il Commissario dell’Asp all’Assemblea dei Sindaci per la Sanità.

Colgo l’occasione per anticipare pure che dopo il 27 mi recherò a Roma, presso il Ministero dell’Economia, dove ho gia fissato l’incontro con il Direttore del Dipartimento per la questione Ciss e al Ministero dell’Agricoltura per il progetto presentato nel 2011, del quale abbiamo avuto notizie, tiepidamente positive.

Occorre rimettere fiducia all’iniziativa commerciale e imprenditoriale, recuperando l’iniziativa sul conto interesse e su altre progettazioni di interesse degli istituti bancari che ho già avuto modo di anticipare, riscontrando notevole interesse, con alcuni istituti di credito, ad iniziare dalla Tesoreria del Comune che gode oggi di una nuova e definitiva direzione.

Lo stesso intervento può essere esteso per la ristrutturazione di prospetti e facciate di edifici, e offrendo incentivi al turismo che devono partire dalle risorse locali, ma che possono, se necessitano, essere estese ad esperienze consolidate nel panorama di settore.

Deve essere recuperata la città ai pedoni, considerando anche che le sperimentazioni di chiusura al traffico in alcuni week end nel centro storico hanno prodotto risultati positivi, così come alcune piazze vanno riqualificate e ri-vissute anche atraverso l’affidamento diretto ad Associazioni di Quartiere.

Istituiremo un “Nucleo di Pronto Intervento”, composto da operai specializzati per i micro interventi alle dirette dipendenze dell’Ingegnere Capo, per snellire gli iter-burocratici necessari ad affrontare piccoli interventi di manutenzione.

La realizzazione di tre punti da dedicare alla “Casa dell’Acqua”, consentirà l’erogazione di acqua naturale gratuita e di acqua gassata a prezzi popolari per i cittadini che vorranno liberamente utilizzarla.

Piccoli interventi sono oramai diventati indifferibili presso alcune abitazioni di proprietà comunale, così come si deve intervenire per recuperare le strade interne, almeno con una manutenzione che eviti pericoli ai cittadini.

Una ancora più determinata azione di controllo e di lotta al commercio e alle attività artigianali abusive deve essere letta non come ritorsione nei confronti dei più deboli, ma come garanzia di giustizia per i commercianti e per gli artigiani che pagano regolarmente le tasse con le quali poi interveniamo nella spesa pubblica.

Occorre ora dare corso al processo di esternalizzazioni sulle quali abbiamo lavorato in questi mesi, procedendo ad un alleggerimento delle spese del Comune e ad un incremento delle attività possibili. Sono già stati individuati e preparati alcuni bandi di interesse che verranno presentati alle forze politiche entro la primavera.

Occorre ancora calcare la mano relativamente ad azioni di riduzione della spesa, eliminando tutto quello che non si può, oggettivamente, sostenere. Da alcune spese di gestione interna della struttura comunale, a contributi per attività di diverso genere, da quelle culturali a quelle religiose o sportive, che devono ricercare altri canali di finanziamento, tranne che non siano fioriere di ricadute economiche, attraverso un incremento documentabile di presenze turistiche, ad esempio a favore dei commercianti ennesi.

Necessità ricercare ulteriormente, dopo anni di latitanza dello Stato e della Regione, un rapporto che favorisca sinergie di intese, tra questi e il Comune, ma anche come intermediari per chiudere accordi con grossi privati per l’utilizzo e la gestione di immobili in disuso. Mi riferisco alle Ferrovie dello Stato, ma anche alla Telecom o alla Banca d’Italia, pensando agli immobili di loro proprietà e chiusi oramai da tempo.

Ma ancor di più occorre rivedere gli accordi con le cosiddette “Partecipate”. Non è più scontata la partecipazione del Comune in quelle strutture che non dovessero provocare una ricaduta tangibile e forte nella comunità. Penso, come esempio solo perché è stato argomento recente di dibattito, all’Ente Autodromo, che considero ancora un forte volano di sviluppo del territorio, ma che non può appiattirsi sugli umori della comunità internazionale automobilistica, né al contributo della Regione Siciliana che, tra l’altro difetta di anno in anno. Se non si dovessero intravedere grandi segni di innovazione e di riconversione della struttura, occorrerà fare una riflessione più profonda di quanto sia stato fatto fin ora.

Lo stesso vale per i due Ato che incombono sul territorio, quello idrico e quello dei rifiuti. Occorre  che la Regione Siciliana decida davvero, fin’ora le uniche due leggi sono di proroga delle condizioni attuali, sul quale deve essere il futuro di queste strutture.  Intanto abbiamo il dovere di continuare ad intervenire per limitare i costi di gestione, per come possiamo. E’ intendimento di questa Amministrazione, concordata con l’Assessore all’Ambiente della provincia Peppe Amato, ad esempio, proporre una modifica statutaria che annulli la presenza del revisore unico per le gestioni pregresse e ne affidi il compito alla terna dei revisori in carica, eliminando così parte del costo gestionale.

Occorre fissare degli step con l’Ato rifiuti per l’allargamento più immediato della raccolta differenziata in città, arrivando a colmare definitivamente quello che è stato un gap gestionale ma soprattutto culturale. Relativamente al Servizio Idrico integrato, chiedo in questa occasione ai componenti della Commissione Speciale, appositamente istituita in quest’Aula, di essere invitato a relazionare quando i signori commissari determineranno l’inizio dell’attività.

Un’ultima annotazione intendo rivolgerla alle accuse che più volte mi sono state rivolte di avere speso troppo in consulenze ed incarichi. Avrò occasione di illustrare voce per voce il tipo di incarico che abbiamo assegnato, sottolineando come la maggior parte siano determinati da norme legislative e quindi estranee alle scelte sia dell’Amministrazione che dei Dirigenti. E’ invece vero che a volte abbiamo dovuto affidare incarichi all’esterno per sopperire la carenza organica di alcuni uffici. Ritengo sia arrivato il momento di ripensare la struttura comunale nel suo complesso, verificando i costi-benefici di alcune strutture e prendendo in considerazione la possibilità di gestioni alternative, come i consorzi tra comuni, per alcune fattispecie.

Ovviamente quanto elencato è solo una sorta di esempio anticipatorio di quello che sarà il programma definitivo per il tempo restante a questa Amministrazione e a questo Consiglio Comunale; programma che presenterò, come anticipato, auspicando una collaborazione attiva da parte di ogni Gruppo Consiliare, oltre che dei Sindacati e delle Associazioni di Categoria.

Infine, siamo assolutamente consci, ed io per primo, che per molti degli argomenti che tratteremo riscontreremo ostacoli, politici, finanziari, burocratici, per il quale anche quello che è possibile diventerà difficile. Ma la difficoltà può essere superata dal buon senso che non deve essere frainteso né con forme di inciucio né con atteggiamenti di cristiana bontà. Ma con la determinazione che le responsabilità che abbiamo dobbiamo esercitarle fino in fondo. Fino all’ultimo giorno.

La debacle che ha coinvolto i partiti tradizionali ha di fatto modificato sostanzialmente gli equilibri politici del territorio.

Chi vi parla ha oggi uno dei ruoli più visibili nel territorio provinciale. Sono il Sindaco della Città Capoluogo, anzi da ieri, il Sindaco di una provincia inesistente dal punto di vista politico.

Non sfugge neanche a voi, come non sfugge a me, che sarò il prossimo obiettivo della “lotta alla casta”, senza se e senza ma, seppur alla casta non ho mai partecipato, per volontà e per opportunità.

Quindi vi invito a riascoltare quando ho relazionato fino ad ora, sapendo che ho la piena consapevolezza che non toccherà a me gestire questa Città dopo questo mandato. Questo non mi preoccupa né mi affligge, ovviamente ho molto da fare anche fuori dalla politica, come ho già dimostrato in precedenza, di contro mi mette addosso l’ansia di dovere correre, ancor più di prima, per favorire una nuova cultura della gestione della cosa pubblica che veda la collaborazione come una forza e la contrapposizione come una debolezza, il coraggio delle responsabilità come una necessità e il buon senso, un unicum con il primato della politica.

Non vorrei chiudere il mandato con la disaggregazione totale delle forze politiche. Sarebbe il fallimento di anni di impegno che un po’ tutti abbiamo messo in questo territorio che è stato laboratorio politico nazionale più e più volte.

Non sarebbe una mia sconfitta personale, ma quella collettiva della politica e del lavoro di tanti che sono qui dentro e di tanti altri che qui dentro sono stati protagonisti.

Di contro, abbiamo la possibilità, di salvare il nostro passato e garantire un futuro quanto migliore possibile a chi verrà dopo. Credo che tanto dobbiamo, a quello che rappresentiamo, all’eredità che ci è stata lasciata, e soprattutto a chi alla politica, onesta, ricca di valori e laboriosa, ancora guarda.

 


Paolo Garofalo – Sindaco città di Enna