Nicosia: il patrimonio artistico, architettonico e culturale si sta irrimediabilmente sgretolando

Nicosia. Un grande patrimonio artistico, architettonico e culturale che si sta irrimediabilmente sgretolando. In città chiese di grande pregio, ma anche opere d’arte rischiano danni irreversibili, mentre aree di interesse archeologico mai studiate sono in stato di totale abbandono, dipinti e affreschi dei luoghi sacri stanno scomparendo e le aree rupestri sono abbandonate. I turisti sempre più sparuti che arrivano in città si trovano davanti luoghi sacri chiusi, affreschi cancellati, edifici transennati o celati dalle impalcature e neanche i nicosiani più giovani hanno mai visto alcune chiese senza le impalcature.
E’ il caso della torre campanaria della cattedrale di San Nicola e della chiesa di San Michele. Mentre sulla prima sono in corso da anni, lavori di restauro e consolidamento che tuttavia procedono con grande lentezza e sui quali non si hanno notizie sullo stato di avanzamento e sui tempi di completamento, nulla si muove per la torre di San Michele. A rischio crollo è il campanile, ingabbiato da una impalcatura marcia che sta aggravando i rischi strutturali. Il Comune dopo una relazione dell’ufficio tecnico ha sollecitato ormai 4 anni fa sopralluoghi di genio civile e soprintendenza. I tecnici del genio civile hanno condiviso le conclusioni dell’Utc sulla pericolosità dell’impalcatura e sui danni che questa sta provocando alla struttura, ma se pure tutti concordano sulla necessità di interventi urgenti, da 4 anni a questa parte non ci sono stati interventi di messa in sicurezza.
Nessun progetto di recupero per gli affreschi della chiesa di San Calogero realizzati da Filippo Randazzo, che per la sua città affrescò San Calogero realizzando nei primi del ‘700 un’opera di enorme valore artistico che oggi è in gran parte irrimediabilmente perduta. Anche il soffitto ligneo a cassettoni di San Calogero, che ha perduto la sua doratura, è compromesso da parassiti e muffe. La chiesta del Santissimo Salvatore, raro esempio in Sicilia di stile romanico, attende da anni che venga finanziato il progetto di recupero e messa in sicurezza del campanile che sorge su un picco roccioso a rischio di dissesto geologico tanto che una parte del sagrato è inagibile.
I pochi ruderi del castello medievale, malgrado le denunce di un gruppo di giovani che hanno costituito un comitato cittadino, stanno cedendo senza che gli enti di tutela intervengano con una messa in sicurezza e con un progetto di recupero e consolidamento. Ormai quasi nulla rimane dei siti rupestri che da soli rappresentano un enorme patrimonio storico ed antropologico per la città. Manca anche una ricognizione da parte del Comune sulla cui base chiedere poi gli interventi di recupero.